INDICE

Insegnamento 1: La Rivelazione
Insegnamento 2: Le Definizioni
Insegnamento 3: Il Metodo
Insegnamento 4: Il Dogma
Insegnamento 5: I Misteri Divini
Insegnamento 6: L'Immanifesto
Insegnamento 7: La Divinità Manifesta
Insegnamento 8: Le Prove Razionali dell'Esistenza di Dio
Insegnamento 9: La Divinit à Creatrice
Insegnamento 10: La Trinit à
Insegnamento 11: Legge di Contrariet à Analogica
Insegnamento 12: La Divina Incarnazione
Insegnamento 13: La Sacra Rivelazione dell'Idea Madre degli Ariani
Insegnamento 14: La Tradizione Iniziatica
Insegnamento 15: La Sostanza Primordiale ed i Sette Raggi
Insegnamento 16: L'Ired di Hes

 

Insegnamento 1: La Rivelazione

Per Rivelazione si capisce le Scritture Ortodosse delle grandi tradizioni fondamentali.
Le grandi tradizioni fondamentali sono quelle che trasmettono gli Insegnamenti delle Razze Radicali.
Affinché l'Insegnamento sia Scrittura Ortodossa, deve basarsi sull'antichità e l'affermazione.
Le Scritture Ortodosse registrano i Grandi Insegnamenti e li trasmettono alla posterità. Ogni insegnamento ulteriore è eterodosso.
L'origine della Rivelazione è davvero divina, non umana, poiché sale al tempo dell'apparizione della Razza Radicale.
È temerario pretendere di conoscere in che tempo furono dettati questi Insegnamenti; gli studiosi che discorrono su essi possono dare segni di gran erudizione, ma non basati nel fondamento della vera saggezza.
Neanche si può dire chi fu l'autore o canale che trasmise questi Insegnamenti, perché appartenne ad un ciclo anteriore all'attuale in cui gli esseri erano distinti, non solo eticamente e fisiologicamente, ma anche energeticamente.
Se si considera la Rivelazione da questo punto di vista, la cronologia ha molto poca importanza. Inoltre per essere tale deve avere due tappe fondamentali: l'orale e la scritta.
Gli Iniziati Solari riceverono l'Idea Madre direttamente da Dio e la trasmisero oralmente.
Altri Iniziati, in tempi posteriori, l'affermarono e diedero forma scritta.
La Rivelazione è perpetua.
È perpetuo tutto quello che ha un valore reale per un ciclo completo di sviluppo dell'Umanità, o Razza Radicale. È perpetuo, perché l'Insegnamento è costituito per l'Idea Madre, attorno alla quale tutta la Razza si sviluppa.
La Rivelazione è infallibile.
È infallibile perché analogicamente l'eminenza di Dio, dentro la Gran Legge di Predestinazione Universale, stabilisce una Legge di Predestinazione Razziale Ciclica.
La Rivelazione è l'unico esponente della Dottrina, perché conoscendo Dio il campo magnetico ciclico razziale, dentro il quale l'uomo potrà districarsi, gli indica i diversi mezzi per completare la sua Legge di Possibilità.
Le Scritture Ortodosse sono Divine, sacre, non umane, perpetue, infallibili ed unici esponenti della Dottrina.
Esse sono per eccellenza la conoscenza delle grandi tradizioni fondamentali ed allo stesso tempol’origine di tutti gli rami derivati.
Esempio luminoso delle Scritture Ortodosse sono i Veda.
Il Concilio Tridentino che riconobbe come tali gli Insegnamenti Ortodossi contenuti nellaibbia dice molto chiaramente:
“Unus Deus sit auctor, nec dispari traditione ipsas, tum ad fidem, tum ad abiti pertinenti, tanquam vel credemus a Christo1, vel a Spiritu Sancto dictatas, et continua successione in Ecclesia catholica conservatas.”
“Solo Dio è l'autore, ed anche le tradizioni stesse, secondo la fede o secondo le abitudini pertinenti, così come crediamo che fossero dettate da Cristo o per lo Spirito Santo, o per la successione continua della Chiesa Cattolica.”

 

Insegnamento 2: Le Definizioni

Le definizioni fondamentali della Teologia sono: che la Teologia è l'Unica Verità; che la Teologia è un Sapere Divino insegnato direttamente per Dio e che la Teologia ha per oggetto scoprire all'Uomo il Sapere Divino e la sua relazione con Dio.
La Teologia è l'Unica Verità perché è il totale di tutte le Filosofie, l'insieme di tutte le scienze, la Luce Infusa trasmessa all'intuizione dell'uomo affinché l’uomo penetri nei misteri dell'Esistenza Divina.
La Teologia è la Totalità della Filosofia, perché ogni idea razionale correttamente intrecciata deve portare ad un'affermazione unica ed invariabile. È l'insieme di tutte le scienze perché ogni conoscenza deriva da una Legge Fondamentale assolutamente unica, assolutamente semplice ed assolutamente divina. È Luce Infusa perché l'uomo, da solo, umanamente non potrebbe coordinare mai tutte le sue idee in un'idea unica, semplice e divina.
La Teologia è un sapere completo, umano e divino, trasmesso direttamente per Dio, per mezzo della Legge di Possibilità, all'intuizione dell'uomo, affinché l’uomo li applichi a sua volta razionalmente, alla conoscenza di Dio come principio attivo dell'Universo Conoscibile, considerato nella sua Esistenza Interna e Divina, semplice ed unica, secondo quello che È, ma mai nel suo aspetto Indifferenziato ed Inconoscibile. Come Dio è solo l'Esistenza di Sé stesso, solo Egli può essere Maestro di Teologia.
La Teologia ha per oggetto scoprire all'uomo questo Sapere Divino, non in una forma accidentale e velata bensì in una forma consecutiva e reale affinché l'uomo si santifichi, rendi degno e raggiunga per mezzo del'Estasi la pienezza della Visione Divina.
Lo studente per il discorso ragionato, coordinato, conclusivo, alle luci infuse del Sapere Divino conosce gradualmente alla Teologia.
Lo studente dimostra la sua conoscenza della Teologia per mezzo d’una personalità originale e propria, di una conoscenza saggia e chiaramente espressa e con affermazioni geniali.
Il Teologo non può discorrere su quello ch’è Indifferenziato.
Quello ch’è più corretto in Teologia è seguire l'esempio dei Grande Iniziati che si negarono sempre a disputare sull'Esistenza Indifferenziata.

 

Insegnamento 3: Il Metodo

Lo studente di Teologia deve avvalersi della conoscenza delle diverse filosofie. Discorrendo su esse, ricordando, ragionando, divergendo ed intrecciando le tesi, si predisporsi a conoscere la Verità, o Teologia.
Mentre lo studente compie questo lavoro, si avvale di tutti i mezzi mentali che sono stati messi alla sua portata per avvicinarsi al fine proposto.
Egli è Viator: Viandante.
Quello che persevera nello studio delle filosofie e pratica le scienze derivate da esse ed investiga i fenomeni naturali insegnati per esse, riceve, per purezza di vita, per applicazione costante ed il discorso continuato, la Luce Infusa che chiarisce la sua intuizione sulle Verità Eterne rivelate.
Riceve la Luce Infusa del Sapere Divino o Teologia e, mediante il discorso ed i concetti imparati della Filosofia, può conoscere umanamente il significato dei distinti punti rivelati.
Egli è Peregrinus: Pellegrino.
Ma lo studente avanzato conosce questi punti fondamentali della Teologia per estasi o Divina Unione.
Lo studente, durante questo stato, anche comprende le Verità Divine non rivelate, ma solo indirettamente ed in stato potenziale; cioè, se uno riesce a comprendere una Verità Divina, anche conosce potenzialmente a tutte le altre verità, sebbene non possa esprimerle né trasportarle al suo campo mentale.
Egli è IHES.
Tutti gli studenti possono arrivare allo stato di Pellegrino, ma molto pochi allo stato di IHES che è quasi esclusivamente patrimonio degli Iniziati o discepoli di Iniziati.
La conoscenza di Teologia sullo studio razionale dei diversi punti della Rivelazione e compreso per l'intuizione, per la Luce Infusa, è Theologia ad. È un sapere risultante di una conoscenza acquisita, unito all'esperienza propria ed espresso di un determinato modo, con chiarezza.
La conoscenza di Teologia che si acquisisce per estasi, è Theologia sine quod, che vuole dire conoscenza acquisita guardando a Dio, a viso a viso, intimamente.

 

Insegnamento 4: Il Dogma

Il Dogma è una Verità dedotta o Mistero, perché l'uomo in generale non può arrivare a comprendere la Verità dello stesso modo che la comprendono i Grandi Iniziati ed i suoi discepoli:  Clare Visa in Deo.
I Grandi Iniziati stabiliscono il Dogma mediante il Magistero della Teologia.
Il Dogma è obiettivamente una frase oscura, invariabile e determinata che sintetizza una Verità rivelata.
La Dottrina del Dogma spiega ed afferma la Verità rivelata e dogmatizzata. È un punto di partenza indiscutibile che, chiarito mediante la Luce Infusa della comprensione ed il discorso conclusivo del ragionamento, deduce altre verità secondarie che sono potenzialmente rinchiuse nel senso del Dogma.
Il Dogma è una verità rivelata, fissata in un senso concettuale; ma questa verità può essere chiarita, dedotta ed ampliata. Ancora più, di lei possono sorgere altre verità, rivelate potenzialmente o ancora non rivelate fino ad ora, ma la sua rivelazione stava potenzialmente disposta nella Mente Divina.
Per quello fine, il Magistero della Teologia prende una Verità rivelata e col processo del lavoro teologico abituale, deduce da lei un'altra verità ch’era implicitamente o potenzialmente rinchiusa nel Dogma stesso.
Il Magistero della Teologia, partendo da un punto di vista razionale distinto, può avere diverse interpretazioni ed idee discrepanti che, all'essere definite alla luce del Sapere Infuso per l'Assemblea dei Grandi Iniziati, chiariscono un'altra Verità rivelata e conosciuta fino ad ora.
Gli studenti di Teologia collaborano coi Grandi Iniziati nello stabilimento delle definizioni secondarie del Dogma, perché solo per Essi si stabilisce il Dogma in sé sulla Terra. Per le definizioni secondarie del Dogma si fa di una definizione confusa ed oscura, una definizione distinta e reale, mediante metodi ordinati e continuati; si fa un Dogma concettuale, un Dogma preciso.
L'evoluzione del Dogma si effettua gradualmente.
Il Dogma è dettato e stabilito per i Grandi Iniziati.
Il Dogma è insegnato e spiegato per i discepoli dei Grandi Iniziati.
Il Dogma è trasmesso al popolo per i Sacerdoti, con immagini, figure, esempi e frasi sacramentali.
Il Dogma si abbarbica nel popolo mediante un sentimento stabilito e caricato col magnetismo della fede dei fedeli.
Il Dogma si difende dagli attacchi degli increduli mediante la forza del sentimento e del magnetismo interno accumulato mediante l’oblazione dei fedeli.

 

Insegnamento 5: I Misteri Divini

La ragione naturale poco può investigare per sé sui Misteri Divini.
L'uomo ha di Dio una conoscenza nominale, ma la sua ragione, per mezzo del desiderio costante ed ardente di investigare sulla natura di Dio, può avere, dentro il suo campo magnetico mentale, una conoscenza confusa. Non potrà mai la mente abbracciare la totalità della conoscenza divina e, ancora quando la mente arrivi ad una perfezione straordinaria, simile a quella di un angelo, avrà una conoscenza di Dio infinitamente superiore, ma non avrà la conoscenza totale.
La conoscenza di Dio arriva alla mente dell'uomo di una maniera molto vaga mediante il ragionamento naturale mentre è Viator.
Dopo, la ragione riceve della conoscenza di Dio un'intuizione confusa quando è Peregrinus.
Poi riceve una conoscenza di Dio beatifico o intuizione chiara, come una goccia di acqua che riflette in sé la totalità dell'immagine del sole.
La speculazione mentale tuttavia porta con sé, mediante intrecciamento consecutivo, una crescente sicurezza della conoscenza di Dio, primieramente razionale, dopo intuitivamente confusa, e dopo beatifica; e questa conoscenza, mediante il dono di coscienza individuale, sembra sempre di più totale, senza esserlo in realtà.
Allora, il saggio cerca definizioni per spiegare la sua verità e deduce dalle sue verità contingenti, terze verità, che non sono più che verità parziali ed sopra queste verità costruisce sistemi completamente falsi, giungendo a volte a conclusioni grottesche.
I saggi di HES hanno preferito, in relazione a certi problemi, riverire i Misteri di Dio e dell'Universo e rimanere muti, senza dare spiegazioni forzate.
Alcuni definiscono: Dio e l'Universo sono una sola cosa. Lo Spirito sta in tutta la cosa esistente e, congiuntamente colla cosa esistente, si districa e si perfeziona.
Osservi la falsità di questa proposta. In effetti: Come l'Essere Perfetto può avere bisogno di perfezionarsi per mezzo del suo Universo?
L'Essere Perfetto che impregna tutto l'Universo di Sé stesso dall'Eternità non deve divenire per mezzo d’un piano di evoluzione per essere tale.
Mistero Sacro che la mente dell'uomo non può conoscere.
Altri definiscono: L'Essere Eterno deriva o crea qualcosa che Egli sia stesso e simile a Lui; ma in realtà, questa emanazione o creazione è qualcosa di imperfetta, poiché deve evolvere continuamente per arrivare alla suprema perfezione e, ugualmente, questo Universo, che sarà simile a Dio, non sarà mai Dio.
Si osserva anche la falsità di questa proposta: Dio, per mezzo di questo concetto, rimane così eternamente separato del suo Universo ed esisterebbero così eternamente due principi, uno più perfetto ed uno meno perfetto.
Perché Dio emana o crea l'Universo?
Mistero sacro che la mente dell'uomo non può comprendere.
Altri più definiscono: L'Eterno non diviene mai in realtà, bensì unicamente si differenzia, e quella differenziazione è illusoria. Ma se ci sono un Assoluto ed una differenziazione, in che momento succede questa differenziazione? Inoltre, stabilendosi un punto dove quello ch’è Indifferenziato diventa differenziato, si stabiliscono anche due principi.
Si osserva nuovamente una falsità. Se l'Assoluto arriva ad una determinazione differenziale, subito si stabiliscono due aspetti di Lui stesso: un assoluto reale ed altro assoluto illusorio.
Quando, perché e come l'Immanifesto si differenzia?
Mistero sacro che la mente dell'uomo non può conoscere.
Su queste diverse proposte l'uomo può ampliare la sua conoscenza intuitiva, ma né ideologicamente né spiritualmente può possedere tutta la verità.
Due saggi discutevano su un tema teologico e mentre uno parlava con molta proprietà e chiarezza concettuale, l'altro taceva senza affermare né negare. Ambedue giunsero alla conclusione che il lavoro teologico richiede molte spiegazioni, definizioni, parole chiare e concetti consolidati; ma che le grandi situazioni ed i grandi misteri si risolvono con un gran silenzio.

 

Insegnamento 6: L'Immanifesto

L'Immanifesto non ammette definizione né negazione; perché negandolo o affermandolo si stabilirebbe un principio differenziale, ancora nel suo aspetto Assoluto, e questo non può essere.
L'essere più puro ed angelico può osare considerare l'unità indissolubile della Manifestazione Divina; ed ancora la totalità indistruttibile dello Spirito Universale ed ancora il Principio Fondamentale dell'Universo, ma non l'Immanifesto.
Tuttavia, l'Immanifesto e la Manifestazione non sono due Spiriti. Quello che è, non smette mai di essere quello che non È. Inoltre dire Non Essere ed Essere non ha senso per l'Immanifesto.
L'Immanifesto allora non ammette discorso, né senso, né comincio, né fine, né vuoto, né pienezza, né niente. Tutte le cause della differenziazione e gli attributi della Manifestazione spariscono istantaneamente quando tu domina la parola Immanifesto.
Se si vuole dimostrare il valore della Manifestazione Divina, collocando tale affermazione sulla parola Immanifesto, neanche questo può essere; l'Immanifesto si dimostra con la Manifestazione e questa è una prova, in Sé stessa, dell'Immanifesto.
Come può l'Immanifesto comprendere in Sé alla Manifestazione?
La negazione stessa non ha senso per l'Immanifesto; né la materia ha senso, né l'energia, né la mente. Neanche lo Spirito è distinguibile né indistinguibile dentro l'Immanifesto.
Sembra logico che ci sia una divisione netta tra l'Immanifesto e la Manifestazione. Non c'è tuttavia tale.
Questo è un mistero sacro ed inspiegabile; sarebbe la peggiore eresia volere dimostrare il perché e quando si stabilisce realmente la differenziazione.
Nessun Gran Essere ha osato volere menzionare o discorrere sull'Immanifesto.
La stessa parola Immanifesto non è più che una figura e non ha senso né somiglianza colla verità.
Lo studente di Teologia deve coprirsi qui col suo bianco velo e ricordare che dovrebbe morire quello che sentisse nominare a Dio per il suo vero nome; egli deve sentire un rispetto profondo, silenzioso ed opprimente davanti a queste supposizioni figurate di una cosa ch’è impossibile comprendere totalmente.
Lo studente deve abituarsi a dissuadere ai principianti ad investigare su questi problemi che Dio rivela alla persona ch’Egli vuole e come Egli vuole.
 

 

Insegnamento 7: La Divinità Manifesta

La Manifestazione Divina è il Principio Assoluto dell'Universo. È chiamato comunemente Dio o HES.
Dio è sua essenza ed esistenza ed Egli solo si conosce a Sé stesso.
Ego sum quia sum. “Io sono quello che sono.”
Dio è la radice unica ed assoluta di tutta la creazione universale.
Se Dio è infinito, inconoscibile, immobile, incausato, come può originare quello ch’è finito, relativo, conoscibile e multiplo e la causalità? Si potrebbe dire che Dio, ancora nel suo Universo, non smette mai di essere quello che è, e che la tutta la creazione è illusione; ma se la creazione è illusione, anche l'illusione è distinta dal principio che l'originò.
Se Dio è un immenso insieme, indissolubile in essenza e potenzia nel suo Universo, allora tutto è Dio. Risulterebbe allora che Egli stesso dovrebbe essere statico ed immutabile, ed il divenire non avrebbe spiegazione possibile.
Se Dio fosse derivato e creato qualcosa di Lui stesso, simile a Lui, ma che non potrebbe ritornare mai ad essere Egli stesso per tutta l'Eternità, neanche mai Egli potrebbe essere il principio unico ed assoluto perché esisterebbe sempre fuori di Lui, simile a Lui, ma che non è Egli stesso.
Si spiega: La Manifestazione o Dio è della stessa essenza ed esistenza dell’Eterno, ma non è Egli stesso apparentemente.
L'Eterno Essere si offre a Sé stesso di tale modo che sembra un altro che sembra doppio; ma questo è solo apparente. Mentre dura questa apparenza di dualità o differenziazione, Dio nella sua essenza ed esistenza, ed il suo Universo sta tutto impregnato della sua essenza ed esistenza, ma non è l'essenza ed esistenza per Sé. Per spiegare questa teoria è necessario applicare il principio assoluto dell'Universo colla sua creazione universale, la legge di Contrarietà Analogica.
Che cosa è la legge di Contrarietà Analogica?
Sempre quello attivo in una parte maggiore è potenziale in una parte minore. Sempre che un valore si muova dal suo centro, continua ad acquisire un valore positivo per il luogo o campo magnetico dentro il quale si stanzia e perde detto valore rispetto al punto centrale da dove si muove.
Per la legge di Contrarietà Analogica, l’Eterno, manifestandosi a Sé stesso, e mentre dura tale movimento, appare finito e condizionato; ma, subito che cessa quello movimento, Egli è sempre quello che non ha smesso mai di essere; come l'uomo rinchiuso in una stanza che ignora quello che succede fuori della stessa.
L'Unità Assoluta dello Spirito è presente integralmente in tutte le forme dell'esistenza, ma non nelle forme di esistenza dopo che queste hanno smesso di essere tali, poiché loro stesse si sono restituite al Deposito Cosmico.
L’Infinito è solo apparentemente finito nell'Universo per legge di Contrarietà Analogica; come una palla lanciata allo spazio, sbattendo contro un ostacolo gira sulla sua traiettoria ma in senso contrario.
Rimangono così consolidati i seguenti concetti:
Dio è il Principio Assoluto e sussiste in tutto l'Universo creato.
La Creazione non è Egli, bensì sta tutta impregnata di Lui, e non è Egli, bensì per legge di Contrarietà Analogica.

 

Insegnamento 8: Le Prove Razionali dell'Esistenza di Dio

È necessario credere in un Dio personale, Contrarietà Analogica della cosa Impersonale.
Naturalmente, non può provarsi a priori l'esistenza di Dio, perché si tiene solo di Dio una conoscenza nominale.
Come Dio esiste per Sé stesso, l’uomo non potrebbe mai, come si è osservato già, conoscere la sua esistenza essenziale; solo può avere un'intuizione confusa o chiara dell’esistenza.
Anche può conoscere anche realmente a Dio mediante la sua esistenza.
Dall'antichità, varie scuole di Teologia hanno dato, come prova razionale dell'esistenza di Dio, cinque proposte molto chiare.
 La prima è: DIO È IL MOTORE UNIVERSALE.
Se il movimento non ha ragione di essere in sé stesso, esige un primo motore. Ogni movimento richiede potenzialmente un movimento superiore, e così via. Ma, come Dio esiste per sé stesso e non c'è impulso che lo diriga, Egli è il Motore Universale ed il Primo Motore.
La seconda è: DIO È LA CAUSA SUPREMA.
Le cause esistenti o non esistenti, efficienti e subordinate, si manifestano nell'Universo per mezzo d’un gran ritmo di causa ed effetto; deve avere dunque una Causa Suprema che possieda in Sé fondamentalmente le due leggi, e capace di comunicare la causalità successiva alle cause susseguenti.
La terza è: DIO È L'ESISTENZA STESSA.   
Se ci sono negli Universo esseri che possono esistere e smettere di esistere, deve avere un Essere Unico, necessariamente esistente per Sé, e che comunichi l'esistenza agli altri esseri. Se Dio, come esistenza, mancasse per un solo istante, la vita tutta rimarrebbe estinta; e se nell'Universo esistessero solo esseri contingenti e non un unico Essere necessariamente esistente, l'esistenza non avrebbe ragione di essere.
La quarta è: DIO È LA UNITÀ STESSA.
Ogni composto è una parte nell'insieme semplice di un'unità; vuole dire, se c'è una parte composta, deve avere un'unità semplice.
La quinta è: DIO È LA MENTE COSMICA.
Se ogni forma, energia, pensiero, tende verso un fine determinato, per legge di coesione universale deve avere necessariamente una Mente Superiore ed organizzatrice, un’Intelligenza Suprema verso dove convergono tutti gli sforzi.
Alcune definizioni aiuteranno a sintetizzare e chiarire queste cinque proposte.
Dio è lo stesso Essere, sussistente per Sé, e che, come Motore Primo ed Universale, Egli stesso deve essere la sua stessa attività.
Dio o Causa Prima, per essere Causa in Sé, deve avere conoscenza della Sua Propria Esistenza.
Dio, l'Essere Necessariamente Esistente, implica in Sé, come attributo essenziale, che la sua Esistenza non può avere origine bensì in Lui stesso che è l'Esistenza Stessa.
L'Essere Supremo ed Assolutamente semplice diluisce in Sé, in una perfetta armonia, tutti i composti, perché è la Perfezione Stessa.
Dio, o Mente Cosmica, non può raddrizzare la sua intelligenza verso Lui come una cosa distinta, bensì la Mente deve essere Egli stesso perché Egli è sempre attualmente conosciuto a Sé stesso.
L'esistenza e l'essenza sono perfettamente identiche solamente in Dio; quello che fa che apparentemente siano distinte è una relazione accidentale ed apparente che sparisce in Dio in Sé.
Questo è il principio Supremo della distinzione reale tra Lui stesso e l'Universo.
Dio, come Essenza ed Esistenza fondamentalmente identiche, è assolutamente semplice, e la sua distinzione reale coll'Universo è che l'Universo è composto.
Dio è Quello che È, ed Egli è quello che sta fuori di Lui solo perché ha la sua Esistenza; ma solo Dio è l'esistenza di Sé stesso e l'Essenza e l'Esistenza sono Uno solamente in Lui.
Dio è Atto Puro in Sé, per meglio dire, potenzialità ed attività ad uno stesso tempo; ma nell'Universo è atto e potenzia, per meglio dire, potenzialità ed attività, successivamente.

 

Insegnamento 9: La Divinità Creatrice

I Maestri di Teologia hanno diviso il concetto della Creazione in due grandi teorie perché alcuni insegnano che l'Universo Creato coesiste con Dio e è eterno come Dio; ed altri insegnano che l'Universo fu creato per Dio, non dall'Eternità, bensì in tempore, dentro il tempo.
Dio non ha creato all'Universo ab aeterno perché la Creazione implica sempre, in sé, un principio e, come niente si può conoscere dell'Immanifesto, l'esistenza dell'Universo, ab aeterno, è impossibile.
Una creazione esistente ab aeterno starebbe in contrapposizione col concetto dell'Immanifesto che non è né creato né increato.
Neanche la Creazione è determinata per un fattore di tempo capriccioso, perché tale concetto ammetterebbe un'irriflessione nella Creazione; inoltre sarebbe qualcosa distinta a Dio, disunita da Dio.
Allora: la Creazione è eterna considerata come manifestazione; il Dio Inconoscibile ha, in Sé, potenzialmente, tutti i fattori determinanti della Creazione. Allora questa è eterna potenzialmente.
Ma, come espressione di Dio, non è eterna, bensì sta dentro ad un lasso di durata: comincia e finisce; come un'immensa faccia di luce esce dal seno di Dio e è restituita al seno di Dio.
La Creazione Divina dell'Universo è potenzialmente eterna; sta dentro Dio Inconoscibile, e è attivamente fatta per Dio Conoscibile in un tempo determinato. 
Ora, Dio fece l'Universo del Niente o Dio derivò questo Universo da Sé colla sua stessa Sostanza Divina?
Dio non ha potuto prendere di Sé la Sua Stessa Sostanza per fare l'Universo, perché la sua Sostanza, eternamente semplice, non ammette composti, neanche ha potuto fare l'Universo del Niente, perché questo Niente ammetterebbe a priori uno stato esistente e completamente distinto di Dio. Le parole ex nihilo secondo il concetto aristotelico esprime l'immenso vuoto di Dio o il suo stato potenziale e solo così può spiegarsi questa eterna verità teologica rivelata.
Dio fece l'Universo del Suo Niente, di quello che la mente umana non può comprendere, di quello stato inconoscibile che ella non può raggiungere, e con quello creò qualcosa eternamente libera, anteriormente increata, genialmente nuova ed assolutamente unica.
La Creazione Divina è libera perché è fatta con composti derivanti da Dio che è la Divina Semplicità.
È nuova perché non preesistè mai.
È unica perché unicamente può esprimerlo Quello che possiede in Sé la conoscenza integrale della cosa esistente, ma allo stesso tempo Egli non è stesso, non è la sua Emanazione stessa, bensì qualcosa distinta, analogicamente espressa.
Per definire: Dio creò all'Universo potenzialmente ab aeterno ma nel tempo stabilito per la Divina Legge. Egli lo creò dall'Immenso Vuoto Potenziale di Sé stesso colla Sua Stessa Sostanza Differenziata.
Periodicamente, Dio, per mezzo della Sua Manifestazione, crea all'Universo; ma questo Universo è sempre un altro. Dio non crea mai lo stesso, né tutto quello che fu creato non smette né ha smesso mai di esistere.
Ab aeterno erat, in tempore fecit, ex nihilo omnia fecit. “Esisteva dall'eternità, lo fece nel tempo, e tutto lo fece del niente.”

 

Insegnamento 10: La Trinità

Dio, nella sua Manifestazione, è un principio Assoluto, Eterno, Inconoscibile. Cercando di spiegare la Trinità Divina, non si discorre sul come, né quando, né perché si effettua la differenziazione e l'Immanifesto è Manifesto.
Su questo non bisogna discorrere.
La mente umana solo per il discorso filosofico, alla luce dell'intuizione rivelata, vuole alzare un po' il velo della Manifestazione. L'Atto Creativo di Dio è puro e reale, in Sé; per quel motivo, il modo come si effettua è inconoscibile per l'uomo che è potenza ed atto. Ma, la mente umana può arrivare a scorgere il risultato apparente della Creazione.
Hes, la Madre Dormita, il Principio Inconoscibile di Dio, si sveglia: svegliare include all'atto creativo. Il Principio Creatore, riconoscendosi a Sé stesso, stabilisce una conoscenza Attiva di Sé stesso. Quella conoscenza infinita di Sé stesso, Hes specchiato in Ahehia, lo sostiene per tutta la durata di un ciclo di Creazione mediante infinito ed increato amore; questo amore è Foa, vita dell'Universo.
Le antiche scuole conoscevano molto bene questo concetto ma scartavano discorrere ed insegnare questo. Ma il Cristianesimo, facendo della Trinità la pietra angolare della sua fede, concentrando specialmente la sua attenzione su questo aspetto della Rivelazione, mise questo problema in contatto e conoscenza degli studenti.
La lotta contro l'arianesimo fece che illustri intelligenze approfondissero questo punto della Rivelazione, arrivando a risultati sorprendenti ed esatti.
Il risultato è stato un chiaro concetto sulla processione, la relazione e le persone della Divina Trinidad.
Il Padre è Dio Creatore. Il Padre è Creatore non perché le altre due persone della Trinità Cristiana, il Figlio e lo Spirito Santo, non siano altrettanto creatrice, bensì perché è il Principio Inconoscibile; e quella parte totale di Sé stessa che conosce la Sua esistenza, è il Figlio; per quel motivo il Dogma cattolico dice che il Padre Creatore generò al Figlio, pura, divina e consustanziale espressione della Volontà e della Conoscenza eterne.
Segue il Dogma dicendo che lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio e non è generato; quello che è corretto.
Dio Creatore si conobbe, si generò a Sé stesso, e conoscendosi, si amò: quell'amore Divino ed Increato è lo Spirito Santo.
L'atto della Creazione e la processione delle Divine Persone è simultanea ed inscrutabile; le Tre Divine Persone sono, allo stesso tempo, eternamente Esistenti, eternamente Creative, eternamente Frutto e Sussistenza della Creazione.
Come questo Atto Puro di Dio è semplice e reale, non può essere conosciuto per la mente umana, perché se la mente umana lo conoscesse esisterebbero due Dèi, due Creatori, due conoscenze e due amori. Non può avere, allora, più che Tre Persone in Dio: Egli, Sé stesso, la Relazione tra Sé.
Le anime sono individuali solo per la Legge di Contrarietà Analogica.
È sorprendente il risultato che ha portato alle anime mistiche cristiane questa conoscenza trinitaria che è stato un gran propulsore della sua potenza interna. L'anima, per mezzo di queste definizioni della Creazione Cosmica e Manifestazione Divina, ha visto a Dio come vivo, palpitante e sempre esistente, continuamente in contatto con l’anima dell'essere, per questa partecipazione analogica dell'anima stessa, e che si intensifica più mediante la conoscenza e l'amore.
L'Anima Universale di Hes sta realmente dentro gli esseri nel cuore dell'uomo. Quando l’uomo cerca conoscerla, l’Anima Universale sveglia una nuova vita costruttiva nell'essere che lo spinge ad amare, a vivere ed a sentire riavvicinandolo a questa Divina Trinità.
Dio abita nell'anima dell'uomo, non solo come un principio eterno, immenso, incommensurabile, bensì come conoscenza, vita ed amore. L'unione dell'anima con Hes si fa, così, sempre di più sostanziale, reale e divina.
Questo uomo che ha fatto internamente un Tempio dove abita la Divina Madre, deriva da sé, esternamente, una forza benefica e superiore a quella degli altri uomini non perché gli altri non possiedano potenzialmente la stessa forza bensì perché Egli la sveglia ed attiva.
La sua opera, di umana, diventa divina e, in contatto con questa maggiore conoscenza ed amore, trasmette all’Umanità le forze eccellenti di questa corrente trinitaria.

 

Insegnamento 11: Legge di Contrarietà Analogica

Dio, in Sé, è causa senza causa, Inconoscibile.
Dio, come Creatore, è la Divina Trinità, non conoscibile nelle sue cause, ma accessibile nei suoi effetti.
Dio Creatore possiede l'Idea Unica e nella sua Divina Intelligenza preesiste la conoscenza della finalità della Creazione Universale. Egli è principio e fine, causa ed effetto, e l'Atto Puro della Creazione è completamente contenuto nella Sua Mente Cosmica.
Nella Mente Divina non può esistere un’ombra che oscuri la realtà del suo Pensiero Creatore; cosicché Dio, da un principio, stabilisce l'ordine successivo della Creazione e la sua fine unica.
Se Dio da un principio ha stabiliti le alternative ed il fine dell'Universo, allora l'essere non sarebbe soggetto al suo libero arbitrio bensì unicamente ad una legge di Predestinazione. Ma tale predestinazione sarebbe un atto determinato, invariabile e senza composti analogici ed in contrasto colla Divina Perfezione che si manifesta nell'Universo per mezzo di multiple e distinte espressioni, apparentemente contraddittorie, ma che cercano l'armonia nella variabilità.
La predestinazione è legge di Predestinazione Consecutiva: un insieme armonico di forze composte, disuguali tra sé, completamente duali, che tuttavia, sostanzialmente, deriva da un essere che è Unico e Semplice. Questa legge non è un determinismo assoluto altro che l'ordinazione di tutto quello creato alla sua fine; è l'esecuzione progressiva ed armonica del Piano Divino di evoluzione.
La Divina Volontà è la legge unica che predestina agli esseri, ma consecutiva, ordenatrice, armonica ed ancora liberamente. Tutto è dentro questa Divina Legge che l'ordina secondo il proposito con sovrana previsione.
Da questo punto di vista non ci sono casualità né fatto che succeda perché sì, neanche un libero arbitrio bensì solo una relazione di cause secondarie che derivano da una causa unica.
Tuttavia l'essere è davvero libero, divinamente libero.
La legge Arbitrale di Possibilità è tanto reale ed esistente come la Legge Prima. Ma la mente umana, tanto complessa, tanto limitata, tanto oscurata per concetti vari e falsi, unicamente può comprendere per analogia tale verità.
La legge di Contrarietà Analogica lo spiega.
Se l'essere è simile a Dio, ma non è Dio stesso, ha un campo di libertà, libero arbitrio, il quale non è illimitato bensì limitato.
Un uomo non può, per un atto della sua volontà ed improvvisamente, farsi angelo, stella o pietra; ma può, dentro il campo umano, ed ancora dentro il campo magnetico relazionato alla sua idiosincrasia individuale, disporre dei suoi elementi naturali per determinare la sua fine reale e non illusoria.
In questo senso l'uomo, col suo libero arbitrio, non contraria alla Predestinazione Divina bensì l'asseconda. È un elemento composto che cerca l'elemento semplice.
Si nota in esseri di simile evoluzione e simile tra sé, una certa disparità di possibilità; ma questa disparità è indispensabile ed armonica, perché non fa più che affermare che la Manifestazione Divina si stanzia, non su un'unica forma bensì su multiple forme simili tra sé ma non uguali; l'unità uguale solo esiste nella radice stessa della Creazione.
Per esempio: due esseri della stessa evoluzione nascono nella stessa ora, nello stesso luogo e nelle stesse condizioni; tuttavia tra i due esiste sempre una frazione X che costituisce la differenza. Per legge di Creazione Numerica espansiva, questa differenza, per mezzo del tempo, porta a questi esseri a campi differenti di attività.

 

Insegnamento 12: La Divina Incarnazione

Da quando i saggi di Hes compresero l'immensità e grandezza della Creazione e la meravigliosa analogia tra i Macrocosmo ed il Microcosmo, tra Dio e l'uomo, e videro che la finalità dell'uomo è avvicinarsi a Dio, compresero anche la necessità di fare che la potenza interna dell'anima si manifestasse alla cosa esterna con tutti i suoi attributi affinché fosse un mezzo per la divinizzazione dell'uomo.
L'essere umano, se rinchiude in sé la potenza della Creazione, può arrivare ad avvicinarsi integralmente a Dio. Ma, nonostante l'imperiosa necessità dell'uomo di unirsi alla sua fine reale, non può riuscirlo per lo stato disarmonico delle sue qualità interne: la vita, l'amore ed il sapere, invece di essere un'espressione semplice dell'anima, si trasformano in forze opposte che guerreggiano tra sé.
Ancora gli esseri che arrivano alla più alta e pura espressione della conoscenza interna di Dio costituiscono anche una differenziazione tra essi ed i suoi fratelli che ancora non sono riusciti quello stato. L'amore, il sapere e la vita che sono discordi nell'uomo, sono in Dio una sola ed armonica espressione di Lui stesso, una Divina Trinità. L'essere comprende e vive ancora queste conoscenze, ma sempre di un modo astratto.
È necessario che la Divina Trinità, astratta, che abita nell'anima umana, si concreti in lei. A tale fine, è necessario che questa operazione si prodursi pienamente in un essere straordinario, simile agli uomini, ma di distinta natura, la quale può servirlo da modello: una Divina Incarnazione.
Tutti i Testi Rivelati parlano di un essere straordinario, espressione diretta della Divinità; di un Uomo-Dio che sia un canale per dove arrivino le forze divine all'Umanità; che possa costituirsi come Immagine viva dell'uomo perfetto in chi gli uomini che cercano a Dio possano depositare fermamente la sua fiducia, e che infonda loro la fede e la certezza necessarie affinché, imitandolo, possano raggiungere la salvazione e la liberazione.
La Divina Incarnazione non appartiene al ciclo umano; la sua natura, per essere divina, sta fuori dal ritmo mentale umano; la sua natura mentale è divina ed umana: divina, perché non appartiene al ciclo di vita dell'uomo e è un'espressione perfetta e co-partecipe della Trinità nella sua totalità. Allo stesso tempo, è davvero umana perché è corporalmente della stessa natura dell'uomo.
La nascita della Divina Incarnazione non si effettua mediante il processo naturale comune poiché non può avere macchia che lo leghi ad una legge di causa ed effetto. Ma, accettando la natura umana senza la macchia della legatura volgare della generazione, prende, nonostante tutto, sopra di sé tutto il carico del karma degli uomini.
Il sacrificio espiatorio della Divina Incarnazione che viene a costituirsi in modello degli uomini, sta formato allora, e soprattutto, per l'Incarnazione. Il processo della sua vita tra gli uomini ed ancora del suo sacrificio di darsi alla morte come tutti essi, è solo partecipante di questo solenne sacrificio dell'Incarnazione.
La Trinità è integralmente attiva in questo Essere; è Egli stesso. La sua attività è la più alta espressione di vita, amore e conoscenza, e stimola direttamente e fortemente alle anime degli uomini affinché facciano le sue riserve interne all'influsso di quella forza attiva redentrice.
Il Gran Iniziato che è arrivato ad un alto grado di perfezione, ma che ancora deve cancellare una macchia, è un esempio, ma non la totalità dell'esempio. La Divina Incarnazione, se non si accetta realmente come è, Divina ed umana, non può costituirsi in un modello integrale dell'Umanità.
Nella Teologia il Mistero della Divina Incarnazione ha primordiale importanza e fu la forza di tutte le religioni e filosofie dell'India dove fu ampiamente sviluppato e commentato. I suoi più grandi saggi si occuparono ampiamente delle forze della Trimurti, della Divina Incarnazione, a causa delle grandi lotte concettuali su questo tema.

 

Insegnamento 13: La Sacra Rivelazione dell'Idea Madre degli Ariani

La mente imperfetta dell'uomo ha bisogno di una Rivelazione che gli sia data per una mente superiore che l'affermi nella verità rivelata per conoscere le leggi divine, poiché egli non ha abbastanza mezzi intrinseci alla sua portata per conoscerla chiaramente.
Come si spiega all'insetto che vive sulla pelle dell'elefante che non ha avuto cataclisma alcuno, come sicuramente se l'immagina, bensì solamente che l'elefante si sta lavando nel fiume?
Le Rivelazioni conosciute per le Grandi Religioni sono i frammenti di una Gran Rivelazione Unica, data all'uomo negli albori della Razza Ariana, per un Dio-uomo, possessore di una mente divina, capace di trasmettere questa verità indiscutibile e fondamentale.
Questo postulato di una Rivelazione Unica, anteriore ad ogni Rivelazione conosciuta, è una verità che lo studente deve avere continuamente presente se vuole possedere l'essenza della Teologia.
Questa verità può provarsi delle seguenti forme:
L'uomo intuisce la verità della Rivelazione Unica stando in estasi, poiché tutti i mistici affermano la necessità dell'uomo di avvicinarsi a Dio come unico risultato di felicità.
I grandi mistici di tutti i tempi e di tutte le sette affermano che il piacere e la beatitudine dell'anima che raggiunge l'unione divina li mette in condizioni di ricevere direttamente la Rivelazione per mezzo d’un super-sentire intellettuale che trasmette loro l'essenza ed a volte ancora il testo della Rivelazione Unica.
Anche l'uomo può raggiungere la conoscenza della Rivelazione Unica per mezzo delle deduzioni ed induzioni della ragione.
Lo prova l'uniformità fondamentale di tutte le religioni, dei fatti comprovati della storia, e della formazione psicologica dei diversi popoli e razze.
Paleontologicamente è provata la somiglianza tra le credenze orientali e quelle di certi paesi dell'Africa, colla credenza degli indi americani che vivevano separati per un immenso continente. Questa somiglianza non è solo religiosa, ma anche etimologica, poiché esiste una gran similitudine tra quelle antiche lingue americane e quella di certi popoli di oriente: la similitudine etimologica prova dunque la similitudine dello sviluppo psicologico.
Può provarsi l'uniformità arcaica di questa Rivelazione, per mezzo del sentire dell'uomo, come se questa fosse più o meno una Rivelazione Unica stampata nella natura stessa dell'uomo che lo spinge a stabilire la sua relazione e dipendenza con Dio per mezzo d’un incentivo sviluppato verso qualcosa buona e morale, come una necessità emotiva, mentale ed anche fisica verso qualcosa poderosa e sconosciuta.
Una vera religione naturale dell'uomo, Unica, che afferma un'unica origine di Rivelazione Divina data per lui negli albori della Razza e scritto nella sua stessa natura.
Cafh crede fermamente in questa Rivelazione Arcaica, ed inoltre, assicura che può essere ancora scoperta la sua affermazione categorica e scritta in alcuna parte inesplorata e nascosta della Terra. Non finirà la presente Razza Radicale senza che sia riscoperta affinché tutte le Rivelazioni che furono date durante il corso della Razza possano trovarsi e ritornare a quella gran unione di anime e di credi che deve essere il fine della Gran Opera Divina sulla Terra.
L'uomo può dedurre questa Rivelazione Unica e sconosciuta per mezzo  delle Grandi Rivelazioni classiche e tradizionali; ma, se la Rivelazione è Unica e Fondamentale, come possono essere verità le altre Rivelazioni, poiché diverse Rivelazioni contraddittorie tra sé, non possono essere tutte vere?
Le Rivelazioni in sé non sono false, ma sono vere unicamente per il fine per il quale furono date; vuole dire relazionate al tempo, al luogo ed alla necessità relativa ad esse.
Cafh ha riassunto nelle parole scritte sulla Tomba di Hes la Rivelazione Divina degli Ariani.
Tutte le Grandi Rivelazioni Ariane ci permettono di dedurre l'Idea Madre che fu data per il Gran Iniziato Solare di prima Categoria. Esse sono:
Prima: La necessità naturale e spontanea dell'uomo di cercare a Dio coi suoi mezzi, senza averlo davanti suo o con possibilità di vederlo, bensì solo soccorso per Lui.
Seconda: La lotta del'uomo tra la sua natura umana e divina, disponendo solo dei suoi mezzi razionali e lottando per guadagnare la sua liberazione.
Terza: La liberazione dell'uomo che questo deve realizzare non improvvisamente per sé stesso bensì mediante tappe, nascendo, morendo, reincarnando, passando per gli inferni, purgatori e cieli.
Quarta: Ma la salvazione non arriverà all'uomo solo per lui nonostante i suoi sforzi. La mente razionale si svilupperà mediante costante sofferenza e sforzo in questa Razza, ma la salvazione verrà al’uomo da Dio nell'immagine dei Grandi Iniziati. Messo l'uomo alle porte della salvazione per la sua mente razionale, Dio gli aprirà solo le porte per mettergli in contatto colla sua mente superiore o divina.
Quinta: Attraverso queste epoche, l'uomo sarà costantemente esposto e scosso per la gran legge di pari di opposti che dirige la sua Razza, e legato ad un'infinità di relazioni, conseguenza diretta di questo continuo oscillare tra il bene ed il male.
Sesta: L'uomo fonderà tutta la sua esistenza su questo concetto del bene e del male avvalendosi della sua mente razionale che non ha più elementi dei che proporziona la sua mente animale e degli scintillii della sua mente intuitiva.
Settima: L'uomo ariano allora avrà bisogno inerente di sviluppo morale, di anelo di miglioramento, di perfezione e di rendere degni i suoi atti.
La Rivelazione Unica può essere allora affermata come una verità indiscutibile, quando questi postulati enunciati sopra sono di dominio pubblico per la trasmissione fatta al mondo per le diverse Rivelazioni Religiose, sostanzialmente tutte simile tra sé sebbene apparentemente contraddittorie.
Sebbene per adesso l'origine di questa Gran Rivelazione Unica sia persa nel tempo, Ella è rimasta stampata nell'essere umano, nelle Razze che si sono successi, nelle leggi di tutti i popoli e nei codici di tutte le religioni.
I Teologi di Cafh hanno allora non una Rivelazione Unica conosciuta obiettivamente, bensì conosciuta per essi soggettivamente che rinchiude la verità rivelata per Dio e data come Idea Madre a tutte le Razze Ariane.

 

Insegnamento 14: La Tradizione Iniziatica

Gli Iniziati Solari della Prima Categoria sono quelli che trasmettono la Rivelazione dell'Idea Madre di tutta la Razza.
Ella fu trasmessa negli albori della Razza Ariana.
L'Insegnamento cita tre nomi di Iniziati Solari di Prima Categoria: il Manu, Teti e Noè; ma in mancanza di un'assoluta sicurezza storica, è indispensabile per identificare a questi Iniziati usare sempre il nome Manu che vuole dire legislatore divino, prendendo così questo nome un carattere generico.
È indiscutibile che gli Iniziati Solari dettassero la Rivelazione autentica degli Ariani ma Questa fu trasmessa integramente per uno solo di Essi e ripetuta simultaneamente per gli Altri.
Gli Iniziati Solari di Seconda Categoria adattarono la Rivelazione senza tergiversazioni ai popoli che dovevano guidare. e questa non in forma scritta bensì orale.
Furono gli Iniziati Lunari, discepoli di questi Iniziati Solari, chi redassero e scrissero sulla Rivelazione in forma storica e dogmatica.
È completamente falso che la Rivelazione sia stato data oscuramente in un principio, come vogliono affermare certe scuole di Teologia razionalista, e che Questa si andò chiarendo e definendo più per mezzo dell'evoluzione dei popoli e dello sviluppo mentale degli uomini.
La Tradizione della Rivelazione Iniziatica degli Ariani fu trasmessa dai discepoli in tutta la sua purezza; solo molto posteriormente si andò svisando ed adulterando per la pressione dei valori umani contro i valori reali dello spirito ariano primitivo.
Gli Iniziati Solari di Terza Categoria conservarono costantemente la Rivelazione e la conservano ancora. Sono anche i custodi, sulla Terra, del posto segreto dove è conservata la prova grafica della Rivelazione. Questa è una degli insegnamenti e credenze più autentiche ed antiche dei Figli di Hes che esiste una prova, sconosciuta per tutti gli uomini di questa Divina Rivelazione.
Gli Iniziati Solari di Quarta Categoria hanno la missione di rinnovare la proclamazione della Rivelazione sulla Terra. Devono ritrarla dai rottami dove le false dottrine umane l’hanno seppellita ed altra volta la presentano al mondo con forme chiare, accessibili e divine.
A volte i Grandi Iniziati Solari di Terza Categoria o i suoi discepoli trasmettono la Rivelazione, o qualche aspetto derivante di questa Rivelazione, ad alcuni anime straordinarie di un modo soprannaturale in forma di visione astrale o intuitivamente mediante scienza infusa.
Queste Rivelazioni sono date quando è necessario per la Società, mediante un’Opera o mediante un'anima che deve sviluppare una determinata missione. È sempre data per insegnare quello che umanamente non può sapersi e per chiarire certi punti oscuri o per ravvivare più la fede ed amore verso Dio.
Naturalmente che affinché queste Rivelazioni siano autentiche devono dare un'attestazione chiara e visibile della verità, e questo è mediante premonizione in realtà, o mediante chiarimento di un'idea anteriormente sconosciuta e dopo completamente chiarita, senza l'intervento della deduzione analitica razionale.
I Teologi razionalisti negano il valore della Rivelazione, perché affermano che Dio non avevano bisogno della stessa per guidare i destini umani quando a priori aveva predeterminato già tutti gli avvenimenti, e che Dio già dall'inizio dell'Eternità aveva prestabilito quello che doveva essere fatto; ma questo concetto negherebbe immediatamente, ammettendolo, l'esistenza del libero arbitrio dell'uomo, il quale, per una legge di predestinazione consecutiva, ha un determinato campo di coscienza dentro il quale può determinare per sé e fare possibile il suo adattamento alla Razza, o la sua evoluzione verso una Razza migliore.
Allora la Tradizione Iniziatica della Rivelazione è di somma utilità agli uomini ed indispensabile per il compimento del piano divino nella Razza Ariana. È tanto indispensabile che questa Rivelazione Ariana debba dirigere l'Idea Madre in un essere che ha su sé tutto un destino animale ed allo stesso tempo una libera coscienza con un'infinità di possibilità spirituali che anche influisce a suo stesso fisico ed a sua stessa natura.
Per la Rivelazione l'uomo fa un rapido adattamento fisiologico alle forme di vita esistenti senza essere soggetto ai lenti adattamenti delle specie.
Questa Rivelazione Naturale degli Ariani sarà fortificata per la Rivelazione Soprannaturale che mette immediatamente all'uomo, avendo coscienza di sé, in contatto con l'Idea Madre e con le idee fondamentali derivanti per mezzo del Don ereditario di adattamento cerebrale che gli è trasmesso razzialmente con la chiamata educazione dal bambino e per gli insegnamenti simbolici, cosmogonici e religiosi inerenti col risveglio di coscienza dell'essere ariano, che l'evitano il lungo processo di conoscere le cose per sé.
Ogni uomo, allora, ha l'obbligo morale di conoscere, amare e praticare la Rivelazione Divina e questa Rivelazione Divina che conosce per mezzo della Tradizione deve essere il nord di ogni uomo che desideri raggiungere la sua liberazione spirituale.

 

Insegnamento 15: La Sostanza Primordiale ed i Sette Raggi

La Sostanza Primordiale è perfettamente uguale a quello ch’è Assoluto, Spirito-Coscienza, ma non è lo Spirito in Sé.
Come si effettua l'unione eterna e reale tra lo Spirito in Sé e la Sostanza Primordiale è un mistero per la mente dell'uomo.
La parte divina ed assoluta della Sostanza primordiale è completamente concorde con lei stessa e è della stessa natura divina dello Spirito in Sé; ma la parte sostanziale della Sostanza Primordiale è di natura distinta ma emanante della natura divina de quello ch’è Eterno.
Come si effettua quella transizione è un mistero per la mente umana.
Questa transizione dà la Creazione Universale.
Questa misteriosa e divina unione tra il non Essere e l'Essere, questa unione tra lo spirito e la sostanza eterna è l'anima del Cosmo. Non può separarsi a queste due espressioni uguali in sé, distinte per sé, perché sono altrettanto eterne, indivisibili, inconoscibili ma perfettamente divisibili nelle sue cause.
La causa primaria della Creazione Universale non può essere allora provata per nessuna ragione o conoscenza; ma l'uomo può provarla razionalmente per mezzo di cause derivanti dalla Causa. Tali cause sono la mente, l'energia e la materia.
Con un'altra frase si potrebbe dire che si conosce quello ch’è Assoluto mediante quello ch’è relativo.
Lo Spirito in Sé, la Sostanza Primordiale e la Causa Primaria sono la Divina Trinità Creatrice.
Questa Causa Primaria si districa in sé stessa di sé stessa come il gomitolo della lana, ed i suoi movimenti sono le cause della Vita. Questi movimenti della Sostanza o Gran Elemento dell'Etere Cosmico sono i Sette Raggi.
Essi sono la corrente dell'onda di vita del Cosmo e tutte le forme si fanno, mantengono e disfano mediante le sue trasformazioni vibratorie.
Il cambiamento costante di questa onda di vita cosmica è il movimento creatore delle forme.
L'associazione costante di queste onde vibratorie è quella che mantiene alle forme. La dissociazione costante di queste onde vibratorie distrugge e rinnova le forme colla sua rapidità.
Il Gran Elemento è il paramento della Sostanza Primordiale ed il movimento di questo paramento, i Sette Raggi.
Il Primo Raggio si manifesta sinteticamente nel Cosmo, perché a tutto il Cosmo impregna da sé stesso, sottomettendolo.
È il Circolo o limite della Coscienza Cosmica.
Il Secondo Raggio si manifesta dimensionalmente, ideando potenzialmente la Natura, ancora non espressa della Vita.
Il Terzo Raggio emette la vibrazione o movimento Creativo della Vita perché separa idealmente la Causa dalle Cause, la Coscienza dalle Coscienze.
È il coltello di Dio che fende la Sostanza Divina.
Il Quarto Raggio è la forza della Volontà Creatrice, o Verbo fatto carne.
Gli Iniziati Solari emanano da questa potenza di Vita Eterna.
Il Quinto Raggio è la determinazione soggettiva della Volontà Creativa. Dio prima di creare l'Universo Obiettivo, lo determinò Soggettivamente nel suo Pensiero. Una volta che questo pensiero è lanciato ha vita propria.
Volontà delle Volontà.
Il Sesto Raggio mobilita l'immensità della Vita dentro la quale si muovono le infinite forme individuali.
Goccia di acqua dell'Oceano di Vita.
Il Settimo Raggio è il fattore di tutte le forme esistenti. La Sostanza Primordiale si esprime in lui, completamente, come un’Opera finita.
La materia è il suo principale agente.

 

Insegnamento 16: L'Ired di Hes

Il movimento universale si chiama Ired.
È la Legge unica: come un punto zero nell'immenso spazio.
Tutte le leggi dipendono da lui e convergono in lui.
È necessario un esempio: Se si soffia un globo e si riempie di aria, e torna a soffiare più o meno con forza, la nuova aria introdotta fa pressione sull'aria anteriore e questa pressione modifica la forma dell'aria dentro il globo comprimendolo od espandendolo.
Nel cosmo, l'aria sull'aria, è lo Spirito azionando sulla Materia.
L'aria che ha espulso del polmone divino circoscrive il limite dell'Universo ed est grande e primo movimento che limita la Coscienza del Cosmo è l'Ired.
Ora l'aria, sostanza dell'Universo, vive la sua vita e stabilisce le sue leggi.
L'Ired si muove in sé.
La sostanza cosmica comprime la sostanza cosmica e mediante questo movimento di coscienza cosmica comincia l’involuzione.
Una volta che questo si effettua, chi può fermare alla forza motrice dell'Ired? Si muove e si muove vertiginosamente in tutte le direzioni, formando le grandi leggi del’azzardo: matematica divina.
La Coscienza diventa infinità di coscienze. Il movimento rapido cerca immobilità o movimento di minore quantità. Quello ch’è grande si abbandona vertiginosamente verso quello ch’è piccolo.
Dissoluzione fissativa.
È come una gran esplosione universale.
Il globo di aria esplode in un'infinità di particelle vive, mantenendosi dentro il suo proprio circolo.
Ora il gran movimento unico di Ired fatto movimenti o coscienze, non può essere considerato già come tale, bensì come volontà verso una volontà unica. Come si effettua questa trasformazione?
La coscienza diventa coscienze ed il circolo comincia a girare su se stesso formando un'infinità di circoli. Questa operazione di muoversi, di darsi rovesciate, stabilisce una differenza tra circolo e circolo: in realtà questa differenza è la linea che dà una base ideale della trasformazione quantitativa dell'Uno.
Questo costituisce i tre movimenti fondamentali dell'Universo. L'Ired più in sé, più di sé.
La Cosmogonia dice che gli esseri divini involvono ed evolvono mediante tre grandi passi. Ora questo circolo di coscienza, visto dal punto che si relaziona alle coscienze individuali, non è tale.
Se una di queste coscienze potesse vedere davanti a sé, non vedrebbe circoli nello spazio bensì vedrebbe immense righe che vanno direttamente davanti a sé, alcune dietro di altre, disposte in grandi file, senza toccarsi mai.
Questo è logico, ma non vero.
Le anime individuali sono grandi righe che non si uniscono mai tra sé, fino a che non possano vedersi a sé stesse da molto sopra.
La volontà è volontà e non ci sarebbe progresso, vuole dire, evoluzione ascendente senza di lei e senza il suo punto di vista: riga.
Queste immense righe sono solamente la potenzialità sostenuta ed esecutrice dell'immenso circolo che costituisce l'insieme.
Il movimento Ired che è retto nella sua volontà persistente e è curvo nella sua coscienza forgiatrice, fa il suo percorso per l'Universo, oscillando su sé stesso per attenuare gli impatti della sua forza duale.
La legge dell'Ired è una, ma le sue leggi derivanti sono completamente contraddittorie tra sé.
Le sue leggi d’inversione quando arrivano ad uno zenit hanno bisogno di leggi completamente contrarie a sé stesse per diventare reversibili e viceversa.
Lo dice anche la Cosmogonia.
L’involuzione, l’evoluzione e l’ordinazione dell'Universo ha due grandi movimenti di aderenza e resistenza. E questi hanno a sua volta altri sette: di progressione e di regressione, di attrazione e di repulsione, circolare, spirale e fissatore.

 

INDICE

Insegnamento 1: La Rivelazione
Insegnamento 2: Le Definizioni
Insegnamento 3: Il Metodo
Insegnamento 4: Il Dogma
Insegnamento 5: I Misteri Divini
Insegnamento 6: L'Immanifesto
Insegnamento 7: La Divinità Manifesta
Insegnamento 8: Le Prove Razionali dell'Esistenza di Dio
Insegnamento 9: La Divinit à Creatrice
Insegnamento 10: La Trinit à
Insegnamento 11: Legge di Contrariet à Analogica
Insegnamento 12: La Divina Incarnazione
Insegnamento 13: La Sacra Rivelazione dell'Idea Madre degli Ariani
Insegnamento 14: La Tradizione Iniziatica
Insegnamento 15: La Sostanza Primordiale ed i Sette Raggi
Insegnamento 16: L'Ired di Hes

 

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