INDICE

Insegnamento 1: Formazione della Razza Ariana
Insegnamento 2: La Sub-razza Ariano-ariana
Insegnamento 3: Il Ritorno dei Figli del Manu
Insegnamento 4: Narada
Insegnamento 5: Formazione della Sub-razza Ariano-semita
Insegnamento 6: Le Sette Ramificazioni della Razza Ariana Primitiva
Insegnamento 7: La Sub-razza Ariano-semita
Insegnamento 8: La Torre di Babele
Insegnamento 9: La Sub-razza Ariano-iranica
Insegnamento 10: Grandezza e Potere degli Ariano-iranici
Insegnamento 11: La Formazione della Sub-razza Ariano-celtica
Insegnamento 12: La Sub-razza Ariano-celtica
Insegnamento 13: Fine della Sub-razza Ariano-celtica
Insegnamento 14: Nascita della Sub-razza Ariano-teutonica
Insegnamento 15: Svolgimento della Sub-razza Ariano-teutonica
Insegnamento 16: I Primitivi Ariani-teutonici

 

Insegnamento 1: Formazione della Razza Ariana

In pieno sviluppo del Razza Atlante, una delle sue sub-razze, la Razza Semita, era apparso colla missione speciale di continuare a formare un tipo di uomo fisiologico e mentale, atto per formare il tipo della Razza Ariana.
La Sub-razza Semita Atlante incominciò dopo il diluvio tolteco, 850.000 anni fa.
Questa razza si andava distinguendo sempre di più degli altri atlanti, prendendo una caratteristica propria.
Dopo il terzo gran diluvio atlante, 220.000 anni fa, i semiti atlanti incominciarono a ricevere tra essi alcuni prototipi dei futuri ariani. E dopo che furono vinti per gli accadici, 150.000 anni fa, si può dire che incominciò la vera formazione della futura Razza; ogni volta incarnavano tra i semiti maggiore numero di entità del nuovo tipo.
Un Iniziato Solare, appartenente alla quarta Razza Radice Atlante, il Manu Savarna, discese in quella comunità per cristallizzare l'Idea Madre della Divinità Assoluta con l'affermazione: “Tutto è Dio. L'uomo è Dio. Tutto esce dalla Sorgente Divina ed a Lui ritorna”, per affermare la Divinità atlante in quegli esseri che fonderebbe la razza dell'umanità ariana.
Fuggendo dagli accadici, Egli li guidò per una gran valle sulle rive di un gran fiume, per molti giorni, sempre verso il Sud-est, fino a che arrivarono ad una splendida terra, piena di promontori e di oasi, circondata di una specie di muraglia naturale, di puro corallo.
A poco a poco, il menzionato fiume, traboccato nella valle, separò ai guidati per il Manu Savarna, della terra degli accadici, e si formò una gran isola chiamata Isola del Corallo. Questa isola era privilegiata, tanto per l'esuberanza della sua vegetazione, come per il suo clima temperato.
È di supporre che si diressero dall'attuale Australia fino alla regione che occupano ora le isole della Nuova Zelanda.
Le migrazioni atlanti si effettuavano, sempre, da Nordovest verso Sud-est, mentre le invasioni si facevano verso il Nord.
Quando il sole, strappando le nuvole, appariva in presenza degli abitanti del moderato atlante, brillava con maggiore intensità sull'Isola del Corallo.
Da 150.000 anni, fino a 120.000 fa, i tipi ariani aumentarono notevolmente, arrivando a costituire quasi la metà della popolazione totale dell'isola.
Naturalmente, la diversità tanto notevole di idiosincrasia tra i semiti atlanti ed i primi ariani, produsse molto intense lotte interne. Il corpo fisico dei predecessori degli ariani aveva infiorato straordinariamente e quello suscitava invidia agli atlanti di tipo vecchio. Queste lotte furono causa delle prime migrazioni; e gli atlanti di tipo ariano dovettero cercare nuove terre.
Tra la gran isola che essi abitavano ed il nuovo continente che continuava ad emergere dalle acque, si formò un gran numero di isole ed isolotti.
Seguendo quella rotta si stabilirono nella costa del nuovo continente, dove attualmente si trovano le isole della Nuova Guinea e Borneo.
Il ciclo stava per realizzarsi. Le nuove forze cosmiche riempivano di forza alle terre del Sud-est dell'Asia. I Grandi Iniziati della Razza Ariana si preparavano per discendere a guidare gli eletti alle sue nuove dimore.
Il Manu Vaivasvata, 118.765 anni fa (1937 del calendario Gregoriano) incarnò tra gli uomini per selezionare gli ariani e per fondare la prima sub-razza ariana, la "Ariano-ariana."

 

Insegnamento 2: La Sub-razza Ariano-ariana

Asia, la prima terra che l'uomo ariano doveva esplorare, si alzava tra altipiani di corallo, tra rocce ancora non calpestate; adornata per una vegetazione esuberante, benché lugubre, incoronata di alte montagne, come un segno di enigma e di mistero per quelli che dovevano conquistarla.
Questa terra con orgoglio alzava le sue creste verso il cielo sembrando sfidarlo, perché ella riuscirebbe che l'uomo l'adorasse e venerasse.
In alcuni parti dell'Asia, soprattutto nelle parti circondate per il mare, in grandi isole, vivevano colonie atlanti mongoli; ma il centro del continente era completamente vergine.
Il Manu Vaivasvata, primo Gran Iniziato Solare della Razza Ariana, discese all'Isola del Corallo, per dirigere la nuova razza alla conquista del misterioso continente.
Questo essere tanto straordinario che col decorso dei secoli si trasformasse in un simbolo, in un'idea, visse veramente in corpo fisico tra i primi ariani.
Ma in precoce età abbandonò la terra atlante per dirigersi alla costa del nuovo continente. Lì rimase fino alla sua vecchiaia, educando al paese, dettando leggi ed organizzando a mille giovani affinché fossero teste della fantastica spedizione che progettava di intraprendere.
Tra questi mille giovani scelse a dieci, privilegiati per il suo rango spirituale che dovevano essere i suoi diretti rappresentanti; si chiamavano: Marichi, Atri, Pulastya, Pulaka, Angryas, Kardama, Dakcha, Vashishia, Bhrigu e Narada.
Quando il Manu Vaivasvata aveva cento quattordici anni di età e la sua bianca barba risaltava sul suo viso annerito, intraprese la gran marcia.
Gli ariani furono divisi in dieci grandi gruppi che iniziarono la marcia, successivamente, con intervallo di una luna tra uno ed un altro. Ognuno di questi gruppi era diretto per un Rishi o Saggio; e si dividevano, a sua volta, in cento suddivisioni ognuno; ogni suddivisione era diretta per uno dei mille eletti e contava con mille persone. Era, dunque, un milione il numero del quale seguivano al Manu Vaivasvata, chi andava nel gruppo del Saggio Marichi servendolo in tutto.
Questi primitivi ariani non avevano la configurazione fisica dell'uomo attuale, sebbene fossero parsi. La sua statura eccedeva i due metri, il suo cranio era grande e schiacciato, gli occhi piccoli, bocca ed orecchie grandi, ed il naso grande e schiacciato. Le sue braccia e gambe erano muscolose e ben proporzionate, ma poco resistenti. La carnagione era piuttosto oscura ed il capello liscio e longo. Parlavano una lingua di tipo sintetico, chiamata Arypal.
Effettuando la gran migrazione alla terra sconosciuta, il Manu Vaivasvata pensava che gli ariani potrebbero tornare periodicamente ad organizzare altre spedizioni, fino a trasportare tutta la popolazione della costa nella nuova terra, perché le antiche diventavano sempre di più paludose, insalubri e calde, e costantemente attaccate per gli atlanti.
Né egli sapeva il glorioso e tragico destino che aspettava ai suoi eletti.
Per quel motivo, il segno di Ariete rappresenta un montone colla testa rovesciata all’indietro, guardando al punto che lasciò, come se lì lasciasse il suo cuore.
Le carovane andarono con difficoltà spaventose tra maremme, pantani e fiere sconosciute.
Attraversarono le isole situate nell'attuale mare Meridionale della Cina e penetrarono in Asia per l'Indocina, attraversarono le rocciose e desolate regioni di Siam e Birmania ed arrivarono ai piedi dell’Himalaya.
Nelle sue visioni celestiali, il Manu Vaivasvata aveva visto il Gran Tempio, una catena di altissime montagne; e la Voce Divina gli aveva detto che la Terra Promessa stava dietro d’esse.
Per quel motivo, costeggiarono l’Himalaya cercando un passo, fino a che lo trovarono, quello che succedè 118.765 anni fa (1937 del calendario Gregoriano).
Fino a lì, la moria lieve; ma quando i dieci gruppi si addentrarono nell’Himalaya, ad un periodo temperato seguì altro glaciale.
Tra spaventose tempeste di neve si chiuse il passo per dove avevano penetrato; ed inutilmente cercarono un cammino di uscita. Il freddo, la fame e la sua mancanza di resistenza li decimarono.
Gli ariani chiedevano al Manu affinché li restituisse alla sua primitiva terra. Ma tutto in vano.
I sopravviventi crociarono faticosamente l’Himalaya, cercando sempre un'uscita; crociarono il Kuenlun, fino a che arrivarono dall'Altyntag; da lì videro il Turkestan, grandi montagne che chiamarono “Dimora degli Dei”. E davanti ad essi si estendeva una terra meravigliosa, una vera Terra Promessa che aveva un mare, attuale deserto di Gobi nel suo centro.
Il Manu Vaivasvata cantò lì l'Inno della sua Liberazione.
Disse ai dieci Saggi che erano sopravviventi che comandassero ai suoi uomini a conquistare le terre. Ed egli, accompagnato per pochi fedeli, salì alla Montagna Sacra degli Dei.
La migrazione durò settanta sette anni.
Nel frattempo, un fenomeno curioso succede nel fisico degli uomini. Per il violento cambiamento del clima, o per motivi emozionali, l'oscuro capello diventò bianco.
Questo fu indizio che cambierebbe pienamente il colore del capello e la pigmentazione della pelle, quello che accadde nel millennio seguente.
Durante questo periodo, gli ariano-ariani conquistarono la Mongolia, la Turkestan Cinese ed il Tibet; confinarono alle colonie mongolici atlanti o li distrussero o li assimilarono. E si fecero padroni assoluti di quelle regioni nel cuore dell'Asia.

 

Insegnamento 3: Il Ritorno dei Figli del Manu

Le dieci Tribù, dirette per i dieci Saggi, presero i nomi di questi.
La tribù di Marichi rimase nel Tibet.
Le tribù di Atri, Pulatya e Pulaka si stabilirono in distinte parti della Mongolia.
Le tribù di Angryas, Kardama e Dakcha popolarono la Turkestan Cinese.
Quella di Vashishia si addentrò nel Turkestan Russo.
La Tribù di Bhrigu si stabilì in Afghanistan e quella di Narada in Cachemir.
Questa dispersione delle migrazioni ariano-ariane si effettuò lentamente e migliaia di anni trascorsero prima che le Tribù si stabilissero nelle regioni indicate.
Durante questi millenni, questi uomini cambiarono completamente e definitivamente; si sviluppò in essi il senso dell'olfatto, diminuì la sua statura ed il colore della sua pelle diventò più chiaro, come quello dei suoi capelli, specialmente quelli della Tribù di Vashishia. Anche il colore degli occhi cambiò.
Per secoli avevano vissuto tra nevi. Dovettero lottare contro la fame ed il freddo e dovettero vincere alla terra, forzandola palmo a palmo. Così impararono ad amarla.
Sotto il lenzuolo bianco addormentato stava il tesoro delle sue vite; e quello fu il primo simbolo della sua Divinità; la Dea Bianca, la Madre addormentata, la Natura che occulta i suoi tesori.
Dopo della menzionata l'epoca glaciale del periodo della migrazione, le stazioni diventarono più temperate; la Terra, asciugandosi e sgualcendosi, formava grandi pieghe, che furono barriere naturali tra i popoli.
La lingua si trasformò. L'Arypal era conservato unicamente per la Tribù di Marichi come lingua sacerdotale, molto differente, chiamata Zenzar.
Le altre tribù parlavano diverse lingue, delle quali il sanscrito rimane come unico ricordo.
Sebbene le Tribù si separassero definitivamente, mantennero un culto comune: l'adorazione al fuoco ed il culto alla Natura.
Il culto divino ed umano si infiltrava già in essi.
Il culto al fuoco che tanto faticosamente dovevano procurarsi, ricordava loro, come un sonno le sue origini, il paese caldo di dove emigrarono i suoi antenati, dove i vulcani in eruzione vomitavano fuoco ed i boschi ardevano per mesi quando erano devastati per voraci incendi.
Inoltre, il ricordo del Manu Vaivasvata, il vecchio gigante di viso annerito che portava il fuoco nelle sue mani, ricordava loro le sue origini divine.
Questi popoli, da un principio, guerreggiarono costantemente tra sé e si può dire che quattro delle Tribù trionfarono definitivamente: quelle di Marichi, Atri, Vashishia e Narada.
Ma quella che predominò fu quella di Narada che si estese per tutta l’India, conquistò gli abitanti dell'Afghanistan della Tribù di Bhrigu e guerreggiarono colla Tribù di Atri, che si era impadronita del Nord.
Ma il suo glorioso destino era un altro: quello di tornare a conquistare la terra di dove erano usciti.

 

Insegnamento 4: Narada

La Tribù di Vashishia aveva abbandonato la Terra Sacra attratta per il mistero dei grandi deserti, dei grandi boschi e delle gole delle grandi montagne che vedevano nell'orizzonte.
Questa Tribù si seppellirebbe per millenni cercando il Nord dell'Asia, costeggiando il Caucaso e penetrando in Europa, in quelle regioni ancora non pienamente formate per la vita umana, aspettando il frutto dei suoi sforzi.
Ma i conquistatori sarebbero quelli della Tribù di Narada, quelli guerrieri che erano partiti per il Sud che avevano vinto alle forti Tribù dei suoi fratelli e che erano destinati a conquistare ed a confondersi con gli ultimi vestigi degli atlanti e fondare la seconda sub-razza, l'ariano-semita.
La terra che conquistarono era straordinariamente bella e fertile; e si chiamava dei Cinque Fiumi (Cachemir).
I Naradi rimase lì per molti anni credendo che era il limite terrestre. Ma, ripetute volte, alcuni dei neri di gigantesca statura, somiglianti al dio di essi, il Manu Vaivasvata, apparivano sulla cima dei monti distruggendo cola sua arma aerea, specie di raggio mortale, le terre e le città dei Naradi che avevano raggiunto, allora, un'alta civiltà.
Avevano dimenticato che quegli uomini erano i suoi veri ascendenti e li presero per dei adirati.
Nel frattempo altri nemici, quelli della Tribù di Bhrigu, rifugiati nelle montagne dell'Afghanistan osteggiavano continuamente a queste primitive colonie di Narada. Ma queste, soccorse per Grandi Iniziati, poterono guerreggiare, fortificarsi e trasformarsi in padroni di tutto il centro dell'Asia.
I Grandi Iniziati avevano insegnato agli ariani i Sacrifici; ed i Sacrifici andavano accompagnati per alcuni cantici, dei quali derivarono le Proibizioni che si recitavano in coro e producevano per la sua straordinaria vibrazione, gran forza eterea. e notarono come quando essi intonavano i suoi canti le orde nere erano paralizzate nei suoi tentativi.
Una forza magnetica era neutralizzata per un'altra forza magnetica.
Come padroni di un potere, incominciarono a non temere ai neri discendenti degli atlanti, con tipi dei quali si era formato l'uomo ariano; e videro come, fisicamente, per avere essi maggiore destrezza, abilità e dominio della stabilità, potevano vincerli facilmente.
Colle prime vittorie venne l'ansia di conquista. Insiemi di uomini guidati secondo l'abitudine di allora per i Sacerdoti, soldati Iniziati, intrapresero il cammino della conquista.
I primi fallirono una ed un'altra volta. Ma finalmente, crociando le falde settentrionali dell’Himalaya, trovarono un passo che crociarono discendendo dopo per la Birmania ed Indocina che allora erano regioni paludose. Più al Sud-est di questi pantani e maremme, gli uomini neri vivevano in grandi isole, trincerati dietro pantani e grotte protette per alte palme.
Tanto esuberante era la vegetazione che formava vere gallerie il cui soffitto stava formato per convolvoli che impedivano di vedere il cielo. Il suolo era paludoso, infettato di rettili; questi pregiudicavano agli ariani, perché gli atlanti non li temevano poiché possedevano nel suo sangue un elemento chimico che li serviva da antidoto, proteggendoli dagli effetti delle sue punture.
Anno dopo anno procuravano i figli di Narada conquistare questa terra; ogni fallisco era uno stimolo che stimolava agli uomini nuovi a vincere al paese di Ravadan.
Approfondirono la sua conoscenza di quelle terre strane, imparando ad evitare i pericoli che rinchiudeva; diventarono destri in ammazzare rettili ed in dominare le grandi scimmie che pullulavano dappertutto.
Ma la vera conquista che segnò il principio della sub-razza ariano-semita, succede circa 100.000 anni fa. Pertanto, la sub-razza  durò circa 18.800 anni.

 

Insegnamento 5: Formazione della Sub-razza Ariano-Semita

Quando le Tribù del Manu Vaivasvata abbandonarono le terre della costa del Sud-est asiatico, lasciarono lì ad un paese che continuava a perdere rapidamente i caratteristici atlanti.
Dovevano essere preparati per appartenere alla Razza Ariana ed essere i fondatori della seconda sub-razza, l'ariano-semita.
Con questo proposito, furono diretti per un Iniziato Solare di Prima Categoria, il quale ha passato dopo alla storia, in diversi Genesi, col nome di Noè, o Nuè.
Questi paesi sopportavano grandi difficoltà di origine climatica.
Il mare continuava ad invadere costantemente le isole e la costa dove avevano alzato le sue città e stabilito i suoi porti, mentre i pantani esistenti tra le rocce della Birmania ed Indocina si disseccavano.
Tuttavia, durante l'epoca glaciale in cui si chiuse il passo, quello che ostacolò il ritorno degli emigrati al Tibet, si stabilì un clima estremo di forti caldi ed intensi freddi, quello che aiutò a che sopra quella terra si formasse un cappa fertilizzante.
Questi paesi conservavano a viva voce le tradizioni di saggezza atlante, ma non esprimevano la sua idea in forma grafica alcuna, arrivando tuttavia a sviluppare una civiltà molto superiore a quella dagli ariano-ariani.
Nel tempo dell'invasione di Narada questi paesi avevano degenerato molto, sebbene conservassero il prestigio e le ricchezze di un passato grandioso.
Erano di gran taglia, la sua statura di due metri; la pelle molto oscura e brillante, di capello lungo e liscio; e di viso schiacciato e di zigomi molto salienti, esprimendo molta indifferenza ed accentuata malignità.
I suoi piedi erano piani e camminavano senza disinvoltura; i giovani lo facevano appoggiati su lance di combattimento e gli anziani, su bastoni.
Come difesa possedevano lo steccato di catene di monti e l'esuberante vegetazione dei limiti dei suoi territori, ma a poco a poco furono completamente e definitivamente vinti per la Tribù di Narada.
Gli ariano-ariani distrussero intelligentemente solo la terza parte di questi uomini, ma conservarono i restanti per imparare la sua arte, la sua religione e la sua scienza.
Gli ariano-ariani si mischiarono con questi discendenti degli atlanti ed i tipi puramente autoctoni sparirono da soli, rimanendo così un tipo completamente nuovo.
Anche gli ariani che invasero quella terra sparirono, apparendo un uomo completamente ariano, ma di carnagione oscura: la sub-razza ariano-semita.

 

Insegnamento 6: Le Sette Ramificazioni della Razza Ariana Primitiva

Gli ariano-ariani della Tribù di Marichi che non intrapresero la conquista della costa presero alcune caratteristiche che si accentuarono nel periodo compreso tra l’ultimo periodo della prima sub-razza ed i principi della seconda.
Abitavano nel Tibet e nei paraggi del mare di Gobi; furono definitivamente assorbiti, più avanti, per gli Iranici.
Il gruppo degli ariano-ariani della Tribù di Atri che vivevano nella Mongolia estesero il suo dominio fino al mare Caspio, allora più esteso che adesso; e verso il Nord fino ai bordi del Mare Gelato, attuale Siberia.
Tuttavia, quelli della Tribù di Atri, durante la seconda sub-razza rimasero quasi nascosti e quelli che non si mischiarono con la Tribù di Vashishia furono assorbiti eventualmente per gli Iranici.
Gli ariano-ariani della Tribù di Narada andarono via verso il Sud, si mischiarono coi puri atlanti e formarono la sub-razza ariano-semita.
Quelli della Tribù di Vashishia emigrarono verso il Nord, costeggiarono il Mare Gelato dirigendosi verso un'isola situata approssimativamente nell'attuale Europa Centrale. Rimasero nascosti e gli ariano-semita non conoscevano la sua esistenza.
Un gruppo di questi ariano-ariani della Tribù di Vashishia emigrò, attraversò l'isola di Ruta, che stava solo separata dell'America Centrale per un canale e si unirono con gli atlanti formando un tipo autoctono, assorbito più avanti per gli iranici.
Un altro gruppo della Tribù di Vashishia emigrò verso il Sud, attraversò le grandi isole dove sta oggi l'Africa Centrale, arrivando fino alla parte Sud. Cercarono di distruggere agli atlanti, ma anche essi lo furono, rimanendo solo una piccola colonia con predominio atlante.
L'altra parte del continente era abitata per gli atlanti mongoli.
Queste sette ramificazioni possono designarsi così:
NERI........ Atlanti mongoli;
BRUNI........ Ariano-ariani, Tribù di Narada;
RAMATI.... Ariano-ariani, Tribù di Marichi;
GIALLI. Ariano-ariani, Tribù di Atri;
ROSSI...........  Ariano-ariani, Tribù di Vashishia, emigrati all'America;
OSCURI..... Ariano-ariani, Tribù di Vashishia, emigrati all'Africa;
BIANCHI..... Ariano-ariani, Tribù di Vashishia, quelli che rimasero in Europa.

 

Insegnamento 7: La Sub-razza Ariano-semita

Cento mille anni fa incominciò la sub-razza ariano-semita.
Questi paesi vedevano come si stava sparendo la terra sotto i suoi piedi, perché il mare continuava a mangiare rapidamente le isole atlanti.
Gli ariano-semita, relativamente pacifici, guidati per i Grandi Iniziati, si disseminarono in tutta la costa dell'Oceano Pacifico, fondando colonie e disseccando territori paludosi.
Queste terre erano straordinariamente fertili e gli ariano-semita poterono ricevere di mani degli Istruttori il seme del grano e seminarla, con ottimi risultati.
Gradualmente si trasformarono in agricoltori, non guerreggiando costantemente bensì sporadicamente, quando alcuna tribù vicina cercava di sottometterli.
Il suo clima era relativamente temperato ed erano completamente appartati delle antiche tribù ariano-ariane.
Al contatto colla Natura e la terra e portando una vita più regolare, furono abbellendo notevolmente il suo corpo fisico. Erano svelti, di carnagione oscura e brillante, occhi grandi e neri, zigomi salienti, ed i tratti, in generale, aggraziati.
Durante la sub-razza ariano-semita la dentatura soffrì un cambiamento fondamentale, perché di prognati come erano gli ariani, si trasformarono, rimanendo gli incisivi in posizione verticale, simile all'attuale.
Si modificarono anche le mani. Le tre dita mezze erano abitualmente dello stesso volume; per questa epoca il dito mezzo era l'unico in emergere.
Cambiò anche l'addome; in eccesso ingrossato in ragione della gran quantità di alimenti che si ingerivano, quindi acquisì proporzioni in relazione al corpo.
Il frumento portò la benedizione del Cielo sulla terra.
Il pane cambiò certi istinti, completamente selvaggi, che c'era nell'uomo, alternandoli con desideri di stabilità e mansuetudine.
La trasmissione del frumento, dei Piani Superiori alla Terra, succede così: i Grandi Iniziati predicarono la venuta del nuovo alimento che finirebbe con la grande mortalità che l'aria malsana dei pantani portava sulla regione.
Per giorni e giorni cadono sulla terra grandi tempeste elettriche. I raggi perforavano la terra, lasciando dappertutto la sua traccia metallica; col decorso del tempo queste scariche elettriche producono alcuni vuoti, ermeticamente chiusi per un elemento chimico ignorato; questo elemento rinchiudeva in sé la radice di un altro elemento chimico che, scomponendosi la parte che lo rinchiudeva al contatto con la terra, formava il seme del frumento.
Quando i raggi lasciavano la sua traccia metallica nelle perforazioni fatte nella terra, preciso è pensare che gli alti voltaggi generati per le mutue scariche dalle nuvole ai minerali terrestri dove furono attratti, e le scariche di queste verso quelli, furono le forze destinate a tramutare verosimilmente gli atomi dei metalli in un raggruppamento di elementi che costituirono molecole di gran massa, del tipo dei proteidi. Come questi ultimi esistevano già nel pianeta, componendo gli esseri viventi, la nuova creazione si realizzava perché doveva originare un genere con caratteristiche proprie.
Formandosi un guscio sferico ed isolante attorno ai nuovi atomi, con uno spazio vuoto intermedio, è di supporre che si stabiliva un sistema elettromagnetico più localizzato, di energie sottili e costanti. L'oggetto era raggruppare questi proteidi nel senso di manifestare forze creative ed assimilative.
Arrivato il processo alla sua maturazione, si ruppe la capsula, già inutile, ed il presunto elemento entrò in contatto colle sostanze comuni della terra e colle energie corrispondenti. Allora, un nuovo adattamento all'ambiente fece nascere una cellula con individualità ed autonomia; una cellula germinativa di una nuova pianta: il frumento, la pianta degli dei.
Gli Iniziati insegnarono agli ariano-semiti come selezionare questi semi e svilupparono una pianta più grande, benché simile all'attuale frumento.
Durante generazioni e generazioni gli ariano-semiti seminarono esclusivamente frumento perché avevano la missione di portare quello tesoro attraverso le sub-razze seguenti.
Per gli ultimi tempi della sub-razza ariano-semita si formarono due correnti: quella dei neri e quella dei bianchi.
Il bel tipo bruno formato al contatto con gli ariano-ariani fu sparendo; gli atlanti mongoli si infiltrarono e mescolarono sempre di più con gli ariano-semiti che diventarono sempre di più neri; e ci furono molte guerre tra essi.
I neri acquisirono maggiore forza e devastarono le terre dei bruni; questi si videro obbligati a fuggire all'India, annichilire ai suoi abitanti ed impadronirsi delle sue terre, portando lo stendardo di questa civiltà, il frumento, il suo simbolo sacro.
I neri, più guerrieri e più potenti, fonderebbero la sub-razza iranica.

 

Insegnamento 8: La Torre di Babele

Mentre imperava la sub-razza ariano-semita succede il quarto ed ultimo sprofondamento di Atlantide, 87.000 anni fa.
Gli ariano-semiti, trasformati in paesi forti e poderosi di agricoltori e che incominciavano a lasciarsi assimilare per gli atlanti, alzarono poderose città, benché essi non lavorassero in esse.
Prendevano schiavi atlanti che facevano lavorare sotto la sua direzione. Gli atlanti usavano la sua statura e la sua forza e gli ariano-semiti la sua intelligenza.
Eressero immense piramidi che erano il centro delle sue città; immense torri che sembravano sfidare al cielo.
Nelle linee e misure di questi giganteschi monumenti scrissero la storia dell'universo in segni, misure e linee, la storia dell'uomo e degli uomini venturi.
Comparati, le piramidi dell'Egitto sono pigmee.
Ma la costante promiscuità con gli atlanti faceva che gli ariano-semiti fossero attratti per il forte magnetismo animale di questi e si contagiarono nei suoi mali, ambizioni ed arti nere.
A tanto arrivò il potere della sua civilizzazione che questi uomini arrivarono a credersi come Dio e che i suoi tempii piramidali sfiderebbero al Cielo, per contenere tutta la sua saggezza. Di tale maniera che si lasciarono trascinare ed assimilare per gli atlanti mongoli.
Pervertirono la sua lingua sacra ed usarono la lingua monosillabica e gutturale degli atlanti, formandosi così diverse lingue.
Dunque l'ora arriva quando Atlantide deve sparire definitivamente sotto le acque. E succede il quarto diluvio.
Durante giorni e giorni piove torrenzialmente sulla terra; il mare infuriato si alza come un mostro per inghiottirla.
Per quaranta anni ci furono continue inondazioni, immersioni e cambiamenti atmosferici.
I Grandi Iniziati portavano ai paesi sotto la protezione delle terre che sapevano promesse per la nuova sub-razza.
Gli ariani della Tribù di Vashishia in Sudafrica perirono. Quelli dell'America rimasero appartati per l'Oceano del resto del continente; eventualmente furono assorbiti per gli Iranici.
Quelli delle Tribù di Marichi e di Narada furono quasi completamente spianati per le acque che discesero dell’Himalaya e più avanti assorbiti per gli Iranici. Quelli della Tribù di Atri rimasero quasi nascosti ed anche, a sua volta, furono assorbiti per gli Iranici. Quelli della Tribù di Vashishia che rimasero in Europa, incolumi, aspettavano la sua ora.
Dopo il Gran Diluvio, gli ariano-semiti, molto indeboliti, furono assorbiti sempre di più per gli atlanti, fino a formare un tipo nuovo: l'uomo ariano di carnagione nera.
Questi ariano-semiti di carnagione nera osteggiavano agli altri ariano-semiti che rimanevano. I restanti ariano-semiti guerreggiavano anche con gli ultimi ariano-ariani che furono, a poco a poco, sparendo.
Gli incidenti climatici ed i cambiamenti prodotti nella Terra per i movimenti sismici, avevano distrutto la fertilità dei campi, ma gli uomini portarono il seme del frumento, lo seminavano ed insegnavano la sua coltivazione ai vinti, fino all'apparizione della sub-razza ariano-iranica.

 

Insegnamento 9: La Sub-razza Ariano-iranica

In precedenza al quarto gran diluvio atlante, i sistemi idrografici di continenti ed isole, tanto in quello che si riferisce a laghi come a fiumi, erano poveri.
Non c'erano laghi di acqua dolce; gli esistenti, in realtà grandi pantani, erano salati poiché si comunicavano col mare.
I fiumi erano di molto breve estensione, per sboccare nel mare vicino alla sua nascita o perché le sue acque erano assorbite per il suolo. Può supporsi che queste caratteristiche ubbidivano principalmente alla porosità della terra. La successione di temperature molto alte e molto basse, provocherebbe la fenditura del suolo, ostacolando che l'acqua si unisse nella superficie.
Il quarto gran diluvio preparò un cambiamento fondamentale; è di credere che le continue piogge dessero origine ad un clima meno duro e che inoltre influì qualche altro fattore per impermeabilizzare la terra, forse il trascinamento e deposito di grandi quantità di materia organica, specialmente alghe.
Il fatto è che, da allora, si formarono laghi di acqua dolce, mediante le acque pluviali o sorgenti che si univano nelle depressioni senza essere assorbite. Apparivano anche i primi grandi fiumi quando cercando il suo livello, le acque trovavano un passo per crociare le altezze che li circondassero, formandosi così i primi grandi alvei.
Nel frattempo si sviluppava la sub-razza ariano-iranica; la sua definitiva apparizione succede 75.000 anni fa.
Questi neri iranici, guerrieri e selvaggi, spianavano al suo passo ogni civiltà. Unicamente rispettavano gli animali selvaggi, essendo i primi ad usarli per servizio l'uomo, e nelle coltivazioni di frumento.
Conquistarono all'India attuale, assorbendo definitivamente ai discendenti della Tribù di Narada, ed anche quelli di Marichi ed Atri.
Dall'India continuarono le sue conquiste, seguendo gli alvei che le acque aprirono, come grandi solchi, attraverso la terra.
Una colonna di ariano-iranici, uscita dell'India, costeggiò il Golfo Persico, attraversò in zattere il mare che copriva all'attuale Arabia, fino ad un'isola ubicata dove oggi sta l'Egitto. Costeggiarono verso il Sud il mare, oggi deserto di Sahara, fino ad una latitudine che corrisponde approssimativamente al Mozambico. Dalle montagne dell'Etiopia discendevano già le acque che formerebbero il futuro fiume Nilo.
Una seconda colonna seguì una rotta simile a quella della Tribù di Vashishia; attraversò le isole che rimanevano ancora nell'Atlantico che si andavano affondando, ed arrivarono dall'America dove assorbirono definitivamente agli ariano-ariani. Si stabilirono principalmente oggi nella regione irrigata per il bacino del Fiume Colorado degli Stati Uniti.
Una terza colonna seguì la valle di un gran fiume, chiamato Haneioc, che molti secoli dopo si dividerebbe in due, attuali fiumi Eufrate e Tigri; dominarono la regione dell'attuale Mesopotamia.
La quarta colonna di Iranici, chiamata la disperata o la fallita, si diresse ad alcune grandi montagne, possibilmente nella regione dei bacini degli attuali fiumi Volga e Don; ma furono vinti subito per quelli della Tribù di Vashishia che conservavano pura la sua razza; furono ridotti a schiavitù e nel corso di due mille anni sparirono definitivamente.
La quinta colonna di iranici che fu il più grande e potente dalla regione che occupa l'India attuale si diresse verso il Nordest fino al mare di Gobi; dunque sui bordi Sud, Questo e Nord, andando in definitiva a stabilirsi verso il Nordovest della stesso, attuale Turkestan Cinese, in una terra vergine appena emersa sulle rive di un fiume che si dirigeva verso il mare gelato del Nord il cui bacino è irrigata oggi per il fiume Ienisei ed i suoi affluenti.

 

Insegnamento 10: Grandezza e Potere degli Ariano-iranici

Gli iranici si divertirono in distinte direzioni dominando, dopo un millennio, tutto il mondo conosciuto per essi.
Gli atlanti erano spariti definitivamente dal continente ed abitavano nelle due grandi isole che rimanevano del continente infossato nel mezzo dell'Atlantico; erano conosciuti per i paesi iranici, più come miti che come realmente esistenti. Ma nuovi sprofondamenti obbligherebbero più avanti agli atlanti a cercare nuove terre e queste erano già occupate per gli ariani.
Le colonne iraniche che conquistarono le terre che dopo sarebbero dell'Egitto e quelle che occuparono il bacino del Haneioc, si stabilirono in dette zone, benché più avanti fossero conquistati, e le sue terre devastate, per gli iranici che vivevano nell'attuale bacino dell'Ienisei.
Ma non ebbero nessun contatto con gli iranici che perirono nell'attuale bacino del Volga né coi che andarono in America.
Gli iranici del bacino dell'Ienisei, nel frattempo, si sono sviluppati straordinariamente in forza e potere. Possedevano l'astuzia degli atlanti e la forza fisico-cerebrale degli ariani. Erano di alta statura, ben proporzionati, di lunghi capelli che simbolizzavano la forza per essi; erano rapidi, snelli ed audaci. Il viso non era bello perché erano di carnagione nera, viso schiacciato, occhi ovali e con una costante espressione di sorriso malizioso.
Erano dotati di gran sangue freddo e straordinario valore. Nella guerra lottavano con grandi lance di legno con punte di pietra nera e con enormi mazze, anche di legno, indurita in acqua mare. Non abbandonavano il combattimento fino ad avere distrutto il nemico; lottavano corpo a corpo come feroci; avevano lunghi denti affilati che conficcavano nel cranio dei suoi avversari. Non vestivano altro che un perizoma di fibre vegetali.
Vivevano continuamente militarizzati; ed a differenza degli ariano-ariani e degli ariano-semiti non sceglievano re in determinata dinastia bensì tra i generali più coraggiosi.
Abituati a climi freddi, alzarono senza piano immense città di pietra; alla misura delle necessità aggregavano le stanze. Il risultato era una gran massa di pietra che a volte si costituiva in forza inespugnabile. I militari si dividevano in due grandi gruppi: i più vecchi, ed i più giovani che costituivano la riserva e difendevano le terre coltivate e le città. Le guerre erano costanti, essendo per eccellenza l'occupazione maschile; la coltivazione della terra stava ad esclusivo carico delle donne.
Possedevano un'arte speciale in addomesticare bestie feroci; cavalcavano elefanti bianchi, di gran corpulenza e tromba corta che dipingevano di nero durante la guerra.
Non avevano tempii o culto propriamente detto; adoravano al fuoco che mantenevano costantemente acceso nel centro delle sue città e delle sue case; le donne che lo conservavano si consideravano sacre e privilegiate. Solamente queste vergini sacerdotesse avevano diritto a ballare in presenza dei soldati nelle grandi solennità. I soldati avevano il privilegio di ballare separatamente tra essi.
La sua scrittura consisteva in impressioni della mano o un'altra parte del corpo su vegetali.
La guerra costituiva la vita di questi uomini. Per quel motivo si lanciavano a grandi conquiste sotto la direzione di diversi Grandi Iniziati che erano veri condottieri.
Nei paesi che invadevano non distruggevano solo le persone, ma anche le città, rispettando tuttavia le coltivazioni e gli animali.
A metà della sub-razza, questi iranici invasero il bacino dell’Haneioc, la conquistarono definitivamente e più tardi invasero l'attuale Egitto. Come questa regione era molto lontana del suo posto di origine, a poco a poco dimenticarono al suo paese ed i suoi antenati.
Alcune colonie di ariano-semiti anteriormente stabilite poterono esulare dal disastro e furono mischiandosi con gli iranici, seminando il primo seme di quello paese straordinario che sarebbe l'egiziano durante la sub-razza ariano-teutonica.

 

Insegnamento 11: La Formazione della Sub-razza Ariano-celtica

Gli ariano-iranici che occupavano la regione che irriga attualmente il bacino dell'Ienisei, finanziarono il Mare Gelato e discesero dopo sulla regione dal fiume Haneioc che sottomisero e devastarono.
Una colonia degli ariano-iranici lì stabiliti emigrò verso il nordovest stabilendosi principalmente in una terra che occupava, il luogo dell'attuale Mare Mediterraneo, benché si estendesse anche considerevolmente più verso il Nord, poiché resti della stessa sono le regioni montagnose della Scozia e Vasconia, come quelle di Sicilia e Calabria.
Tutta questa terra era circondata, come per un gran anfiteatro, di vulcani inattivi, essendo limitata al Nord per il Mare Gelato ed all’Est per un immenso fiume che la separava dalla regione di Haneioc.
La regione dell'attuale Mediterraneo era una terra di alluvione, fertilissima, di clima temperato e variabile e che proporzionava ai suoi abitanti grandi raccolti ed abbondanti foraggi per i suoi animali.
Ma 57.000 anni fa, succede un notevole cambiamento di clima, accompagnato di grandi fenomeni sismici.
I vulcani entrarono in azione proiettando all'inizio, tale quantità di cenere che oscurava per settimane il cielo; dopo i crateri vomitarono fuoco e finalmente, grandi correnti di lava si precipitarono per i pendii, trascinando tutto, egli quale unito ad intensi movimenti sismici, aprì l'alveo del gran fiume dell'Est permettendo anche che le acque del mare Gelato invadessero la fertile pianura.
Gli abitanti perirono a migliaia salvandosi alcuni fuggendo alle montagne.
Passato il periodo di convulsioni, invece della fertile terra rimase un mare che sarebbe dopo l'attuale Mediterraneo, benché seminato di belle e fertili isole.
I pochi sopravvissuti cominciarono una nuova vita di costante lotta contro il mare e la Natura.
Questo resto di ariano-iranici vinti, assoggettati e quasi totalmente distrutti per la Natura, era destinato ad essere il germoglio della sub-razza ariano-celtica.

 

Insegnamento 12: La Sub-razza Ariano-celtica

La sub-razza ariano-celtica nacque nella regione che occupa l'attuale bacino del Mediterraneo, 50.000 anni fa.
Quello territorio non offriva il suo aspetto attuale. Era davvero meraviglioso; il mare era circondato per alte montagne vulcaniche e chiuso ermeticamente, salvo per un piccolo stretto, presumibilmente nella regione dell'attuale Macedonia che gli comunicava col Mare Gelato.
Era come un gran anfiteatro dove, ai piedi di alte montagne, c'erano fertili valli di terre di alluvione.
Il mare era picchiettato di numerose isole; i principali erano tre: quella di Serg che abbraccerebbe l'attuale Corsica e Sardegna; quella di Penelpon, molto estesa, situata approssimativamente dove la Grecia attuale e separata di Macedonia per un gran fiume; e quella di Eteria che dopo sarebbe Etruria. Tutte queste isole erano fertili e belle.
Gli ariano-celti, per la sua situazione geografica, erano molto lontani dei paesi iranici ed ignoravano agli Atlanti che allora vivevano nascosti nella sua gran isola in mezzo all'Atlantico.
Un destino divino era riservato a questa sub-razza: quello di seminare la pace e la prosperità, quello di arrivare a collocare la mente in alta posizione razionale affinché il ponte tra l'istinto e l'intuizione fosse un libero passo per l'anima.
Gli ariano-celti arrivarono ad una civiltà straordinaria, impossibile da descrivere.
La religione, per essi, era l'arte di coltivare la bellezza ed il dono di pensare ed analizzare i pensieri.
Le sue città erano belle e furono le prime che si pianificarono col tracciato di diagonali. Ogni sposa possedeva oggi un piccolo parco ed alcune comodità completamente sconosciute: bagni termali, apparati foderati di marmi per l'applicazione di raggi solari in bene della salute, sedili arieggiati di fibra vegetale.
A metà di questa sub-razza il progresso intellettuale era tale che i diversi paesi dirimevano le sue contese per mezze di guerre discorsive. Non avevano re né si dirigevano per il sistema del matrimonio; erano governati per un senato di 72 anziani e per raggruppamento di dirigenti più giovani che potessero denominarsi deputati.
Fisicamente erano di statura simile all'attuale perché misuravano da 1,80 a 1,90 metri; erano begli, di viso ovale, capello biondo, castagno o nero, fronte ampia, naso aquilino e lungo, contenenza distinta.
La sua vita era tanto pulita e la sua alimentazione tanto ordinata che possedevano una perfetta funzione ghiandolare; conservavano fino ad avanzata età il suo aspetto giovanile.
Quando la popolazione cresceva molto, gli anziani si davano volontariamente al fuoco, affinché i giovani godessero dei vantaggi di una comunità più ridotta; e lo facevano come un atto sacro dopo avere bevuto un liquore anestetico.
Ma la cosa più notevole in questa sub-razza è che cercavano di conquistare agli ariano-iranici più vicini non mediante la guerra, bensì allagando i suoi territori sotto le acque. Per quel motivo si chiamò a questa sub-razza: “quella che cercò di formare un mare."
Costruirono un alto terrapieno nella parte Nord dell'attuale Mare Nero che si comunicava col Mare Gelato per uno stretto; ristagnando le acque di questo, la scaricarono dopo sulla valle occupata per gli iranici, attuale Mare Caspio. Ma col tempo, la regione si essiccò e le terre persero la sua fertilità. Col tempo, la Natura approfittò dell'opera dell'uomo; per le piogge e gli straripamenti del mare si forma lì un gran lago, fino a che il terrapieno costruito cede; e le acque straripate dal mare Nero, unendosi alle acque del lago Penelpon, formano il Mare Nero attuale.

 

Insegnamento 13: Fine della Sub-razza Ariano-celtica

Gli ariano-celti erano poco numerosi; e se poterono compiere la missione di essere progenie della sub-razza susseguente, ciò si dovette alle caratteristiche fisiche delle terre che abitarono, circondate di alte montagne vulcaniche.
Ma nel periodo finale di questa sub-razza, tutto, la Natura e gli uomini della sub-razza ariano-iranica, sembrarono mettersi di accordo per la sua distruzione totale.
Quello che oggi si chiama mare Mediterraneo era eccessivamente agitato; le sue tempeste inondavano e sommergevano parte delle terre, lasciando altre notizie in scoperto.
L'isola Eteria rimase unita dalla sua parte Nord al continente e sorse una nuova isola, dove sta l'attuale Sicilia; sorse anche altra più, meravigliosa, nel luogo che la Grecia occupa oggi.
Gli ariano-iranici erano stati relegati verso l’Est per le abili tattiche dei celtici che, sebbene inferiori in numero, fossero formidabili in ogni arte di pensare e dirigere.
Ma quando i mari aprirono brecce tra le montagne, permettendo che le acque invadessero le terre dei celtici, altrettanto fecero gli iranici intavolandosi cruenta lotta.
Questo coincise colla graduale immersione delle isole che abitavano gli atlanti in mezzo all'Atlantico; questo li obbligò a cercare altre terre, arrivando alcune delle sue tribù a mettersi in contatto con gli iranici ed i celtici, terrorizzandoli, perché li credevano estinti.
Questi neri giganti furono presi da demoni vendicatori che seminavano panico nelle moltitudini.
Ma il clima risultava nocivo agli atlanti che un'altra volta cercarono rifugio nelle isole dell'Ovest.
Questa apparizione aveva prodotto una tregua tra celtici ed iranici; ma avendosi ritirato gli atlanti, la guerra ricominciò.
Nel frattempo, nelle coste delle isole celtiche si era formato un'intricata rete di fiumi, canali e pantani, specialmente in una regione situata tra l'attuale Sicilia e Grecia.
I celtici conoscevano perfettamente la regione e stabilirono in lei un regno, chiamato Minota, diretto per un Gran Iniziato, difensore della sub-razza. I celti attraevano agli iranici a quelli pantani, i quali, ignoranti dei pericoli esistenti, perivano a migliaia.
Di questi eventi sorse la leggenda dal Minotauro ed il Labirinto.
Ma, nonostante tutto, gli iranici sempre di più numerosi finirono per imporsi ai celtici, bruciarono le sue città, si impadronirono delle sue donne e dell'unione degli iranici coi celtici sorse la gloriosa sub-razza degli ariano-teutoni che distruggerebbe agli atlanti di radice.

 

Insegnamento 14: Nascita della Sub-razza Ariano-teutonica

Gli ariani erano nati per la guerra.
Incominciava l'era della guerra con gli atlanti, la chiamata “Guerra dei mille cinquecento anni”.
Il cambiamento di posizione dell'asse della terra permise agli ariani di vincere totalmente agli atlanti che sparirono definitivamente dalla terra.
I celti ed iranici degenerarono notevolmente per questo tempo per il suo miscuglio con gli ultimi residui degli atlanti e, durante la lotta dei 1.500 anni con gli atlanti, risultò che la nascente sub-razza ariano-teutonico che dovrebbe essere tanto bella, fosse nei suoi principi molto imperfetta.
Il primo germoglio della teutonica era di aspetto orribile. Il miscuglio tra celti e gli atlanti portò come conseguenza una naturale insufficienza della ghiandola ipofisi.
Può dirsi che tutti erano acromegalici, di cranio piccolo, grandi mandibole, occhi infossati, zigomi salienti, labbra grosse, e mani e piedi molto grandi. Di facoltà mentali poco sviluppate, vivevano in stato semiselvaggio, veri uomini delle caverne e dell'Età di Pietra.
Sembrava che tutta l'antica grandezza e splendore della Razza Ariana aveva finito; ma come niente perisce, neanche perì quella grandezza e cultura; la potestà di ragionare, propria degli ariani, era come un seme nel seno di quelli paesi che germoglierebbe con forza straordinaria.
I cambiamenti geografici che si prodursi per quelli tempi furono i seguenti:
Il Mare Gelato sparì lasciando nel suo luogo un deserto di ghiaccio e neve.
I principali grandi fiumi si ramificarono o divisero, rimpicciolendosi in conseguenza.
L'isola Eteria, unita già al Nord col continente fu adottando la forma dell'attuale penisola Italica fino alla regione della Campania.
Anche la Grecia smise di essere un'isola unendosi al continente freddo, come Tessaglia, Macedonia ed Ucraina.
La gran isola centrale del Mediterraneo fu sparendo sotto le acque, lasciando una piccola isola che si divise in due, unendosi la parte iberica colla regione celtica.
La costa africana, libera delle grandi catene vulcaniche, era una terra fertile, bella e promissoria, molto lontana da somigliare l’attuale deserto.
Questa terra, solcata di fiumi che uscivano dal gran fiume, attuale Nilo, aveva nelle sue prossimità grandi isole di bella vegetazione.
Lì si stanziarono i primitivi ariano-teutoni, quelli che evolsero più rapidamente; mentre i più indietro abitavano al Nord, in Italia, in Grecia ed Iberia.

 

Insegnamento 15: Svolgimento della Razza Ariano-teutonica

Gli ariano-teutoni che abitavano il Nord dell'Africa, naturalmente sempre diretti per Iniziati Solari di Seconda Categoria, 25.000 anni fa fondarono gradualmente razze e nazioni addentrandosi nel continente africano.
Nel centro dell'Africa aveva allora un gran lago, forse nell'attuale bacino del Congo.
Sorse lì la civilizzazione di alcuni paesi di carnagione ramata, chiamata Tamirafik, che sviluppò una gran cultura ed evoluzione spirituale, benché basata questa ultima, nella ragione.
Erano paesi che vivevano in comunità, qualcosa come gli spartani, non conoscendo moneta.
I suoi doni più apprezzati erano lo sviluppo fisico e l'arte di pensare.
Vivevano isolati dagli altri paesi, numerosi, che abitavano il continente e temevano acquisire le idee degli stessi per considerarli impure.
Non aveva allora l'Africa il selvaggio aspetto attuale ed il suo clima era più temperato.
È molto notevole il fatto che nessuno di questi paesi fosse distrutto. Sparirono gradualmente per debilitazione fisica dai suoi abitanti, per l'invasione del deserto, per cambiamenti di clima causati per correnti marine calde e cause simili.
Si può dire che i Lacedemoni fu l'ultima espressione di questi primitivi ariano-teutonici.
I paesi egiziani non furono diretti discendenti di questi teutoni; furono un miscuglio di discendenti di sub-razze anteriori, si potrebbe dire che furono eredi delle caratteristiche atlante-turanice e degli ariano-teutonici che civilizzarono il centro dell'Asia e che 15.000 anni fa si stabilirono nella valle del Nilo.
Un'altra colonna di teutoni si divertì per diverse regioni dell'Asia, fondando paesi e nazioni. Tra esse, quella che più si distinse fu la stabilita, 15.000 anni fa, in India.
Questi teutoni, bianchi, avevano una forma di vivere differente dei che abitavano il centro dell'Africa; vivevano separatamente, in clan o in tribù nomade, cercando pascolo per il suo bestiame.
Erano molto resistenti, potendo sopportare ogni tipo di privazioni ed i climi più avversi.
Quando si stanziarono, fondarono nazioni millenarie, magari le più antiche del mondo il cui esistenza potesse provarsi storicamente.
Gli ariano-teutonici di minore purezza razziale erano di carnagione nera. Vivevano in isole, non molto estese, negli oceani Indico ed Atlantico, non lontano dall'Africa del Sud. Erano perseguiti ferocemente per gli altri teutoni per chi era dovere sacro l'ammazzarli; più o meno come gli spartani agli iloti. Ricevevano, per ciò, il favore del cielo.
In conseguenza, questi neri teutonici dovevano fuggire costantemente; ed attraverso le sue isole si stabilirono eventualmente in America; della sua unione con gli ariano-teutonici già stabiliti si formò la razza che potesse chiamarsi rossa.
Riuscirono anche una civilizzazione avanzata; esatta attestazione di ciò ebbero i conquistatori di Messico.
Anche gli ariano-teutoni che emigrarono nella Malesia fondarono una gran civilizzazione; la razza gialla.

 

Insegnamento 16: I Primitivi Ariano-teutonici

Non deve supporsi che quando si sviluppa una sub-razza, come lo descrive questo corso, rimanga disabitato il resto della Terra.
Resti di anteriore sub-razze, quando non sparirono, hanno sussistito o si sono rinnovati, con fortuna diversa, benché sempre eventualmente conquistati ed assorbiti per la sub-razza dominante.
Incominciando l'epoca della sub-razza ariano-teutonica, questi uomini si divertirono per il Nord dell'Africa, il Sud dell'Europa e, dietro guerre e migrazioni mischiandosi con altri tipi, arrivarono fino al cuore dall'Asia.
Furono perfezionandosi gradualmente per diecimila anni fino a riuscire un corpo esattamente uguale a quello dell'uomo attuale.
Gli abitanti del Nord dell'Africa evolsero notevolmente ed estesero la sua civiltà per tutto il Sud dell'Europa e Nordest dell'America, mischiandosi con gli altri primitivi teutoni che abitavano Grecia, Italia ed Iberia.
Ma quelli che presero maggiore incremento furono gli ariano-teutonici che si stabilirono in India circa 15.000 anni fa.
Tutti questi paesi ariano-teutonici stavano divisi già in cinque tipi predominanti: Nero, Ramato, Rosso, Giallo e Bianco. Abitavano approssimativamente i posti geografici delle sue attuali rispettive espressioni: i neri in scomparse isole che costeggiavano l'Africa, i ramati nel centro e nord dell'Africa, i rossi nella nascente America, i gialli nella Malesia ed i bianchi nel Sud dell'Europa e dell'Asia.

 

INDICE

Insegnamento 1: Formazione della Razza Ariana
Insegnamento 2: La Sub-razza Ariano-ariana
Insegnamento 3: Il Ritorno dei Figli del Manu
Insegnamento 4: Narada
Insegnamento 5: Formazione della Sub-razza Ariano-semita
Insegnamento 6: Le Sette Ramificazioni della Razza Ariana Primitiva
Insegnamento 7: La Sub-razza Ariano-semita
Insegnamento 8: La Torre di Babele
Insegnamento 9: La Sub-razza Ariano-iranica
Insegnamento 10: Grandezza e Potere degli Ariano-iranici
Insegnamento 11: La Formazione della Sub-razza Ariano-celtica
Insegnamento 12: La Sub-razza Ariano-celtica
Insegnamento 13: Fine della Sub-razza Ariano-celtica
Insegnamento 14: Nascita della Sub-razza Ariano-teutonica
Insegnamento 15: Svolgimento della Sub-razza Ariano-teutonica
Insegnamento 16: I Primitivi Ariani-teutonici

 

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