INDICE
        Insegnamento 1: Formazione della Razza Ariana
              Insegnamento 2: La Sub-razza Ariano-ariana
              Insegnamento 3: Il  Ritorno dei Figli del Manu
              Insegnamento 4:  Narada  
              Insegnamento 5:  Formazione della Sub-razza Ariano-semita  
              Insegnamento 6: Le  Sette Ramificazioni della Razza Ariana Primitiva 
              Insegnamento 7: La Sub-razza Ariano-semita 
              Insegnamento 8: La Torre di Babele 
              Insegnamento 9: La Sub-razza Ariano-iranica 
              Insegnamento 10: Grandezza  e Potere degli Ariano-iranici 
              Insegnamento 11: La Formazione della Sub-razza  Ariano-celtica 
              Insegnamento 12: La Sub-razza Ariano-celtica 
              Insegnamento 13: Fine  della Sub-razza Ariano-celtica 
              Insegnamento 14: Nascita  della Sub-razza Ariano-teutonica 
              Insegnamento 15: Svolgimento  della Sub-razza Ariano-teutonica 
              Insegnamento  16: I Primitivi Ariani-teutonici 
         
        Insegnamento 1: Formazione della Razza Ariana
        In pieno sviluppo del Razza Atlante, una  delle sue sub-razze, la Razza   Semita, era apparso colla missione speciale di continuare a  formare un tipo di uomo fisiologico e mentale, atto per formare il tipo della  Razza Ariana.
La Sub-razza Semita  Atlante incominciò dopo il diluvio tolteco, 850.000 anni fa. 
 Questa razza si  andava distinguendo sempre di più degli altri atlanti, prendendo una  caratteristica propria.
Dopo il terzo  gran diluvio atlante, 220.000 anni fa, i semiti atlanti incominciarono a  ricevere tra essi alcuni prototipi dei futuri ariani. E dopo che furono vinti  per gli accadici, 150.000 anni fa, si può dire che incominciò la vera  formazione della futura Razza; ogni volta incarnavano tra i semiti maggiore  numero di entità del nuovo tipo.
 Un Iniziato Solare,  appartenente alla quarta Razza Radice Atlante, il Manu Savarna, discese in  quella comunità per cristallizzare l'Idea Madre della Divinità Assoluta con  l'affermazione: “Tutto è Dio. L'uomo è Dio. Tutto esce dalla Sorgente Divina ed  a Lui ritorna”, per affermare la   Divinità atlante in quegli esseri che fonderebbe la razza  dell'umanità ariana.
Fuggendo dagli accadici, Egli li guidò per una gran valle sulle rive di  un gran fiume, per molti giorni, sempre verso il Sud-est, fino a che arrivarono  ad una splendida terra, piena di promontori e di oasi, circondata di una specie  di muraglia naturale, di puro corallo.
A poco a poco, il menzionato fiume,  traboccato nella valle, separò ai guidati per il Manu Savarna, della terra  degli accadici, e si formò una gran isola chiamata Isola del Corallo. Questa  isola era privilegiata, tanto per l'esuberanza della sua vegetazione, come per  il suo clima temperato.
È di supporre che si diressero dall'attuale  Australia fino alla regione che occupano ora le isole della Nuova Zelanda.
Le migrazioni  atlanti si effettuavano, sempre, da Nordovest verso Sud-est, mentre le  invasioni si facevano verso il Nord.
Quando il sole, strappando le nuvole,  appariva in presenza degli abitanti del moderato atlante, brillava con maggiore  intensità sull'Isola del Corallo.
Da 150.000 anni, fino a 120.000 fa, i tipi  ariani aumentarono notevolmente, arrivando a costituire quasi la metà della  popolazione totale dell'isola.
 Naturalmente, la diversità tanto notevole  di idiosincrasia tra i semiti atlanti ed i primi ariani, produsse molto intense  lotte interne. Il corpo fisico dei predecessori degli ariani aveva infiorato straordinariamente  e quello suscitava invidia agli atlanti di tipo vecchio. Queste lotte furono  causa delle prime migrazioni; e gli atlanti di tipo ariano dovettero cercare  nuove terre.
Tra la gran  isola che essi abitavano ed il nuovo continente che continuava ad emergere  dalle acque, si formò un gran numero di isole ed isolotti.
Seguendo quella  rotta si stabilirono nella costa del nuovo continente, dove attualmente si  trovano le isole della Nuova Guinea e Borneo.
 Il ciclo stava per realizzarsi. Le nuove  forze cosmiche riempivano di forza alle terre del Sud-est dell'Asia. I Grandi  Iniziati della Razza Ariana si preparavano per discendere a guidare gli eletti  alle sue nuove dimore.
 Il Manu  Vaivasvata, 118.765 anni fa (1937 del calendario Gregoriano) incarnò tra gli  uomini per selezionare gli ariani e per fondare la prima sub-razza ariana, la  "Ariano-ariana." 
          
        Insegnamento 2: La Sub-razza Ariano-ariana
        Asia, la prima  terra che l'uomo ariano doveva esplorare, si alzava tra altipiani di corallo,  tra rocce ancora non calpestate; adornata per una vegetazione esuberante,  benché lugubre, incoronata di alte montagne, come un segno di enigma e di  mistero per quelli che dovevano conquistarla.
Questa terra con orgoglio alzava le sue  creste verso il cielo sembrando sfidarlo, perché ella riuscirebbe che l'uomo  l'adorasse e venerasse.
In alcuni parti dell'Asia, soprattutto  nelle parti circondate per il mare, in grandi isole, vivevano colonie atlanti  mongoli; ma il centro del continente era completamente vergine.
Il Manu Vaivasvata, primo Gran Iniziato Solare  della Razza Ariana, discese all'Isola del Corallo, per dirigere la nuova razza  alla conquista del misterioso continente.
Questo essere tanto straordinario che col  decorso dei secoli si trasformasse in un simbolo, in un'idea, visse veramente  in corpo fisico tra i primi ariani.
Ma in precoce  età abbandonò la terra atlante per dirigersi alla costa del nuovo continente.  Lì rimase fino alla sua vecchiaia, educando al paese, dettando leggi ed  organizzando a mille giovani affinché fossero teste della fantastica spedizione  che progettava di intraprendere. 
Tra questi  mille giovani scelse a dieci, privilegiati per il suo rango spirituale che  dovevano essere i suoi diretti rappresentanti; si chiamavano: Marichi, Atri,  Pulastya, Pulaka, Angryas, Kardama, Dakcha, Vashishia, Bhrigu e Narada.
Quando il Manu  Vaivasvata aveva cento quattordici anni di età e la sua bianca barba risaltava  sul suo viso annerito, intraprese la gran marcia.
Gli ariani furono divisi in dieci grandi  gruppi che iniziarono la marcia, successivamente, con intervallo di una luna  tra uno ed un altro. Ognuno di questi gruppi era diretto per un Rishi o Saggio;  e si dividevano, a sua volta, in cento suddivisioni ognuno; ogni suddivisione  era diretta per uno dei mille eletti e contava con mille persone. Era, dunque,  un milione il numero del quale seguivano al Manu Vaivasvata, chi andava nel  gruppo del Saggio Marichi servendolo in tutto.
Questi  primitivi ariani non avevano la configurazione fisica dell'uomo attuale,  sebbene fossero parsi. La sua statura eccedeva i due metri, il suo cranio era  grande e schiacciato, gli occhi piccoli, bocca ed orecchie grandi, ed il naso  grande e schiacciato. Le sue braccia e gambe erano muscolose e ben  proporzionate, ma poco resistenti. La carnagione era piuttosto oscura ed il  capello liscio e longo. Parlavano una lingua di tipo sintetico, chiamata  Arypal.
Effettuando la  gran migrazione alla terra sconosciuta, il Manu Vaivasvata pensava che gli  ariani potrebbero tornare periodicamente ad organizzare altre spedizioni, fino  a trasportare tutta la popolazione della costa nella nuova terra, perché le  antiche diventavano sempre di più paludose, insalubri e calde, e costantemente  attaccate per gli atlanti.
Né egli sapeva il glorioso e tragico  destino che aspettava ai suoi eletti.
 Per quel  motivo, il segno di Ariete rappresenta un montone colla testa rovesciata  all’indietro, guardando al punto che lasciò, come se lì lasciasse il suo cuore.
Le carovane  andarono con difficoltà spaventose tra maremme, pantani e fiere sconosciute.
Attraversarono  le isole situate nell'attuale mare Meridionale della Cina e penetrarono in Asia  per l'Indocina, attraversarono le rocciose e desolate regioni di Siam e Birmania  ed arrivarono ai piedi dell’Himalaya.
Nelle sue  visioni celestiali, il Manu Vaivasvata aveva visto il Gran Tempio, una catena  di altissime montagne; e la   Voce Divina gli aveva detto che la Terra Promessa  stava dietro d’esse.
 Per quel  motivo, costeggiarono l’Himalaya cercando un passo, fino a che lo trovarono,  quello che succedè 118.765 anni fa (1937 del calendario Gregoriano).
Fino a lì, la  moria lieve; ma quando i dieci gruppi si addentrarono nell’Himalaya, ad un  periodo temperato seguì altro glaciale.
Tra spaventose tempeste di neve si chiuse  il passo per dove avevano penetrato; ed inutilmente cercarono un cammino di  uscita. Il freddo, la fame e la sua mancanza di resistenza li decimarono.
 Gli ariani chiedevano al Manu affinché li  restituisse alla sua primitiva terra. Ma tutto in vano.
I sopravviventi crociarono faticosamente l’Himalaya,  cercando sempre un'uscita; crociarono il Kuenlun, fino a che arrivarono dall'Altyntag;  da lì videro il Turkestan, grandi montagne che chiamarono “Dimora degli Dei”. E  davanti ad essi si estendeva una terra meravigliosa, una vera Terra Promessa  che aveva un mare, attuale deserto di Gobi nel suo centro.
Il Manu Vaivasvata cantò lì l'Inno della  sua Liberazione.
Disse ai dieci Saggi che erano  sopravviventi che comandassero ai suoi uomini a conquistare le terre. Ed egli,  accompagnato per pochi fedeli, salì alla Montagna Sacra degli Dei. 
 La migrazione durò settanta sette  anni.
Nel frattempo, un fenomeno curioso succede  nel fisico degli uomini. Per il violento cambiamento del clima, o per motivi  emozionali, l'oscuro capello diventò bianco.
Questo fu indizio che cambierebbe  pienamente il colore del capello e la pigmentazione della pelle, quello che  accadde nel millennio seguente.
Durante questo  periodo, gli ariano-ariani conquistarono la Mongolia, la Turkestan Cinese  ed il Tibet; confinarono alle colonie mongolici atlanti o li distrussero o li  assimilarono. E si fecero padroni assoluti di quelle regioni nel cuore dell'Asia.
          
        Insegnamento 3: Il Ritorno dei Figli del Manu
         Le dieci Tribù,  dirette per i dieci Saggi, presero i nomi di questi.
 La tribù di Marichi rimase nel Tibet.
 Le tribù di Atri, Pulatya e Pulaka si  stabilirono in distinte parti della Mongolia.
Le tribù di Angryas, Kardama e Dakcha  popolarono la   Turkestan Cinese.
 Quella di Vashishia si addentrò nel Turkestan  Russo.
 La   Tribù di Bhrigu si stabilì in Afghanistan e quella di Narada  in Cachemir.
Questa dispersione delle migrazioni  ariano-ariane si effettuò lentamente e migliaia di anni trascorsero prima che  le Tribù si stabilissero nelle regioni indicate.
Durante questi  millenni, questi uomini cambiarono completamente e definitivamente; si sviluppò  in essi il senso dell'olfatto, diminuì la sua statura ed il colore della sua  pelle diventò più chiaro, come quello dei suoi capelli, specialmente quelli  della Tribù di Vashishia. Anche il colore degli occhi cambiò. 
Per secoli  avevano vissuto tra nevi. Dovettero lottare contro la fame ed il freddo e  dovettero vincere alla terra, forzandola palmo a palmo. Così impararono ad  amarla. 
Sotto il lenzuolo bianco addormentato stava  il tesoro delle sue vite; e quello fu il primo simbolo della sua Divinità; la Dea Bianca, la Madre addormentata, la Natura che occulta i suoi  tesori.
Dopo della menzionata l'epoca glaciale del  periodo della migrazione, le stazioni diventarono più temperate; la Terra, asciugandosi e  sgualcendosi, formava grandi pieghe, che furono barriere naturali tra i popoli.
La lingua si trasformò. L'Arypal era  conservato unicamente per la   Tribù di Marichi come lingua sacerdotale, molto differente,  chiamata Zenzar.
 Le altre tribù  parlavano diverse lingue, delle quali il sanscrito rimane come unico ricordo.
Sebbene le  Tribù si separassero definitivamente, mantennero un culto comune: l'adorazione  al fuoco ed il culto alla Natura.
 Il culto divino ed umano si infiltrava già  in essi.
Il culto al fuoco che tanto faticosamente  dovevano procurarsi, ricordava loro, come un sonno le sue origini, il paese  caldo di dove emigrarono i suoi antenati, dove i vulcani in eruzione vomitavano  fuoco ed i boschi ardevano per mesi quando erano devastati per voraci incendi.
Inoltre, il  ricordo del Manu Vaivasvata, il vecchio gigante di viso annerito che portava il  fuoco nelle sue mani, ricordava loro le sue origini divine.
Questi popoli,  da un principio, guerreggiarono costantemente tra sé e si può dire che quattro  delle Tribù trionfarono definitivamente: quelle di Marichi, Atri, Vashishia e  Narada.
 Ma quella che predominò fu quella di Narada  che si estese per tutta l’India, conquistò gli abitanti dell'Afghanistan della  Tribù di Bhrigu e guerreggiarono colla Tribù di Atri, che si era impadronita  del Nord.
 Ma il suo  glorioso destino era un altro: quello di tornare a conquistare la terra di dove  erano usciti.
          
        Insegnamento 4: Narada
        La   Tribù di Vashishia aveva abbandonato la Terra Sacra attratta  per il mistero dei grandi deserti, dei grandi boschi e delle gole delle grandi  montagne che vedevano nell'orizzonte.
Questa Tribù si seppellirebbe per millenni  cercando il Nord dell'Asia, costeggiando il Caucaso e penetrando in Europa, in  quelle regioni ancora non pienamente formate per la vita umana, aspettando il  frutto dei suoi sforzi.
 Ma i conquistatori sarebbero quelli della  Tribù di Narada, quelli guerrieri che erano partiti per il Sud che avevano  vinto alle forti Tribù dei suoi fratelli e che erano destinati a conquistare ed  a confondersi con gli ultimi vestigi degli atlanti e fondare la seconda sub-razza,  l'ariano-semita.
 La terra che conquistarono era straordinariamente  bella e fertile; e si chiamava dei Cinque Fiumi (Cachemir).
I Naradi rimase lì per molti anni credendo  che era il limite terrestre. Ma, ripetute volte, alcuni dei neri di gigantesca  statura, somiglianti al dio di essi, il Manu Vaivasvata, apparivano sulla cima  dei monti distruggendo cola sua arma aerea, specie di raggio mortale, le terre  e le città dei Naradi che avevano raggiunto, allora, un'alta civiltà.
Avevano dimenticato che quegli uomini erano  i suoi veri ascendenti e li presero per dei adirati.
Nel frattempo altri nemici, quelli della  Tribù di Bhrigu, rifugiati nelle montagne dell'Afghanistan osteggiavano  continuamente a queste primitive colonie di Narada. Ma queste, soccorse per  Grandi Iniziati, poterono guerreggiare, fortificarsi e trasformarsi in padroni  di tutto il centro dell'Asia.
 I Grandi Iniziati avevano insegnato agli  ariani i Sacrifici; ed i Sacrifici andavano accompagnati per alcuni cantici,  dei quali derivarono le Proibizioni che si recitavano in coro e producevano per  la sua straordinaria vibrazione, gran forza eterea. e notarono come quando essi  intonavano i suoi canti le orde nere erano paralizzate nei suoi tentativi.
Una forza magnetica era neutralizzata per  un'altra forza magnetica.
Come padroni di un potere, incominciarono a  non temere ai neri discendenti degli atlanti, con tipi dei quali si era formato  l'uomo ariano; e videro come, fisicamente, per avere essi maggiore destrezza,  abilità e dominio della stabilità, potevano vincerli facilmente.
Colle prime vittorie venne l'ansia di  conquista. Insiemi di uomini guidati secondo l'abitudine di allora per i  Sacerdoti, soldati Iniziati, intrapresero il cammino della conquista.
 I primi fallirono una ed un'altra volta. Ma  finalmente, crociando le falde settentrionali dell’Himalaya, trovarono un passo  che crociarono discendendo dopo per la Birmania ed Indocina che allora erano regioni  paludose. Più al Sud-est di questi pantani e maremme, gli uomini neri vivevano in  grandi isole, trincerati dietro pantani e grotte protette per alte palme.
Tanto esuberante era la vegetazione che  formava vere gallerie il cui soffitto stava formato per convolvoli che  impedivano di vedere il cielo. Il suolo era paludoso, infettato di rettili; questi  pregiudicavano agli ariani, perché gli atlanti non li temevano poiché  possedevano nel suo sangue un elemento chimico che li serviva da antidoto,  proteggendoli dagli effetti delle sue punture.
Anno dopo anno procuravano i figli di  Narada conquistare questa terra; ogni fallisco era uno stimolo che stimolava  agli uomini nuovi a vincere al paese di Ravadan.
Approfondirono la sua conoscenza di quelle  terre strane, imparando ad evitare i pericoli che rinchiudeva; diventarono  destri in ammazzare rettili ed in dominare le grandi scimmie che pullulavano  dappertutto.
Ma la vera conquista che segnò il principio  della sub-razza ariano-semita, succede circa 100.000 anni fa. Pertanto, la sub-razza  durò circa 18.800 anni.
          
        Insegnamento 5: Formazione  della Sub-razza Ariano-Semita
        Quando le Tribù del Manu Vaivasvata abbandonarono le  terre della costa del Sud-est asiatico, lasciarono lì ad un paese che  continuava a perdere rapidamente i caratteristici atlanti.
Dovevano essere preparati per appartenere  alla Razza Ariana ed essere i fondatori della seconda sub-razza,  l'ariano-semita.
Con questo proposito, furono diretti per un  Iniziato Solare di Prima Categoria, il quale ha passato dopo alla storia, in  diversi Genesi, col nome di Noè, o Nuè.
Questi paesi sopportavano grandi difficoltà  di origine climatica.
Il mare continuava ad invadere  costantemente le isole e la costa dove avevano alzato le sue città e stabilito  i suoi porti, mentre i pantani esistenti tra le rocce della Birmania ed  Indocina si disseccavano.
Tuttavia, durante l'epoca glaciale in cui  si chiuse il passo, quello che ostacolò il ritorno degli emigrati al Tibet, si  stabilì un clima estremo di forti caldi ed intensi freddi, quello che aiutò a  che sopra quella terra si formasse un cappa fertilizzante.
Questi paesi conservavano a viva voce le  tradizioni di saggezza atlante, ma non esprimevano la sua idea in forma grafica  alcuna, arrivando tuttavia a sviluppare una civiltà molto superiore a quella  dagli ariano-ariani.
Nel tempo dell'invasione di Narada questi  paesi avevano degenerato molto, sebbene conservassero il prestigio e le  ricchezze di un passato grandioso.
Erano di gran taglia, la sua statura di due  metri; la pelle molto oscura e brillante, di capello lungo e liscio; e di viso  schiacciato e di zigomi molto salienti, esprimendo molta indifferenza ed  accentuata malignità.
I suoi piedi erano piani e camminavano  senza disinvoltura; i giovani lo facevano appoggiati su lance di combattimento  e gli anziani, su bastoni.
 Come difesa possedevano lo steccato di  catene di monti e l'esuberante vegetazione dei limiti dei suoi territori, ma a  poco a poco furono completamente e definitivamente vinti per la Tribù di Narada.
Gli ariano-ariani distrussero  intelligentemente solo la terza parte di questi uomini, ma conservarono i  restanti per imparare la sua arte, la sua religione e la sua scienza.
Gli ariano-ariani si mischiarono con questi  discendenti degli atlanti ed i tipi puramente autoctoni sparirono da soli,  rimanendo così un tipo completamente nuovo.
 Anche gli ariani che invasero quella terra  sparirono, apparendo un uomo completamente ariano, ma di carnagione oscura: la sub-razza  ariano-semita.
          
        Insegnamento 6: Le  Sette Ramificazioni della Razza Ariana Primitiva
        Gli ariano-ariani della Tribù di Marichi che non  intrapresero la conquista della costa presero alcune caratteristiche che si  accentuarono nel periodo compreso tra l’ultimo periodo della prima sub-razza ed  i principi della seconda.
Abitavano nel Tibet e nei paraggi del mare  di Gobi; furono definitivamente assorbiti, più avanti, per gli Iranici.
 Il gruppo degli ariano-ariani della Tribù  di Atri che vivevano nella Mongolia estesero il suo dominio fino al mare Caspio,  allora più esteso che adesso; e verso il Nord fino ai bordi del Mare Gelato,  attuale Siberia.
Tuttavia, quelli della Tribù di Atri,  durante la seconda sub-razza rimasero quasi nascosti e quelli che non si  mischiarono con la Tribù  di Vashishia furono assorbiti eventualmente per gli Iranici.
Gli ariano-ariani della Tribù di Narada  andarono via verso il Sud, si mischiarono coi puri atlanti e formarono la sub-razza  ariano-semita.
Quelli della Tribù di Vashishia emigrarono  verso il Nord, costeggiarono il Mare Gelato dirigendosi verso un'isola situata  approssimativamente nell'attuale Europa Centrale. Rimasero nascosti e gli  ariano-semita non conoscevano la sua esistenza.
Un gruppo di questi ariano-ariani della  Tribù di Vashishia emigrò, attraversò l'isola di Ruta, che stava solo separata  dell'America Centrale per un canale e si unirono con gli atlanti formando un  tipo autoctono, assorbito più avanti per gli iranici.
Un altro gruppo della Tribù di Vashishia  emigrò verso il Sud, attraversò le grandi isole dove sta oggi l'Africa  Centrale, arrivando fino alla parte Sud. Cercarono di distruggere agli atlanti,  ma anche essi lo furono, rimanendo solo una piccola colonia con predominio atlante.
 L'altra parte del continente era abitata  per gli atlanti mongoli.
Queste sette ramificazioni possono  designarsi così:
NERI........ Atlanti mongoli;
 BRUNI........ Ariano-ariani, Tribù di  Narada;
RAMATI.... Ariano-ariani, Tribù di Marichi;
GIALLI. Ariano-ariani, Tribù di Atri;
ROSSI...........  Ariano-ariani, Tribù di Vashishia, emigrati  all'America;
 OSCURI..... Ariano-ariani, Tribù di  Vashishia, emigrati all'Africa;
BIANCHI..... Ariano-ariani, Tribù di  Vashishia, quelli che rimasero in Europa. 
         
        Insegnamento 7: La Sub-razza Ariano-semita
        Cento mille anni fa incominciò la sub-razza  ariano-semita.
Questi paesi vedevano come si stava sparendo  la terra sotto i suoi piedi, perché il mare continuava a mangiare rapidamente le  isole atlanti.
 Gli ariano-semita, relativamente pacifici,  guidati per i Grandi Iniziati, si disseminarono in tutta la costa dell'Oceano  Pacifico, fondando colonie e disseccando territori paludosi.
Queste terre erano straordinariamente fertili  e gli ariano-semita poterono ricevere di mani degli Istruttori il seme del  grano e seminarla, con ottimi risultati.
 Gradualmente si trasformarono in  agricoltori, non guerreggiando costantemente bensì sporadicamente, quando  alcuna tribù vicina cercava di sottometterli.
 Il suo clima era relativamente temperato ed  erano completamente appartati delle antiche tribù ariano-ariane.
Al contatto colla Natura e la terra e  portando una vita più regolare, furono abbellendo notevolmente il suo corpo fisico.  Erano svelti, di carnagione oscura e brillante, occhi grandi e neri, zigomi  salienti, ed i tratti, in generale, aggraziati.
Durante la sub-razza ariano-semita la  dentatura soffrì un cambiamento fondamentale, perché di prognati come erano gli  ariani, si trasformarono, rimanendo gli incisivi in posizione verticale, simile  all'attuale.
 Si modificarono anche le mani. Le tre dita  mezze erano abitualmente dello stesso volume; per questa epoca il dito mezzo  era l'unico in emergere.
Cambiò anche l'addome; in eccesso  ingrossato in ragione della gran quantità di alimenti che si ingerivano, quindi  acquisì proporzioni in relazione al corpo.
Il frumento portò la benedizione del Cielo  sulla terra.
Il pane cambiò certi istinti, completamente  selvaggi, che c'era nell'uomo, alternandoli con desideri di stabilità e  mansuetudine.
 La trasmissione del frumento, dei Piani  Superiori alla Terra, succede così: i Grandi Iniziati predicarono la venuta del  nuovo alimento che finirebbe con la grande mortalità che l'aria malsana dei  pantani portava sulla regione.
Per giorni e giorni cadono sulla terra  grandi tempeste elettriche. I raggi perforavano la terra, lasciando dappertutto  la sua traccia metallica; col decorso del tempo queste scariche elettriche producono  alcuni vuoti, ermeticamente chiusi per un elemento chimico ignorato; questo  elemento rinchiudeva in sé la radice di un altro elemento chimico che,  scomponendosi la parte che lo rinchiudeva al contatto con la terra, formava il  seme del frumento.
 Quando  i raggi lasciavano la sua traccia metallica nelle perforazioni fatte nella  terra, preciso è pensare che gli alti voltaggi generati per le mutue scariche  dalle nuvole ai minerali terrestri dove furono attratti, e le scariche di  queste verso quelli, furono le forze destinate a tramutare verosimilmente gli  atomi dei metalli in un raggruppamento di elementi che costituirono molecole di  gran massa, del tipo dei proteidi. Come questi ultimi esistevano già nel  pianeta, componendo gli esseri viventi, la nuova creazione si realizzava perché  doveva originare un genere con caratteristiche proprie.
Formandosi un guscio sferico ed isolante  attorno ai nuovi atomi, con uno spazio vuoto intermedio, è di supporre che si  stabiliva un sistema elettromagnetico più localizzato, di energie sottili e  costanti. L'oggetto era raggruppare questi proteidi nel senso di manifestare  forze creative ed assimilative.
 Arrivato il processo alla sua maturazione,  si ruppe la capsula, già inutile, ed il presunto elemento entrò in contatto colle  sostanze comuni della terra e colle energie corrispondenti. Allora, un nuovo  adattamento all'ambiente fece nascere una cellula con individualità ed  autonomia; una cellula germinativa di una nuova pianta: il frumento, la pianta  degli dei.
Gli  Iniziati insegnarono agli ariano-semiti come selezionare questi semi e  svilupparono una pianta più grande, benché simile all'attuale frumento.
Durante generazioni e generazioni gli  ariano-semiti seminarono esclusivamente frumento perché avevano la missione di  portare quello tesoro attraverso le sub-razze seguenti.
Per gli ultimi tempi della sub-razza  ariano-semita si formarono due correnti: quella dei neri e quella dei bianchi.
Il bel tipo bruno formato al contatto con  gli ariano-ariani fu sparendo; gli atlanti mongoli si infiltrarono e  mescolarono sempre di più con gli ariano-semiti che diventarono sempre di più  neri; e ci furono molte guerre tra essi.
 I neri acquisirono maggiore forza e devastarono  le terre dei bruni; questi si videro obbligati a fuggire all'India, annichilire  ai suoi abitanti ed impadronirsi delle sue terre, portando lo stendardo di  questa civiltà, il frumento, il suo simbolo sacro.
I neri, più guerrieri e più potenti,  fonderebbero la sub-razza iranica.
          
        Insegnamento 8: La Torre di Babele
        Mentre imperava la sub-razza ariano-semita succede il  quarto ed ultimo sprofondamento di Atlantide, 87.000 anni fa.
 Gli ariano-semiti, trasformati in paesi  forti e poderosi di agricoltori e che incominciavano a lasciarsi assimilare per  gli atlanti, alzarono poderose città, benché essi non lavorassero in esse.
 Prendevano schiavi atlanti che facevano  lavorare sotto la sua direzione. Gli atlanti usavano la sua statura e la sua  forza e gli ariano-semiti la sua intelligenza.
 Eressero immense piramidi che erano il  centro delle sue città; immense torri che sembravano sfidare al cielo.
Nelle linee e misure di questi giganteschi  monumenti scrissero la storia dell'universo in segni, misure e linee, la storia  dell'uomo e degli uomini venturi.
Comparati, le piramidi dell'Egitto sono  pigmee.
Ma la costante promiscuità con gli atlanti  faceva che gli ariano-semiti fossero attratti per il forte magnetismo animale  di questi e si contagiarono nei suoi mali, ambizioni ed arti nere.
A tanto arrivò il potere della sua  civilizzazione che questi uomini arrivarono a credersi come Dio e che i suoi  tempii piramidali sfiderebbero al Cielo, per contenere tutta la sua saggezza.  Di tale maniera che si lasciarono trascinare ed assimilare per gli atlanti  mongoli.
Pervertirono la sua lingua sacra ed usarono  la lingua monosillabica e gutturale degli atlanti, formandosi così diverse  lingue.
Dunque l'ora arriva quando Atlantide deve  sparire definitivamente sotto le acque. E succede il quarto diluvio.
Durante giorni e giorni piove torrenzialmente  sulla terra; il mare infuriato si alza come un mostro per inghiottirla.
 Per quaranta anni ci furono continue  inondazioni, immersioni e cambiamenti atmosferici.
 I Grandi Iniziati portavano ai paesi sotto  la protezione delle terre che sapevano promesse per la nuova sub-razza.
Gli ariani della Tribù di Vashishia in  Sudafrica perirono. Quelli dell'America rimasero appartati per l'Oceano del  resto del continente; eventualmente furono assorbiti per gli Iranici.
Quelli delle Tribù di Marichi e di Narada  furono quasi completamente spianati per le acque che discesero dell’Himalaya e  più avanti assorbiti per gli Iranici. Quelli della Tribù di Atri rimasero quasi  nascosti ed anche, a sua volta, furono assorbiti per gli Iranici. Quelli della  Tribù di Vashishia che rimasero in Europa, incolumi, aspettavano la sua ora.
Dopo il Gran Diluvio, gli ariano-semiti,  molto indeboliti, furono assorbiti sempre di più per gli atlanti, fino a  formare un tipo nuovo: l'uomo ariano di carnagione nera.
Questi ariano-semiti di carnagione nera  osteggiavano agli altri ariano-semiti che rimanevano. I restanti ariano-semiti  guerreggiavano anche con gli ultimi ariano-ariani che furono, a poco a poco,  sparendo.
Gli incidenti climatici ed i cambiamenti  prodotti nella Terra per i movimenti sismici, avevano distrutto la fertilità  dei campi, ma gli uomini portarono il seme del frumento, lo seminavano ed  insegnavano la sua coltivazione ai vinti, fino all'apparizione della sub-razza  ariano-iranica.
         
        Insegnamento 9: La Sub-razza Ariano-iranica 
        In precedenza al quarto gran diluvio atlante, i sistemi  idrografici di continenti ed isole, tanto in quello che si riferisce a laghi  come a fiumi, erano poveri.
Non c'erano laghi di acqua dolce; gli  esistenti, in realtà grandi pantani, erano salati poiché si comunicavano col  mare.
 I fiumi erano di molto breve estensione,  per sboccare nel mare vicino alla sua nascita o perché le sue acque erano assorbite  per il suolo. Può supporsi che queste caratteristiche ubbidivano principalmente  alla porosità della terra. La successione di temperature molto alte e molto  basse, provocherebbe la fenditura del suolo, ostacolando che l'acqua si unisse  nella superficie.
Il  quarto gran diluvio preparò un cambiamento fondamentale; è di credere che le  continue piogge dessero origine ad un clima meno duro e che inoltre influì  qualche altro fattore per impermeabilizzare la terra, forse il trascinamento e  deposito di grandi quantità di materia organica, specialmente alghe.
Il fatto è che, da allora, si formarono  laghi di acqua dolce, mediante le acque pluviali o sorgenti che si univano  nelle depressioni senza essere assorbite. Apparivano anche i primi grandi fiumi  quando cercando il suo livello, le acque trovavano un passo per crociare  le altezze che li circondassero, formandosi così i primi grandi alvei.
 Nel frattempo si sviluppava la sub-razza  ariano-iranica; la sua definitiva apparizione succede 75.000 anni fa.
Questi neri iranici, guerrieri e selvaggi,  spianavano al suo passo ogni civiltà. Unicamente rispettavano gli animali  selvaggi, essendo i primi ad usarli per servizio l'uomo, e nelle coltivazioni  di frumento.
Conquistarono all'India attuale, assorbendo  definitivamente ai discendenti della Tribù di Narada, ed anche quelli di  Marichi ed Atri.
Dall'India continuarono le sue conquiste,  seguendo gli alvei che le acque aprirono, come grandi solchi, attraverso la  terra.
Una colonna di ariano-iranici, uscita dell'India,  costeggiò il Golfo Persico, attraversò in zattere il mare che copriva  all'attuale Arabia, fino ad un'isola ubicata dove oggi sta l'Egitto.  Costeggiarono verso il Sud il mare, oggi deserto di Sahara, fino ad una  latitudine che corrisponde approssimativamente al Mozambico. Dalle montagne  dell'Etiopia discendevano già le acque che formerebbero il futuro fiume Nilo.
Una seconda colonna seguì una rotta simile  a quella della Tribù di Vashishia; attraversò le isole che rimanevano ancora  nell'Atlantico che si andavano affondando, ed arrivarono dall'America dove  assorbirono definitivamente agli ariano-ariani. Si stabilirono principalmente  oggi nella regione irrigata per il bacino del Fiume Colorado degli Stati Uniti.
 Una terza colonna seguì la valle di un gran  fiume, chiamato Haneioc, che molti secoli dopo si dividerebbe in due, attuali  fiumi Eufrate e Tigri; dominarono la regione dell'attuale Mesopotamia.
La quarta colonna di Iranici, chiamata la  disperata o la fallita, si diresse ad alcune grandi montagne, possibilmente  nella regione dei bacini degli attuali fiumi Volga e Don; ma furono vinti  subito per quelli della Tribù di Vashishia che conservavano pura la sua razza; furono  ridotti a schiavitù e nel corso di due mille anni sparirono definitivamente.
La quinta colonna di iranici che fu il più  grande e potente dalla regione che occupa l'India attuale si diresse verso il  Nordest fino al mare di Gobi; dunque sui bordi Sud, Questo e Nord, andando in  definitiva a stabilirsi verso il Nordovest della stesso, attuale Turkestan  Cinese, in una terra vergine appena emersa sulle rive di un fiume che si  dirigeva verso il mare gelato del Nord il cui bacino è irrigata oggi per il  fiume Ienisei ed i suoi affluenti.
         
        Insegnamento 10: Grandezza e  Potere degli Ariano-iranici
        Gli iranici si divertirono in distinte direzioni  dominando, dopo un millennio, tutto il mondo conosciuto per essi.
 Gli atlanti erano spariti definitivamente  dal continente ed abitavano nelle due grandi isole che rimanevano del  continente infossato nel mezzo dell'Atlantico; erano conosciuti per i paesi  iranici, più come miti che come realmente esistenti. Ma nuovi sprofondamenti  obbligherebbero più avanti agli atlanti a cercare nuove terre e queste erano  già occupate per gli ariani.
Le colonne iraniche che conquistarono le  terre che dopo sarebbero dell'Egitto e quelle che occuparono il bacino del  Haneioc, si stabilirono in dette zone, benché più avanti fossero conquistati, e  le sue terre devastate, per gli iranici che vivevano nell'attuale bacino  dell'Ienisei.
Ma non ebbero nessun contatto con gli iranici  che perirono nell'attuale bacino del Volga né coi che andarono in America.
Gli iranici del bacino dell'Ienisei, nel  frattempo, si sono sviluppati straordinariamente in forza e potere. Possedevano  l'astuzia degli atlanti e la forza fisico-cerebrale degli ariani. Erano di alta  statura, ben proporzionati, di lunghi capelli che simbolizzavano la forza per  essi; erano rapidi, snelli ed audaci. Il viso non era bello perché erano di  carnagione nera, viso schiacciato, occhi ovali e con una costante espressione  di sorriso malizioso.
Erano dotati di gran sangue freddo e  straordinario valore. Nella guerra lottavano con grandi lance di legno con  punte di pietra nera e con enormi mazze, anche di legno, indurita in acqua  mare. Non abbandonavano il combattimento fino ad avere distrutto il nemico;  lottavano corpo a corpo come feroci; avevano lunghi denti affilati che  conficcavano nel cranio dei suoi avversari. Non vestivano altro che un perizoma  di fibre vegetali.
Vivevano continuamente militarizzati; ed a  differenza degli ariano-ariani e degli ariano-semiti non sceglievano re in  determinata dinastia bensì tra i generali più coraggiosi.
Abituati a climi freddi, alzarono senza  piano immense città di pietra; alla misura delle necessità aggregavano le  stanze. Il risultato era una gran massa di pietra che a volte si costituiva in  forza inespugnabile. I militari si dividevano in due grandi gruppi: i più  vecchi, ed i più giovani che costituivano la riserva e difendevano le terre  coltivate e le città. Le guerre erano costanti, essendo per eccellenza  l'occupazione maschile; la coltivazione della terra stava ad esclusivo carico  delle donne.
 Possedevano un'arte speciale in addomesticare  bestie feroci; cavalcavano elefanti bianchi, di gran corpulenza e tromba corta  che dipingevano di nero durante la guerra.
Non avevano tempii o culto propriamente  detto; adoravano al fuoco che mantenevano costantemente acceso nel centro delle  sue città e delle sue case; le donne che lo conservavano si consideravano sacre  e privilegiate. Solamente queste vergini sacerdotesse avevano diritto a ballare  in presenza dei soldati nelle grandi solennità. I soldati avevano il privilegio  di ballare separatamente tra essi.
 La sua scrittura consisteva in impressioni  della mano o un'altra parte del corpo su vegetali.
La guerra costituiva la vita di questi  uomini. Per quel motivo si lanciavano a grandi conquiste sotto la direzione di  diversi Grandi Iniziati che erano veri condottieri.
Nei paesi che invadevano non distruggevano  solo le persone, ma anche le città, rispettando tuttavia le coltivazioni e gli  animali.
A metà della sub-razza, questi iranici  invasero il bacino dell’Haneioc, la conquistarono definitivamente e più tardi  invasero l'attuale Egitto. Come questa regione era molto lontana del suo posto  di origine, a poco a poco dimenticarono al suo paese ed i suoi antenati.
Alcune colonie di ariano-semiti  anteriormente stabilite poterono esulare dal disastro e furono mischiandosi con  gli iranici, seminando il primo seme di quello paese straordinario che sarebbe  l'egiziano durante la sub-razza ariano-teutonica.
         
        Insegnamento 11: La Formazione della Sub-razza  Ariano-celtica
        Gli ariano-iranici che occupavano la  regione che irriga attualmente il bacino dell'Ienisei, finanziarono il Mare  Gelato e discesero dopo sulla regione dal fiume Haneioc che sottomisero e  devastarono.
Una colonia degli ariano-iranici lì  stabiliti emigrò verso il nordovest stabilendosi principalmente in una terra  che occupava, il luogo dell'attuale Mare Mediterraneo, benché si estendesse  anche considerevolmente più verso il Nord, poiché resti della stessa sono le  regioni montagnose della Scozia e Vasconia, come quelle di Sicilia e Calabria.
Tutta questa terra era circondata, come per  un gran anfiteatro, di vulcani inattivi, essendo limitata al Nord per il Mare  Gelato ed all’Est per un immenso fiume che la separava dalla regione di  Haneioc.
 La regione dell'attuale Mediterraneo era una  terra di alluvione, fertilissima, di clima temperato e variabile e che  proporzionava ai suoi abitanti grandi raccolti ed abbondanti foraggi per i suoi  animali.
 Ma 57.000 anni fa, succede un notevole  cambiamento di clima, accompagnato di grandi fenomeni sismici.
I vulcani entrarono in azione proiettando  all'inizio, tale quantità di cenere che oscurava per settimane il cielo; dopo i  crateri vomitarono fuoco e finalmente, grandi correnti di lava si precipitarono  per i pendii, trascinando tutto, egli quale unito ad intensi movimenti sismici,  aprì l'alveo del gran fiume dell'Est permettendo anche che le acque del mare  Gelato invadessero la fertile pianura.
 Gli abitanti perirono a migliaia salvandosi  alcuni fuggendo alle montagne.
 Passato il periodo di convulsioni, invece  della fertile terra rimase un mare che sarebbe dopo l'attuale Mediterraneo,  benché seminato di belle e fertili isole.
 I pochi sopravvissuti cominciarono una  nuova vita di costante lotta contro il mare e la Natura.
 Questo resto di ariano-iranici vinti,  assoggettati e quasi totalmente distrutti per la Natura, era destinato ad  essere il germoglio della sub-razza ariano-celtica.
          
        Insegnamento 12: La Sub-razza Ariano-celtica
         La sub-razza ariano-celtica nacque nella  regione che occupa l'attuale bacino del Mediterraneo, 50.000 anni fa.
 Quello territorio non offriva il suo  aspetto attuale. Era davvero meraviglioso; il mare era circondato per alte  montagne vulcaniche e chiuso ermeticamente, salvo per un piccolo stretto,  presumibilmente nella regione dell'attuale Macedonia che gli comunicava col  Mare Gelato.
 Era come un gran anfiteatro dove, ai piedi  di alte montagne, c'erano fertili valli di terre di alluvione.
Il mare era picchiettato di numerose isole;  i principali erano tre: quella di Serg che abbraccerebbe l'attuale Corsica e  Sardegna; quella di Penelpon, molto estesa, situata approssimativamente dove la Grecia attuale e separata  di Macedonia per un gran fiume; e quella di Eteria che dopo sarebbe Etruria.  Tutte queste isole erano fertili e belle.
Gli ariano-celti, per la sua situazione  geografica, erano molto lontani dei paesi iranici ed ignoravano agli Atlanti  che allora vivevano nascosti nella sua gran isola in mezzo all'Atlantico.
Un destino divino era riservato a questa sub-razza:  quello di seminare la pace e la prosperità, quello di arrivare a collocare la  mente in alta posizione razionale affinché il ponte tra l'istinto e  l'intuizione fosse un libero passo per l'anima.
Gli ariano-celti arrivarono ad  una civiltà straordinaria, impossibile da descrivere.
 La religione, per essi, era  l'arte di coltivare la bellezza ed il dono di pensare ed analizzare i pensieri.
Le sue città erano belle e furono  le prime che si pianificarono col tracciato di diagonali. Ogni sposa possedeva  oggi un piccolo parco ed alcune comodità completamente sconosciute: bagni  termali, apparati foderati di marmi per l'applicazione di raggi solari in bene  della salute, sedili arieggiati di fibra vegetale.
A metà di questa sub-razza il progresso  intellettuale era tale che i diversi paesi dirimevano le sue contese per mezze  di guerre discorsive. Non avevano re né si dirigevano per il sistema del  matrimonio; erano governati per un senato di 72 anziani e per raggruppamento di  dirigenti più giovani che potessero denominarsi deputati.
 Fisicamente erano di statura simile all'attuale  perché misuravano da 1,80 a  1,90 metri; erano begli, di viso ovale, capello biondo, castagno o nero, fronte  ampia, naso aquilino e lungo, contenenza distinta.
 La sua vita era tanto pulita e la sua  alimentazione tanto ordinata che possedevano una perfetta funzione ghiandolare;  conservavano fino ad avanzata età il suo aspetto giovanile.
Quando la popolazione cresceva molto, gli  anziani si davano volontariamente al fuoco, affinché i giovani godessero dei  vantaggi di una comunità più ridotta; e lo facevano come un atto sacro dopo  avere bevuto un liquore anestetico.
Ma la cosa più notevole in questa sub-razza  è che cercavano di conquistare agli ariano-iranici più vicini non mediante la  guerra, bensì allagando i suoi territori sotto le acque. Per quel motivo si chiamò  a questa sub-razza: “quella che cercò di formare un mare."
Costruirono un alto terrapieno nella parte Nord  dell'attuale Mare Nero che si comunicava col Mare Gelato per uno stretto;  ristagnando le acque di questo, la scaricarono dopo sulla valle occupata per  gli iranici, attuale Mare Caspio. Ma col tempo, la regione si essiccò e le  terre persero la sua fertilità. Col tempo, la Natura approfittò dell'opera dell'uomo; per le  piogge e gli straripamenti del mare si forma lì un gran lago, fino a che il  terrapieno costruito cede; e le acque straripate dal mare Nero, unendosi alle acque  del lago Penelpon, formano il Mare Nero attuale.
          
        Insegnamento 13: Fine della Sub-razza  Ariano-celtica
        Gli ariano-celti erano poco numerosi; e se  poterono compiere la missione di essere progenie della sub-razza susseguente,  ciò si dovette alle caratteristiche fisiche delle terre che abitarono,  circondate di alte montagne vulcaniche.
 Ma nel periodo finale di questa sub-razza,  tutto, la Natura  e gli uomini della sub-razza ariano-iranica, sembrarono mettersi di accordo per  la sua distruzione totale.
 Quello che oggi si chiama mare Mediterraneo  era eccessivamente agitato; le sue tempeste inondavano e sommergevano parte  delle terre, lasciando altre notizie in scoperto.
 L'isola Eteria rimase unita dalla sua parte  Nord al continente e sorse una nuova isola, dove sta l'attuale Sicilia; sorse  anche altra più, meravigliosa, nel luogo che la Grecia occupa oggi.
Gli ariano-iranici erano stati relegati  verso l’Est per le abili tattiche dei celtici che, sebbene inferiori in numero,  fossero formidabili in ogni arte di pensare e dirigere.
 Ma quando i mari aprirono brecce tra le  montagne, permettendo che le acque invadessero le terre dei celtici,  altrettanto fecero gli iranici intavolandosi cruenta lotta.
Questo coincise colla graduale immersione  delle isole che abitavano gli atlanti in mezzo all'Atlantico; questo li obbligò  a cercare altre terre, arrivando alcune delle sue tribù a mettersi in contatto  con gli iranici ed i celtici, terrorizzandoli, perché li credevano estinti.
Questi neri giganti furono presi da demoni  vendicatori che seminavano panico nelle moltitudini.
Ma il clima risultava nocivo agli atlanti  che un'altra volta cercarono rifugio nelle isole dell'Ovest.
Questa apparizione aveva prodotto una  tregua tra celtici ed iranici; ma avendosi ritirato gli atlanti, la guerra  ricominciò. 
Nel frattempo, nelle coste delle isole  celtiche si era formato un'intricata rete di fiumi, canali e pantani,  specialmente in una regione situata tra l'attuale Sicilia e Grecia.
I celtici conoscevano perfettamente la  regione e stabilirono in lei un regno, chiamato Minota, diretto per un Gran  Iniziato, difensore della sub-razza. I celti attraevano agli iranici a quelli  pantani, i quali, ignoranti dei pericoli esistenti, perivano a migliaia.
Di questi eventi sorse la leggenda dal  Minotauro ed il Labirinto.
Ma, nonostante tutto, gli iranici sempre di  più numerosi finirono per imporsi ai celtici, bruciarono le sue città, si  impadronirono delle sue donne e dell'unione degli iranici coi celtici sorse la  gloriosa sub-razza degli ariano-teutoni che distruggerebbe agli atlanti di  radice.
          
        Insegnamento 14: Nascita  della Sub-razza Ariano-teutonica
        Gli ariani erano nati per la guerra.
 Incominciava l'era della guerra con gli  atlanti, la chiamata “Guerra dei mille cinquecento anni”.
 Il cambiamento di posizione dell'asse della  terra permise agli ariani di vincere totalmente agli atlanti che sparirono  definitivamente dalla terra.
 I celti ed iranici degenerarono  notevolmente per questo tempo per il suo miscuglio con gli ultimi residui degli  atlanti e, durante la lotta dei 1.500 anni con gli atlanti, risultò che la  nascente sub-razza ariano-teutonico che dovrebbe essere tanto bella, fosse nei  suoi principi molto imperfetta.
Il primo germoglio della teutonica era di  aspetto orribile. Il miscuglio tra celti e gli atlanti portò come conseguenza  una naturale insufficienza della ghiandola ipofisi.
 Può dirsi che tutti erano acromegalici, di  cranio piccolo, grandi mandibole, occhi infossati, zigomi salienti, labbra  grosse, e mani e piedi molto grandi. Di facoltà mentali poco sviluppate,  vivevano in stato semiselvaggio, veri uomini delle caverne e dell'Età di  Pietra.
 Sembrava che tutta l'antica grandezza e  splendore della Razza Ariana aveva finito; ma come niente perisce, neanche perì  quella grandezza e cultura; la potestà di ragionare, propria degli ariani, era  come un seme nel seno di quelli paesi che germoglierebbe con forza  straordinaria.
 I cambiamenti geografici che si prodursi  per quelli tempi furono i seguenti:
Il Mare Gelato sparì lasciando nel suo  luogo un deserto di ghiaccio e neve.
 I principali grandi fiumi si ramificarono o  divisero, rimpicciolendosi in conseguenza.
 L'isola Eteria, unita già al Nord col  continente fu adottando la forma dell'attuale penisola Italica fino alla  regione della Campania.
Anche la Grecia smise di essere un'isola unendosi al  continente freddo, come Tessaglia, Macedonia ed Ucraina.
 La gran isola centrale del Mediterraneo fu  sparendo sotto le acque, lasciando una piccola isola che si divise in due,  unendosi la parte iberica colla regione celtica.
La costa africana, libera delle grandi  catene vulcaniche, era una terra fertile, bella e promissoria, molto lontana da  somigliare l’attuale deserto.
Questa terra, solcata di fiumi che uscivano  dal gran fiume, attuale Nilo, aveva nelle sue prossimità grandi isole di bella  vegetazione.
 Lì si stanziarono i primitivi  ariano-teutoni, quelli che evolsero più rapidamente; mentre i più indietro  abitavano al Nord, in Italia, in Grecia ed Iberia.
          
        Insegnamento 15: Svolgimento della Razza Ariano-teutonica
        Gli ariano-teutoni che abitavano il Nord  dell'Africa, naturalmente sempre diretti per Iniziati Solari di Seconda  Categoria, 25.000 anni fa fondarono gradualmente razze e nazioni addentrandosi  nel continente africano.
Nel centro dell'Africa aveva allora un gran  lago, forse nell'attuale bacino del Congo.
Sorse lì la civilizzazione di alcuni paesi  di carnagione ramata, chiamata Tamirafik, che sviluppò una gran cultura ed  evoluzione spirituale, benché basata questa ultima, nella ragione.
 Erano paesi che vivevano in comunità,  qualcosa come gli spartani, non conoscendo moneta.
I suoi doni più apprezzati erano lo  sviluppo fisico e l'arte di pensare.
Vivevano isolati dagli altri paesi,  numerosi, che abitavano il continente e temevano acquisire le idee degli stessi  per considerarli impure.
Non aveva allora l'Africa il selvaggio  aspetto attuale ed il suo clima era più temperato.
È molto notevole il fatto che nessuno di  questi paesi fosse distrutto. Sparirono gradualmente per debilitazione fisica  dai suoi abitanti, per l'invasione del deserto, per cambiamenti di clima  causati per correnti marine calde e cause simili.
Si può dire che i Lacedemoni fu l'ultima  espressione di questi primitivi ariano-teutonici.
I paesi egiziani non furono diretti  discendenti di questi teutoni; furono un miscuglio di discendenti di sub-razze  anteriori, si potrebbe dire che furono eredi delle caratteristiche atlante-turanice  e degli ariano-teutonici che civilizzarono il centro dell'Asia e che 15.000  anni fa si stabilirono nella valle del Nilo.
Un'altra colonna di teutoni si divertì per  diverse regioni dell'Asia, fondando paesi e nazioni. Tra esse, quella che più  si distinse fu la stabilita, 15.000 anni fa, in India.
Questi teutoni, bianchi, avevano una forma  di vivere differente dei che abitavano il centro dell'Africa; vivevano  separatamente, in clan o in tribù nomade, cercando pascolo per il suo bestiame.
Erano molto resistenti, potendo sopportare  ogni tipo di privazioni ed i climi più avversi.
Quando si stanziarono, fondarono nazioni  millenarie, magari le più antiche del mondo il cui esistenza potesse provarsi  storicamente.
Gli ariano-teutonici di minore purezza  razziale erano di carnagione nera. Vivevano in isole, non molto estese, negli  oceani Indico ed Atlantico, non lontano dall'Africa del Sud. Erano perseguiti  ferocemente per gli altri teutoni per chi era dovere sacro l'ammazzarli; più o  meno come gli spartani agli iloti. Ricevevano, per ciò, il favore del cielo.
In conseguenza, questi neri teutonici  dovevano fuggire costantemente; ed attraverso le sue isole si stabilirono  eventualmente in America; della sua unione con gli ariano-teutonici già  stabiliti si formò la razza che potesse chiamarsi rossa.
 Riuscirono anche una civilizzazione  avanzata; esatta attestazione di ciò ebbero i conquistatori di Messico.
Anche gli ariano-teutoni che emigrarono  nella Malesia fondarono una gran civilizzazione; la razza gialla.
          
        Insegnamento 16: I Primitivi  Ariano-teutonici 
        Non deve supporsi che quando si sviluppa  una sub-razza, come lo descrive questo corso, rimanga disabitato il resto della  Terra.
Resti di anteriore sub-razze, quando non  sparirono, hanno sussistito o si sono rinnovati, con fortuna diversa, benché  sempre eventualmente conquistati ed assorbiti per la sub-razza dominante.
Incominciando l'epoca della sub-razza  ariano-teutonica, questi uomini si divertirono per il Nord dell'Africa, il Sud  dell'Europa e, dietro guerre e migrazioni mischiandosi con altri tipi,  arrivarono fino al cuore dall'Asia.
 Furono perfezionandosi gradualmente per  diecimila anni fino a riuscire un corpo esattamente uguale a quello dell'uomo  attuale.
Gli abitanti del Nord dell'Africa evolsero  notevolmente ed estesero la sua civiltà per tutto il Sud dell'Europa e Nordest  dell'America, mischiandosi con gli altri primitivi teutoni che abitavano  Grecia, Italia ed Iberia.
Ma quelli che presero maggiore incremento  furono gli ariano-teutonici che si stabilirono in India circa 15.000 anni fa.
        Tutti questi paesi ariano-teutonici stavano  divisi già in cinque tipi predominanti: Nero, Ramato, Rosso, Giallo e Bianco. Abitavano  approssimativamente i posti geografici delle sue attuali rispettive  espressioni: i neri in scomparse isole che costeggiavano l'Africa, i ramati nel  centro e nord dell'Africa, i rossi nella nascente America, i gialli nella Malesia  ed i bianchi nel Sud dell'Europa e dell'Asia.
         
        INDICE
        Insegnamento 1: Formazione della Razza Ariana
              Insegnamento 2: La Sub-razza Ariano-ariana
              Insegnamento 3: Il  Ritorno dei Figli del Manu
              Insegnamento 4:  Narada 
              Insegnamento 5:  Formazione della Sub-razza Ariano-semita 
              Insegnamento 6: Le  Sette Ramificazioni della Razza Ariana Primitiva 
              Insegnamento 7: La Sub-razza Ariano-semita 
              Insegnamento 8: La Torre di Babele 
              Insegnamento 9: La Sub-razza Ariano-iranica 
              Insegnamento 10: Grandezza  e Potere degli Ariano-iranici 
              Insegnamento 11: La Formazione della Sub-razza  Ariano-celtica 
              Insegnamento 12: La Sub-razza Ariano-celtica 
              Insegnamento 13: Fine  della Sub-razza Ariano-celtica 
              Insegnamento 14: Nascita  della Sub-razza Ariano-teutonica 
              Insegnamento 15: Svolgimento  della Sub-razza Ariano-teutonica 
              Insegnamento  16: I Primitivi Ariani-teutonici