INDICE

Insegnamento 1: La Morte
Insegnamento 2: Gli Elementari
Insegnamento 3: La Vita Interna della Terra
Insegnamento 4: Il Mondo Astrale
Insegnamento 5: Le Divisioni Astrali
Insegnamento 6: Il Mondo Mentale
Insegnamento 7: La Grotta di Ras
Insegnamento 8: I Mondi dei Devas
Insegnamento 9: L'Uomo Completo
Insegnamento 10: Dall'Uomo al Cosmo
Insegnamento 11: Fatalismo ed Orientazione
Insegnamento 12: Il Destino
Insegnamento 13: La Gran Illusione
Insegnamento 14: La Liberazione
Insegnamento 15: La Reincarnazione
Insegnamento 16: La Discesa alla Terra

 

Insegnamento 1: La Morte

Per il materialista, la morte è un punto nero, un'esplosione di sensazioni, un vuoto, e niente più.
Per il religioso, la morte è il passo ad una vita superiore, più perfetta e felice.
Ma nessuno sa esattamente rispondere alle domande fondamentali: Di dove si viene? Perché si sta qui? Dove si va via dopo la morte?
Se si considera l'universo come un meraviglioso insieme armonico che sviluppa un determinato piano di evoluzione per arrivare ad Essere, si apre un orizzonte più vasto agli occhi dell'investigatore, ed allora ha un barlume del perché di questo continuo divenire.
La morte si produce in tre forme: morte violenta, morte naturale e morte estatica.
La morte violenta separa improvvisamente al corpo astrale dal corpo fisico; gli sfortunati che soccombono per accidente o suicidio ritornano continuamente dal piano etereo al piano fisico, perché non hanno stabilito un'armonia di gravitazione nel suo nuovo corpo che permetta loro di essere in sintonia con lo stato di vibrazione nel quale sono entrati. Come non hanno corpo fisico per manifestare le sue sensazioni grossolane, né disposizione sufficiente per allontanarsi di lì, stanno come nell'aria; credono anche essere vivi, non si rendono conto che sono entrati a fare parte di un nuovo stato di coscienza.
Soffrono orribilmente e di continuo ritornano al luogo dove la sua morte accade, mentre costantemente gli avvenimenti che la precederono si riflettono e ripetono nei suoi spettri astrali. I Protettori Invisibili non possono fare niente per essi perché respingono ogni aiuto. Come stanno fuori dalle leggi generali che dirigono agli esseri sottili, soffrono un vero inferno; fino a che, spesa completamente la sostanza materiale del suo corpo etereo, possono entrare finalmente in un tranquillo sonno.
Tutte le religioni come primo dogma e comandamento hanno scritto: “Non ammazzerai”; e i suicidi ed i fatti sanguinanti sono stati riprovati, considerandosi come punizione divina il morire violentemente, ancora quando fosse per casuale accidente.
Se l'essere che così muore non ha abbastanza progresso spirituale prolunga indicibilmente questo martirio, perché la passione l'attrae al massimo grossolano; quello ch’è più grossolano lo carica di particelle materializzanti, e prolunga così indefinitamente quella vita che non è vita. Mentre i più avanzati, come hanno l'abitudine di orientare i pensieri verso un ideale spirituale, possono sbarazzarsi più pronto da questo incubo.
Tale è il caso di quelli che muoiono per un ideale, come i martiri cristiani ed i valorosi soldati nel campo di battaglia.
La Sacra dice Scrittura che è tranquilla la morte del giusto agli occhi di Dio; allora, una morte naturale deve essere desiderabile per tutti.
Chi non desidererebbe morire come quelli santi invincibili che percepivano arrivare la Gran Ora disponendosi con serenità, rassegnazione e pace?
Una lunga malattia dispone l’animo del moribondo, e smaterializza anticipatamente l'involtura fisica dell'essere prossimo a morire; facilmente si abitua alle nuove vibrazioni, con docilità ascolta la voce delle guide invisibili, e tranquillamente si lascia portare per il nuovo mondo.
L'essere abituato alle cose spirituali, avvicinandosi l'ora della morte sviluppa improvvisamente i sensi astrali, e ci sono casi notevoli di moribondi che assicurano essere circondati di parenti morti, santi e protettori; che sentono voci misteriose invitandoli al’aldilà ed a volte si appaiono simultaneamente in diversi luoghi ed a distinte persone.
Quando il cuore smette di battere, l'essere non è ancora completamente morto; la morte si produce solo dopo che il cordone astrale, che è un filo argentato che lega il corpo etereo al corpo fisico, si spacca. Spaccandosi questo si produce una piccola esplosione con scintille, come un corto circuito in un'installazione di luce elettrica. Molte volte il corpo sta già gelato e l'astrale non si è separato ancora da lui. A volte questa suprema operazione tardi giorni in effettuarsi.
Nei Vangeli si tiene un esempio ammirabile di questo. Quando Gesù arrivò da Betania alla casa di Marta e Maria, pianse amaramente al conoscere la morte di Lazzaro accaduta già “da quattro giorni” nel sepolcro. Perché pianse Gesù se sapeva che egli resusciterebbe a Lazzaro? Perché se Lazzaro fosse stato realmente morto, neanche Gesù avrebbe potuto attrarre un'altra volta lo spirito di Lazzaro alla dimora abbandonata; ma, quando Gesù arrivò al sepolcro e vide coi suoi occhi veggenti che il corpo astrale era unito al corpo fisico, poté effettuare il miracolo.
Ordinariamente, la definitiva separazione dei due corpi si effettua ai sette minuti dopo che hanno cessato i battiti del cuore. Il corpo astrale, come una vaga foschia, galleggia nella stanza a tre metri dal cadavere più o meno; dopo, lentamente si alza e si sottilizza, armonizzando con lo stato che gli corrisponde.
Ci sono tuttavia alcuni esseri forti ed avanzati che abbandonano il suo corpo fisico quando credono che la sua ora sia arrivata e la sua missione finita. Questa morte si produce mediante estasi. È una concentrazione della mente, la quale alza un'ondata di energia vitale nell'organismo fino a che questo, non potendo tollerare già l'alta tensione dell’energia, si separa dal corpo astrale e muore.
Naturalmente, questi casi sono rari ed eccezionali, e sarà la modalità di morte delle razze future. Quando un vestito è vecchio bisogna lasciarlo ed acquisire uno nuovo.
Subito che lo scontro della separazione si produce, l'essere percorre rapidamente tutti i fatti della sua vita passata; è un gran esame retrospettivo che la Legge di Evoluzione gli esige prima di proseguire nel sentiero del progresso. Il risultato di questo esame, chiamato per le religioni “Giudizio di Dio”, sarà riuscire, nel nuovo stato, vibrazioni più sottili o più dense.
I pianti, i sospiri e le grida di quelli che accompagnano ai moribondi nell'ora della morte sono sempre dannose. Solo il silenzio assoluto e l'assenza di ogni pensiero avverso possono accompagnare all'uomo nell'ultima ora.
I discorsi, i canti sacri, i ceri ed i fiori, se sono accompagnati da nobili sentimenti, sono sempre di utilità e di stimolo.
L ’inumazione non si deve effettuare subito bensì dopo tre giorni, e quelli che dispongono la sua cremazione devono testare affinché si effettui otto giorni dopo il decesso.
In ogni modo che si produce la morte, è sempre un'ora solenne, forse la più solenne di tutte le ore perché è il portale di un nuovo divenire, è un altro passo verso arrivare ad Essere.

 

Insegnamento 2: Gli Elementari

Phritivi, l'elemento terrestre, crea elementari che sono i guardiani e vigilanti dei movimenti terrestri, della crescita degli alberi e di ogni vegetazione, e della riserva delle terre che non devono essere contaminate per l'uomo. 
La leggenda antica presenta a questi esseri di minuta statura, con lunghe barbe ed aspetto grottesco; la fantasia popolare li circondò di storie e misteri, chiamandoli nani, folletti, gnomi, eccetera.
In realtà questi elementari non hanno forma visibile agli occhi ordinari degli uomini, sebbene normalmente si materializzino a volte.
Nei Nibelunghi, i nani conservano in una grotta oscura e profonda il tesoro sacro che nessuno può toccare, per relazionare la leggenda colla sua missione che è quella di riservare e conservare certi luoghi magnetici.
C'è nella provincia di La Rioja, Argentina, un luogo nascosto che non può essere visto per l'uomo, e vigilato per queste entità che, con ogni sicurezza, si materializzerebbero agli occhi di qualunque viandante, prima di lasciarlo passare.
Essi dirigono, soprattutto, divisi in determinati gruppi, l'evoluzione chimica dei metalli. Obbediscono ciecamente ai maghi che si dedicano alla pratica di dominarli, chi riescono degli stessi quanto vogliono, per la semplice ragione che l'uomo ha mente propria e questi esseri hanno mente collettiva.
Quando il Conte di San Germano portò ad un amico suo a visitare le arche dove conservava oro, pietre preziose e metalli di valore incalcolabile, il visitatore gli domandò come era riuscito ad riunire tante meraviglie, ed il Conte, ridendo furbescamente, rispose che i suoi servitori si lo avevano portato della terra.
Gabriel, l'Arcangelo che porta il giglio nella mano, li dirige e governa. Egli è designato col nome d’Indra nella mitologia indù.
Acpias, l'elemento dell'acqua, crea anche elementari. Se potessimo materializzare queste forme, li vedremmo come quelle di suggestive ondine, di affascinanti sirene e di diafane ninfe.
Questi elementari dirigono il movimento ritmico dell'acqua, le piogge, i tuoni e le tempeste.
La sua immagine si potrebbe vedere anche nelle forme e nei cangianti colori delle nuvole che passano volando sulle teste umane, e che tanta poca attenzione ricevono da noi.
Essi sono molto nemici di alternare cogli uomini, e se lo fanno, è per perderli irremissibilmente.
Quello che domina agli elementari dell'acqua deve avere una ruota controllo ad ogni prova. Gesù, il forte, camminava sulle acque.
Rafael è l'Arcangelo che li governa; quello che portò a Tobia e gli regalò il pesce meraviglioso. È Varuna nella mitologia indù.
Tejas crea gli elementari del fuoco: le luminose salamandre, i satiri ardenti e le terribili erinni (eumenidi).
Questi elementari del fuoco amano agli uomini e possono essere dominati facilmente; ma se li vedono paurosi, li sacrificano immediatamente. Adorano al coraggioso ed odiano al codardo. Qualunque anima forte può dominarli; dunque, i santi che non temevano alla morte, sostenuti per essi, camminavano sulla brace ed attraversavano le fiamme, come gli scintoisti adoratori del fuoco lo fanno ancora in Giappone e Cina.
Sono veri servitori del forte Arcangelo Michele e del sempre valoroso e risplendente Agni.
Vayu, l'elemento dell'aria, crea le forme dei silfi, dei fantasmi e delle larve erranti. Non sono amici né nemici dell'uomo, ma fuggono costantemente da lui.
Gli elementari dell'aria sono molto utili per i maghi che possono dominarli, perché li servono ciecamente.
Compiono i suoi mandati con una rapidità fantastica ma si allontanano anche velocemente quando sono lasciati in libertà, perché il suo unico anelo è vagare e vagare. Shakespeare ha descritto a loro insuperabilmente nel suo “Ariel.”
L’Arcangelo Serafiel, chiamato il Corridore, dirige agli elementari; egli tira la tenda dei tempi.
Questi elementari si rivestono normalmente anche coi corpi astrali umani ed animali che pullulano nel settimo piano del mondo astrale. Prendono corpo delle scorie eteree ed astrali di tutti quelli che hanno seguito avanti nel suo piano di evoluzione.
Azrael, il dio della morte, cerca benevolmente di fare che essi si dissolvano e che siano restituiti all'Etere Cosmico. Oppure che quelli che hanno preso già forza tale che possano resistere l’attacco dell'onda distruttrice, possano progredire e formare domani una dimora degna di essere abitata per una mente umana.
La Milizia dell'Ombra che governa agli esseri elementari, li ha circonscriti nella sua regione magnetica affinché non facciano male agli esseri umani che non li conoscono né possono percepirli.

 

Insegnamento 3: La Vita Interna della Terra

In tempi della razza Atlantica un immenso caldo, un fuoco nitrico, bolliva nelle viscere terrestri.
Il pianeta non riceveva calorie dei raggi solari perché l'atmosfera era coperta per dense nuvole e vapori.
La vegetazione si produce più per effetto del caldo interno; per quel motivo, le radici, esuberanti e sugose, erano la parte più sviluppata dei vegetali. Invece, avevano fiori di poveri colori e senza profumo.
Questo caldo interno sostentava anche la vita nelle profondità dei mari ed oceani.
Le grandi commozioni sismiche, gli sprofondamenti ed elevazioni di continenti, seppellirono queste cappe vegetali sotto vere volte.
I gas e fermentazioni prodotte per il caldo interno crearono il deposito minerale, le caverne di carbone e depositi di carbone fossile che la temperatura e condizioni atmosferiche attuali non potrebbero riprodurre.
Lì rimasero seppelliti i resti dei mostri antidiluviani e degli scheletri atlantici, in attesa di un altro movimento simile che li lanci altra volta al livello del mare.
Ci sono sotto a quelli depositi minerali, altri immensi di oro, oricalco, platino, rame, manganese, eccetera.
Ed ancora più sotto, si trovano le caverne luminose formate per il basalto delle lave dei vulcani lemuriani, atlantici ed i più recenti dell'epoca di transizione siluriana.
Lì i colori del Gran Elemento, vivificati per l'azione terrestre in congiunzione con l’azione solare che penetra fino a questi abissi, produce scene fantastiche di luci e colori; dal giallo di Prithivi fino all'azzurro di Vayu, con un'armonia difficile d’imitare.
Esseri viventi esistono nelle viscere della terra: resti di razze lemuriane che rimasero seppelliti in quelle immense gallerie e che, nel corso dei millenni hanno continuato a degenerare gradualmente. Sono esseri semiciechi, semi-incoscienti, deformi e puramente istintivi.
Bulwer Lytton descrisse nel suo libro “La Razza Futura” alcuni esseri che vivono nelle profondità della terra ma per la sua descrizione, non somigliano a quelli che si specificano in questo Insegnamento, bensì a benefici e poderosi elementari.
E aldilà, più nelle profondità della terra, si trovano i grandi corridori; sue tombe faraoniche sono un'imitazione; vere camere della regina e del re dove abita la Regina del Pianeta, l'onnipotente Prithivi, la Madre Bhumi: l'essenza potenziale vegetativa che dà vita al pianeta.
Nel centro di queste bolle ancora il fuoco, spirito vitale della terra. Di questo fuoco centrale, prana concentrico, si staccano globi ignei che percorrono i misteriosi corridori e camere interne, salendo così, gradualmente, per la spina dorsale del pianeta fino alla superficie, per accoppiarsi coi raggi solari e stimolare la vita naturale.
Quando questa fiamma si sia consumata totalmente verrà la morte dal pianeta: la sua esplosione, e l'essenza vitale di lei avrà passato ad un altro centro negativo dell'universo per formare e dare lì vita ad un nuovo mondo.

 

Insegnamento 4: Il Mondo Astrale

Ogni ora che passe migliaia di anime abbandonano i suoi corpi per essere restituite all’aldilà e mentre le fosse aperte si divorano le fredde immagini umane, il pensiero dei restanti batte sulla tomba con un'affannosa domanda: A dove sono andati?

Che sconsolante è la morte per quelli quale credono che la vita sia un risultato di forze e sensazioni e che tutto sparisci quando le stesse cessano nelle sue attività!
Ancora per quelli che hanno fede, la morte porta desolazione, poiché unicamente le religioni che li sottomettono assicurano l'esistenza della vita dopo la morte a condizione di una sottomissione assoluta a detta credenza.
Solo il veggente può salire con facilità ai piani superiori e conoscerli.
In questi ultimi anni lo spiritismo ha contribuito molto, con alcuni esperimenti preziosi, a dimostrare che dopo la morte sussiste una parte sottile dell'essere che entra ad un altro stato di vita.
Dopo i primi momenti di squilibrio, l'essere passa ad un nuovo stato: l'astrale. La prima legge che impara è quella di una distinta gravitazione poiché voleva camminare e non può; ma pensa di camminare, cammina rapidamente e sembra che volasse. Non si segue qua i passi degli esseri molto evoluti bensì del tipo ordinario dell'essere.
Le prime difficoltà sono nella parte inferiore del mondo astrale.
È un mondo di estranei colori, di spaventose immagini, di vibrazioni piagnucolose: un vero inferno di Dante. Sono lì i corpi eterei degli elementari, degli spiriti della natura, degli uomini selvaggi e poco evoluti. Questi esseri o forme mentali si sbattono continuamente tra sé, producono esplosioni e cambiano l'aspetto del paesaggio fantasmagorico tanto rapidamente quando si succedono le sue grossolane sensazioni.
Alcuni che crederono nell'esistenza di pene dopo la morte credono che siano arrivati a quello luogo di tormento, e è tanta la sua angoscia che soffrono una seconda morte.
Da lì passa allo stato di sonno astrale. L'essere ha abbandonato il suo corpo etereo ed i Protettori Invisibili fanno che dimentichi tutto, che tutto sparisca dalla sua mente, affinché possa salire dopo un certo tempo ai piani superiori.
L'abitudine di evocare nelle sessioni spiritistiche l'anima di qualche defunto che è entrato già in questo stato, è molto dannosa, perché quando l'essere è molto forte il pensiero che lo chiama si sveglia ed accorre al luogo della chiamata con grave danno e ritardo del suo progresso spirituale.
È tanto sacro questo luogo di riposo astrale che né le alte Entità possono entrare lì; unicamente lo fanno quelli che hanno l'incombenza di vigilare i dormienti.
Doveva essere veggente quello cristiano che ideò le immagini che adornano i cimiteri; angeli silenziosi che coprono con le sue ali le tombe come se volessero proteggere il sonno di qualcuno; iscrizioni e preghiere che richiamano a raccoglimento.
Gli esseri già purificati si svegliano ad una nuova vita, dimenticando completamente l'anteriore. Secondo il suo grado di evoluzione, abitano nei piani astrali superiori o del mondo mentale, vicino ad esseri che sono in sintonia con essi e hanno più o meno il suo stesso progresso spirituale.
Coi suoi pensieri si circondano dei paesaggi ed oggetti che furono il suo desiderio costante durante la vita: il suo paradiso. L'artista trova la sua opera maestra; l'esploratore la terra sognata; il santo il suo cielo; il ribelle il suo regno. Tutti i desideri sono soddisfatti ma nella soddisfazione dei desideri va il germe del disgusto.
Così l'anima comincia a sognare cose nuove fino a che quelli sonni, sempre di più persistenti, la spingono ad una nuova vita. È un nuovo ideale che avrà il suo risveglio sulla terra.

 

Insegnamento 5: Le Divisioni Astrali

L'universo si fonda su un piano settenario. Gli stati materiali, energetici e mentali si separano con sette divisioni e suddivisioni.
Gli uomini conoscono già cinque elementi materiali: terra, acqua, fuoco, aria ed etere. Manca trovare ancora altri due per essere padroni del mondo materiale, e conoscere la totalità dell'Elemento Cosmico.
Seguono immediatamente i sette elementi energetici che non costituiscono, l'energia conosciuta bensì una super-energía.
Poi si trovano i sette elementi astrali.
Ognuno di questi elementi fondamentali ha a sua volta sette suddivisioni e questi, analogamente, suddivisioni fino a quello ch’è innumerevole.
Ogni elemento si differenzia dagli altri per la sua acqua tonico-vibratoria. Per quel motivo, stando nello stesso luogo si mantengono ancora perfettamente separati uno dell'altro. Succede lo stesso che tra il mondo degli uomini e quello delle formiche che, trovandosi in uno stesso luogo, svolgono vite completamente distinte.
Allora, lo stato astrale non ha un luogo determinato fuori o dentro la stratosfera della terra: ma è tanto o più reale dello stato fisico, colla differenza che, come si componi di vibrazioni molto più sottili delle conosciute, ha come dimora uno spazio che non può limitarsi e che scappa dalle dimensioni terrestri.
Ugualmente, il tempo astrale può chiamarsi piuttosto durata che tempo, perché come quello mondo si governa per emozioni, la durata del tempo dipende dallo stato d’animo che si sperimenti.
Molte volte gli umani hanno tentativi e prove di questa durata perché si sente dire: “Questo momento di dolore è stato per me un'eternità”, o “Questo momento di allegria ha passato volando.”
Anche il volume del mondo astrale e dei suoi abitanti si ingrandisce o si rimpicciolisce rapidissimamente secondo la durata e sostegno dei pensieri degli esseri astrali perché le sue alte vibrazioni non ammettono una dimensione determinata.
Allora niente si può definire lì di alto o basso, di grande o piccolo; bensì unicamente possono dirigersi all'unisono le misure della materia mentale usata per vedere.
Quella è la difficoltà che trovano gli studenti quando cominciano a frequentare i piani astrali.
Per esempio, vedono un animale di brutto aspetto e la curiosità li ferma ad osservarlo, e cosicché l'osservano si ingrandisce; ingrandendosi, l'anima ha paura e questo, concentrandosi sull'animale, per la violenza dello sforzo, lo fa di un volume maggiore.
Un altro esempio: si trovano con un essere amato e vedendolo si emozionano, l'emozione assorbi forze, toglie serenità, e l'essere, di fronte a questo effetto psichico, diminuisce rapidamente di volume.
Gli esseri di un piano inferiore non possono comunicarsi con quelli di piani superiori, mentre quelli di piani superiori possono comunicarsi con gli altri, ancora quando non lo fanno se non è per compiere un'opera.
I principali piani del mondo astrale sono sette, e le sue suddivisioni sono innumerevoli.
Anche queste divisioni sono arbitrarie ed utilizzate per dare una spiegazione perché si è detto che l'unica separazione astrale la costituisce l'acqua tonico- vibratoria.
Le entità dirigenti si trovano nel Primo Piano del mondo astrale; sono esseri superiori che abbandonano volontariamente il mondo mentale per operare nel mondo astrale.
Nel Secondo Piano del mondo astrale si trovano esseri sommamente evoluti che, diretti per alte entità, preparano invenzioni, opere e trattati sociali, che svilupperanno nella terra. Gli Iniziati del Fuoco agiscono qui prima di reincarnare.
Nel Terzo Piano del mondo astrale si trovano gli esseri forti e valorosi; anime intrepide che sacrificarono la sua vita e le sue passioni in onore di un ideale, ma che si attaccarono troppo a quell'ideale. Ma non in vano perché in un'incarnazione prossima quell'ideale che provarono anteriormente l'amplieranno in tutta la terra.
Nel Quarto Piano del mondo astrale si trovano anime evolute ma che non hanno dominato le sue passioni. Si preparano lì per agire da nuovo nella vita e dedicare i suoi sforzi alle arti.
Nel Quinto Piano del mondo astrale si trovano le anime poco evolute, quelli che devono ritornare rapidamente alla terra dopo un breve riposo; sono esseri che quasi non si rendono conto del luogo dove si trovano perché piuttosto credono stare nel luogo assegnato nella vita per la sua religione o per le sue credenze. Una tintura grigiastra di perenne malinconia circonda questo piano.
Nel Sesto Piano del mondo astrale si trovano i dormienti, quelli che nella pace e nel riposo astrale, rifiutano il suo corpo astrale grossolano per potere salire ai piani che corrispondono a loro.
Nel Settimo Piano del mondo astrale si trovano gli esseri selvaggi, criminali, indietro, gli elementari, gli spiriti della natura e gli appena recenti disincarnati. Questi sono quelli che hanno più contatto col mondo fisico; sono gli ectoplasmi che si manifestano nelle sessioni spiritistiche; sono le immagini di apparizioni delle quali sono piene le antiche leggende religiose.

 

Insegnamento 6: Il Mondo Mentale

Tutti gli esseri che abitano nel piano astrale ricevono influenza diretta del mondo mentale in distinta densità.
Gli esseri del settimo, sesto, quinto e quarto piano astrale attraversano incluso incoscientemente il mondo mentale; altrimenti sarebbe impossibile che portassero l'energia per affrontare la nuova vita.
Gli esseri del secondo e terzo piano astrale abitano veramente nel mondo mentale. Quando concentrano la sua volontà stanno nel mondo astrale; quando amplificano la sua coscienza stanno nel mondo mentale. Il giorno –la veglia– è il mondo astrale per essi; ed il sonno –il mondo mentale– è la notte.
Se si volesse rappresentare la differenza tra il mondo astrale ed il mentale, bisognerebbe dire che uno è il fiore e l'altro il suo profumo, che uno è la nota e l'altro il suo suono.
Questa separazione tra il mondo astrale ed il mentale è completamente arbitraria ed unicamente si fa con fini puramente didattiche.
Gli abitanti del primo piano astrale stanno quasi in continuo contatto col mondo mentale. Basta che concentrino il suo pensiero affinché tutti i begli colori, le varianti forme ed i sostenuti suoni astrali spariscano e si trovino nel mondo della luce perenne.
Tuttavia, molti di questi grandi esseri soffrono enormemente passando dal mondo mentale all'astrale, dallo stato di mente in sé allo stato di mente definita. Sebbene molti di questi esseri non prendano mai fisici paramenti, è già un gran sacrificio per essi prendere il paramento astrale.
In questo piano le anime sono luci rutilanti. Quando lavorano si espandono, si amplificano; riflettono in sé a tutte le altre. Quando si riconcentrano, diventano minute perché acquisiscono la grandezza dello spirito. Tutte le sue parole sono creazioni; tutti gli atti sono plasmazione di una vita nel mondo nostro.
Si riconoscono tra esse per la lucentezza delle sue luci e si amano, specchiandosi l'una nell'altra.
Non c'è tempo in questo mondo né una quarta dimensione che si amplifichi, moltiplichi e riduca a volontà dell'esecutore. La durata esiste unicamente lì.
Queste anime, sommerse in una continua estasi perfetta, vivono una prova di beatitudine eterna.
Si potrebbe dire che qui ci sono anche sette piani distinti e che secondo la durata dell'estasi sostenuta, è l'elevazione dell'anima ed il piano a che appartiene.

 

Insegnamento 7: La Grotta di Ras

Non c'è niente nascosto che non sia rivelato qualche giorno. Cristo disse che fino agli atti più insignificanti delle creature dovevano essere rivelati.
La simbologia esoterica Grotta di Ras a questo luogo dove sono registrati i fatti passati e presenti di tutti gli esseri. Appartiene al settimo piano del mondo mentale.
Si chiama Grotta perché questa parola indica luogo basso e nascosto, dove difficilmente possono incluso entrare le entità più elevate. E questa Grotta è di Ras, perché Ras è simbolo del sole della mente.
Quando l'Iniziato è arrivato ad un alto stato evolutivo, attraversa, nella sua ascensione verso i mondi superiori, un luogo meraviglioso che gli interessa poderosamente.
Si usano qui espressioni molto inesatte per descrivere tanto meraviglioso luogo, non perché sia così bensì perché è indispensabile per dare un vago concetto.
Si potrebbe dire che l’anima si trova in una grotta fantastica, in un'immensa galleria simile a quella delle grotte di acqua sotterranea dove il riflesso di luci, invece di essere prodotto per l'acqua specchiata sulle pareti, è prodotto per vibrazioni tanto elevate che neanche gli esseri astrali possono tollerare.
Si nota lì l'assenza completa di entità determinate poiché quello luogo è custodito unicamente per i Signori del Destino.
Quando l'essere che ha penetrato lì si abitua, nota che ogni punto di luce guarda nel suo centro una luce brillante, sopra di questa si riflettano visioni di tempo, paesi, persone e luoghi in forma microscopica.
Non esiste lì un'unica dimensione bensì quattro dimensioni.
Se l'essere si concentra, i fatti si riproducono da come cominciarono fino a come finirono; e se rilassa il suo pensiero, i fatti ritornano retrospettivamente.
Se una cosa determinata gli interessa, si sviluppano chiaramente tutti i dettagli di quella cosa, e se vuole, può vedere quello che desidera, da quando i mondi cominciarono e la vita cominciò a manifestarsi.
Molto pochi penetrano lì, ed incluso le alte entità sono guidate per Superiori Maestri.
Tuttavia il veggente ha barlume di queste scene meravigliose annotate negli Annali Akasici.
Elena Petrovna Blavatsky diceva quando scriveva la sua Dottrina Segreta: “Passano vertiginosamente davanti alla mia vista persi paesaggi, razze e civiltà”.

 

Insegnamento 8: I Mondi dei Devas

Le monadi spirituali, che trascesero il piano dell'umanità, abitano in piani superiori chiamati i “Mondi dei Devas”.
Esistono in essi tre catene di Schiere costruttrici: la Schiera dell'Ombra, la Schiera dell'Umanità e le Schiere Stellari.
La Schiera celeste dell'Ombra dirige lo svolgimento degli elementari della ruota terrestre.
Sono angeli radianti che hanno influenza unicamente sul mondo materiale mediante concentrazione. Il suo pensiero si concentra sul lavoro che devono eseguire, e quando ha generato forme che possono svilupparsi da sole durante un determinato lasso, questi angeli si riconcentrano in se stessi, perdono ogni controllo della vita che manifestarono intorno a sé e rimangono fissi, introspettivamente, ricevendo il messaggio della Schiera dell'Umanità.
La Schiera dell'Umanità, o gli arcangeli, dirigono il suo lavoro per mezzo della Schiera anteriore. Tutte le ondate di vita umana passano per il prisma settenario delle sue coscienze e volontà, riflettendosi nel mondo per l'evoluzione dei tipi, delle razze e dei distinti esseri.
Non hanno questi arcangeli periodi di concentrazione attiva e periodi di concentrazione passiva; unicamente possiedono coscienza in sé che, passando attraverso le sue menti, prende volontà di azione.
Questo eccellente stato di continua meditazione non può essere mai interrotto; esiste sempre; solo mediante riflessione si esprime attraverso la Schiera dell'Ombra nel mondo.
Tutta la pienezza della sua felicità è riflettere in sé, come la goccia di acqua l'immagine del sole, l'immagine spirituale delle Schiere Stellari, i Principati.
I Principati sono i costruttori delle catene planetarie. Ogni astro, ogni stella, ogni pianeta, è il corpo materiale di essi. Tale corpo materiale non può in niente colpirli perché sono di natura sostanzialmente divina.
La prima Schiera è periodicamente volontà e periodicamente coscienza. La seconda è coscienza e volontà, simultaneamente. La terza è unicamente coscienza.
Nessun essere dell'evoluzione attuale può percepire questo stato divino bensì solamente intuirlo.
Gli stessi Grandi Iniziati Solari sono trasmissione della luce dalle Schiere Stellari, così come gli Iniziati Lunari riflettono la luce dalla Schiera dell'Umanità e gli Iniziati del Fuoco, grandi chimici e trasmutatori degli elementi, sono influenzati per la Schiera dell'Ombra.
Sebbene nessun essere salirà al Mondo dei Devas fino a dopo avere passato il ciclo di vita terrestre, tuttavia molti grandi esseri, arrivando alla sua soglia, percepiscono in alto grado l'influenza di questo mondo spirituale.
Alcuni salgono fino ad uno stato intermedio, fino a quello posto dove sono scritte quelle grandi parole: “Non passerai.”
Si segnalerà qui il nome delle altre Schiere esistenti, sebbene non appartengano ai Mondi dei Devas descritti: seguono alle Schiere Stellari la Schiera delle Forme o Potestà; la Schiera del Linguaggio o Virtù; La Schiera del Pensiero o Dominazioni; la Schiera della Linea o Troni; la Schiera del Suono o Serafini, e la Schiera dei Numeri o Cherubini.

 

Insegnamento 9: L'Uomo Completo

L'essere è un microcosmo un universo in miniatura. Conoscere bene il complesso esterno ed interno dell'uomo è conoscere l'Universo.
Di uguale forma che il cosmo, l'essere è ternario e settenario nella sua struttura.
Non c'è realmente una diversità nell'essere bensì distinte tonalità di vibrazioni, dalle più forti e sostenute fino alla più soave ed impercettibile.
L'essere esce dalla Sorgente Eterna, si condensa attraverso multiple forme ed espressioni, per ritornare ad Egli, già sottilizzato, senza che la sostanza fondamentale cambi mai.
Ma per comprendere questi cambiamenti è indispensabile dividerli e studiarli separatamente. L'Essere è come ternario:

Spirito

Anima

Corpo

Il corpo è la parte già conosciuta del’uomo. Tutti gli esseri corrispondono ad una stessa legge biologica che li distribuisce in categorie secondo la specie di razza, clima o tempo al quale appartengono.
 L'anima è la mente dell'uomo; è reale secondo le manifestazioni che la determinano, sebbene invisibile secondo la sua specie.
Lo Spirito è la sostanziale essenza divina nell'uomo. Egli si esprime solo nell'anima dell'essere come potenzialità unitiva ed immanente, o attività individuale creatrice. In sé è semplicemente quello che è. Rimane eterno, invariabile, indivisibile ed ignorato. Quello è lo Spirito.
Tutto cambia, il corpo e l'anima dell'uomo si trasformano continuamente; ma lo Spirito rimane sempre nel suo stato di origine.
L'Essere ternario è simultaneamente settenario se si divide nelle seguenti parti:

Corpo Fisico

Corpo Astrale

Corpo Energetico

Queste tre parti dell'essere costituiscono il corpo dell'uomo.

Mente Istintiva

Mente Comprensiva

Mente Intuitiva

Queste tre parti dell'essere costituiscono l'anima dell'uomo.

Spirito

Questi principi, coronati per lo Spirito, formano per la sua natura l'Uomo Completo.
Il corpo fisico è lo strumento; per lui l'anima acquisisce esperienze esterne e si abilita nel maneggio e dominio degli elementi.
Il corpo astrale è uno stampo sottile e perfetto del corpo fisico; le sue vibrazioni auriche permettono che i desideri dell'anima si trasmettano al corpo, e che i risultati delle esperienze del corpo siano conosciuti per l'anima.
Il corpo energetico è la parte luminosa e sottile del corpo completo; unisce la parte inferiore e materiale alla parte spirituale dell'essere.
Tra questi distinti corpi esistono stampi, o lacci di connessione, simili alla fina pelle aderita al guscio dell'uovo.
La mente istintiva è il deposito dell'anima. Tutta esperienza è registrata lì; e tutti gli impulsi che si manifestano nell'essere hanno origine in questa parte. L'incosciente ha lì il suo gran registratore.
La mente comprensiva è quella parte dell'anima che analizza le idee e controlla i sentimenti. Non permette che l’istinto possa sovrapporsi; osserva il materiale esposto e considera i risultati.
L'uomo attuale sta sviluppando questa parte dall'anima e, sebbene abbia molti istinti che non possa dominare, è completamente differente ad un uomo puramente istintivo.
La mente intuitiva che l'uomo futuro svilupperà è quella potenza dell'anima che conosce le cose in sé ed espressa invariabilmente queste cose.

 

Insegnamento 10: Dall'Uomo al Cosmo

Niente nuovo sotto il sole, né legge che non sia la ripetizione di un’altra simile.
Quello ch’è grande si riassume nel piccolo, mentre minuto è l’immagine sintetica dell'immensità. Un principio unico, basico, invariabile si espande fino all’infinito, e si contraghi infinitesimalmente.
Il Principio Cosmico che potenzialmente non ha distinzione in sé, nell'Universo si presenta come mente, energia e materia; movimento, ritmo e forma.
Queste tre sostanze fondamentali si succedono ininterrottamente durante tutta la Manifestazione Cosmica, avvicinandosi, fondendosi e separandosi tra sé; in continuo divenire, dalla cosa più piccola fino alla cosa più grande, creando, formando, conservando e distruggendo tutte le forme della vita.
Il Principio Cosmico, identificandosi a sé stesso, fuori di sé, creò l'Universo, la Manifestazione; con quello Atto Spontaneo e Puro rimase agganciato lì come dentro un Gran Karma Divino che si esaurirà nell'istante in cui la Creazione ritorni completamente, “per Sé”, al seno del suo Creatore.
L'uomo è una riproduzione del Cosmo: un microcosmo immagine del Macrocosmo. Tutte le forme e le possibilità sono riunite in lui, e dal punto di vista umano, è il punto culminante che indica il termine del regresso ed il principio dell'evoluzione, perché riassume in sé le forme più minute ed è allo stesso tempo riproduzione del Cosmo. Le sue ossa ricordano il suo passo per il regno minerale; gli organi e viscere appartengono all'antico regno vegetale, ed i distinti impulsi passionali hanno tutta la gamma della scala zoologica. A tanto camminare, ed a tanto prezzo, ha conquistato l'uomo il suo libero arbitrio, e la Legge di Possibilità estende davanti suo l'immensità del campo mentale per sperimentare.
L'anima dell'uomo percorre all'unisono il Sentiero della Liberazione dei movimenti, ritmi e formazioni cosmiche, in tappe, cicli e cambiamenti.
Le tappe fondamentali della vita umana corrispondono al gran movimento vibratorio duale che sostiene l'Universo, attraverso l'espansione ed assorbimento ritmico della Sostanza Cosmica. Allo stato attivo succede lo stato potenziale, e così via, da Eternità in Eternità.
La Sostanza Cosmica, nella sua traiettoria di espansione attraverso l'Universo si disperde in sette forme distinte, com’il raggio di sole sul prisma, formando così i sette Raggi Cosmici, i sette colori fondamentali che sono il composto di ogni espressione di vita.
Gli avvenimenti umani sono anche soggetti a questo ritmo settenario, come i sistemi zodiacali e solari.
Il bambino ai sette mesi taglia il primo dente ed ai quattordici comincia a camminare; a sette anni si riconosce com’entità individuale, e diventa adolescente ai quattordici.
I cambiamenti della vita manifesta sono innumerabili, ma sempre settenari. Il continuo divenire è quello che costituisce la bellezza dei mondi. Le trasformazioni nell'uomo sono incessanti; non sa quello che l'aspetta tra un istante ed un altro, ma sa che sarà distinto. E l'essere segue verso l'Unità attraverso cambiamenti, ritmi e tappe.

 

Insegnamento 11: Fatalismo ed Orientazione

La Legge di Predestinazione Consecutiva porta all'essere a nascere dentro il circolo dalla ronda e razza a che appartiene, e dotato di certe qualità e deficienze, caratteristiche delle stesse. Ma, dentro quello circolo, l'essere possiede il suo campo magnetico proprio dove può svilupparsi liberamente, e che gli permette di sviluppare pienamente la Legge Arbitrale di Possibilità.
Nonostante tutti i carichi patologici, psichici e spirituali che possa portare con sé l'essere dall’aldilà, è una scintilla meravigliosa nascosta in lui che gli grida ad ogni passo: “Tu sei libero; sei parte dell'Essere Divino; lotta e vincerai.”
Lo stato depressivo causato per la credenza di un destino inesorabile, è stato fonte di molta infelicità e schiavitù. Le religioni che difendevano la fatalità del destino hanno fomentato nell'uomo la tirannia, la codardia e l'inerzia.
Altre religioni si abbandonano nelle braccia della Volontà Divina e niente di progresso possono produrre colla sua codardia. Il fatalismo, gridando: “È scritto”, si lancia ciecamente alla morte, ad una guerra considerata sacra.
Gli indifferenti guardano sdegnosamente le miserie umane senza la più lieve compassione, e si scusano dicendo che sono risultato del destino, e questo dà per frutto un'inerzia spaventosa che ha portato ai popoli di Oriente a tanta decadenza.
Era necessario che l'uomo scoprisse la portata delle sue possibilità. Ma quello doveva approfondirsi ancora più nella materia. Così sorge il positivista nel secolo XIX, l'investigatore attento che, sdegnoso del passato e dei suoi misteri, rifiuta tutti i credi ed abitudini per penetrare fino alla profondità della materia e dell'analisi, e mostrare al mondo quello che la volontà ed il libero arbitrio dell'uomo possono fare.
La civilizzazione rimase durante secoli nello stesso livello; ma in questi ultimi settanta anni l'affermazione del potere dell'uomo ha portato al mondo ad un progresso tale che spaventa vederlo.
Ma l'uomo che unicamente si fida del suo libero arbitrio e della sua volontà, ha la maledizione quello ch’è irrealizzabile, del problema della vita dopo la morte, e del perché delle manifestazioni della natura.
La vera orientazione è l'armonia delle due grandi Leggi: Causa ed Effetto, Libero Arbitrio e Possibilità.
La prima delle Leggi spiega da dove l'Essere divieni: il segreto della vita, e quello che l'aspetta dopo la morte. La seconda mette all'Essere ad un'altezza quasi Divina, e deposita nelle sue mani lo scettro del dominio e del potere.

 

Insegnamento 12: Il Destino

L'essere deve attraversare innumerabili esperienze e prove; deve nascere molte volte, conoscere molte cose, essere uomo, donna, grande, piccolo, per proseguire nel sentiero della liberazione.
Unicamente concependo la vita soggetta ad un piano di evoluzione può spiegarsi il perché della varietà dei destini umani.
Tutto quella che succede è una vibrazione che si materializza e dopo ritorna al suo stato primario; il fatto di oggi è il risultato di ieri, ed il lavoro, i pensieri presenti, daranno il suo frutto domani. La miseria, il dolore che l’essere sperimenta oggi, altri l'hanno sperimentato o lo sperimenteranno. Non c'è ingiustizia bensì variabilità.
Tutti gli uomini passano per le stesse esperienze; essi discendono da Dio alla materia, e dalla materia ritornano allo spirito.
Questo piano di evoluzione si chiama Legge di Predestinazione Consecutiva. Questa Legge è ternaria e si divide in:

Legge Personale

Legge Causale

Legge Collettiva

La Legge Personale è quella che concerne unicamente all'essere ed alla sua evoluzione. Nel suo pensiero, nella sua intima coscienza, si inventano i desideri che lo spingono ad azionare di un determinato modo; da questo modo di azione dipenderà la sua vita futura.
L'uomo di oggi è il desiderio di ieri, e l'uomo di domani sarà l'effetto delle cause di oggi.
L'essere può modificare il suo destino; da lui dipendi prepararsi una vita di felicità.
Pensando bene, azionando correttamente e non diventando schiavo dei suoi desideri, si forma un destino futuro felice. Per quel motivo, tutti gli istruttori religiosi hanno insistito tanto inculcando abitudini pure e sane nei popoli.
La Legge Causale è quella che lega all'uomo e gli fa espiare fatti che non stavano direttamente dentro la sua volontà ma erano dettati per la razza, il luogo ed il tempo nel quale egli ha dovuto vivere. Per esempio: abitualmente in un popolo con pena capitale, quelli che condannano a morte partecipano alla Legge Causale e non alla Personale.
Un altro esempio: le persone che mangiano carne caricano con la responsabilità del massacro degli animali; ma la responsabilità non è più che Causale perché quello rimane circoscritto al piano di evoluzione attuale e dello svolgimento della razza alla quale appartengono.
Lo stesso motivo ha il sacrificio che vivere in società esige d’accordo alle convenzioni dell'epoca.
La Legge collettiva è quella che lega per le azioni che hanno avuto influenza sulle masse. Un cattivo governante si prepara un destino di dolore perché le antipatie che ha svegliato perdureranno in altre vite; invece un buon karma l’aspetta se opera con giustizia e successo.
La Legge Collettiva è anche quella che tutto un popolo, tutta una nazione, tutta una comunità, tutta una famiglia assume. Quando un paese si dichiara in guerra, il paese è collettivamente responsabile di quella guerra.
Sebbene sia buono conoscere che la sofferenza umana è frutto di azioni passate, non dobbiamo operare cercando un destino felice perché quell'egoismo ci creerebbe più pesanti legature. Quello che libera è solo operare rettamente senza legarsi al frutto dell'opera, lavorare per lavorare.

 

Insegnamento 13: La Gran Illusione

Se Dio è l’Indifferenziato, l'Inconoscibile, definirlo sarebbe negarlo, e tutto quello ch’è esistente, definito e variabile solo può essere una chimera; così lo dicono i grandi filosofi delle religioni panteisti. Ma, per i dualisti e deisti, per quelli che a tutto quello ch’è esistente lo considerano parte integrale di Dio, sarebbe bestemmia dire che tutto quello creato, tutto quello che si vede e ci circonda è illusione.
Che cosa è allora Maya? È una realtà o un'illusione?
La Manifestazione Universale non può essere, come finalità, una realtà unica. Dirlo così sarebbe limitare ad qualcosa il concetto di Dio che sta fuori di tutti i concetti; ma neanche può essere illusione questa meravigliosa successione di fatti divini che costituiscono la vita dell'Universo creato.
L'Universo manifesto, la vita, è una realtà, reale come l’Indifferenziato, l'Inconoscible, ma che colloca la sua realtà esistente nel continuo divenire. È realtà quello ch’esiste? Sì, è realtà; ma non perché sia Eterno in sé bensì perché è Eterna nella sua manifestazione. Dio è Immanifesto, Indefinibile ed Indescrivibile; Immobile in sé. Ma la sua inversione, l'Espirazione Divina, è l'Universo visibile. Quello che viene dal’Eterno è anche eterno e reale; non è la realtà in sé bensì il divenire dell'Unica Realtà.
Questa Realtà è illusione solo com’idea di cambiamento continuo e non perché gli sia attribuibile un valore negativo, non perché si consideri un sonno, una fantasmagoria e niente più bensì per il suo continuo movimento di variabilità.
In questo continuo divenire, in questa continua variabilità, in questa perenne trasformazione di tutte le cose, sta il concetto dell'illusione o Maya dei vedantini.
Dio è Quello che non può nominarsi, Quello che non varia mai nella sua natura; ma la sua manifestazione è Ired perché è quello che cambia continuamente, diventando accessibile alla conoscenza: un’Unità espressa mediante antitesi.
Tutta la Manifestazione Divina è la Gran Illusione che in continui vortici discendi dal Principio Radicale e torna a salire fino al Principio Eterno, tanto eterno quanto lo stesso Dio.
Ugualmente, rinchiudersi solo nel concetto della manifestazione è trattenersi durante il tragitto perché il sentiero della liberazione è una continua marcia verso l’eterno.
Se dalle profondità insondabili dell'Eternità è sorto l'Universo, non deve rinnegarsi lo stesso perché costituisce la base della conoscenza data all'uomo affinché passo a passo impari a ritornare all'Eternità.
La Gran Illusione è la realtà cangiante che guarda nel suo nome il segreto del valore di quello che è l'inconoscibile quando diventa conoscibile.

 

Insegnamento 14: La Liberazione

La schiavitù del desiderio pesa sull'umanità e questa, invece di sbarazzarsi dei lacci che la legano, si avvoltola sempre di più nella catena del dolore.
L'Umanità è schiava della carne, schiava delle malattie, schiava della vecchiaia, schiava della morte, ed ancora quando tutti chiedono per la libertà questa è per gli uomini una sfinge, un’Iside velata.
Tuttavia, il destino dello Spirito è la liberazione, è raggiungere la felicità e la fortuna suprema dell'Unione Divina.
Per liberarsi di questi lacci, gli esseri umani danno un'esagerata importanza alla vita futura ed alla felicità dei mondi superiori, quando questo, se non si elimina il desiderio, è rinchiudersi in una gabbia più grande, lasciare la gabbia umana per rinchiudersi nella gabbia mentale.
Neanche è riuscire la liberazione, per liberarsi del desiderio, dire che tutto è illusione, che niente vale la pena, che amare e soffrire sono legature, poiché rifiutandosi di compiere le leggi della vita, si può cadere schiavi dell'indifferenza e dell'apatia.
La liberazione si riesce solo mediante l'assenza del desiderio, e non mediante l'assenza dei risultati del desiderio.
La liberazione non consiste in rifiutarlo tutto bensì in vivere la vita senza desiderarla, abbracciare al dolore come uno si abbraccia alla forza che deve alzarlo sulle miserie umane, e soprattutto, lavorare per lavorare, senza aspettare ricompensa.
Non è rifiutando l'illusione come quella si supera bensì conoscendola; e conoscerla è non legarsi ad essa.
L'assenza vera di desiderio, che permette la liberazione interna, è ostacolare sempre che l'anima si identifichi coll'obiettivo della sua esperienza.
Vivere ed amare è parte dell'Eternità, se si vive e si ama unicamente col pensiero fissato nella fine reale. Quando la vita non lega, quando l'essere attraversa i sentieri della Manifestazione conoscendo, ma non legandosi a niente, si identifica colla Divina Volontà, che è il portale dell'Eternità. Schopenhauer dice bene che il principio di quello manifesto fu la volontà, e che l’Universo fu fatto mediante volontà.
All'assenza del desiderio, che porta all'Unione Divina o Liberazione, si arriva attraverso quattro sentieri:        

L'Amore Reale

L'Assistenza e Lavoro

L'Ascetica Mistica

L'Insegnamento

Questi quattro sentieri in sé sono uno; i quattro portano all'anima verso il Tempio d’Oro; i quattro possono dare la Realizzazione suprema; sono distinte vie che portano ad un unico centro.
Il saggio ed il santo si trovarono un giorno e conversando si renderanno conto che i due sapevano di un stesso modo. Il saggio domandò al santo: “Come sai tu quello che mi è costato tanti anni di studio?”, ed il santo rispose: “Lo so perché lo sento, come tu lo senti perché lo sai.”
L'amore è il principio del sentiero.
Nell'Universo tutto è amore, e come non ci sono due amori, perché l'amore umano è una miniatura dell'Amore Divino, quello che ama può arrivare alla Suprema Realizzazione.
L'amore è quello che crea gli eroi, perdona ai criminali, fomenta le virtù, abbellisce la bruttezza e giunta con un laccio indissolubile l'anima e lo spirito, il bene ed il male, quello ch’è finito con l’infinito.
Gesù disse alla Maddalena: “Molto ti è stato perdonato perché molto hai amato”, e Ramakrishna disse: “Si comincia per l'amore e termina con l'amore”.
Migliaia di anime apparentemente ignoranti, senza conoscenza, senza avere fatto niente straordinario, arrivarono per l'amore all'Unione Divina. Bene Teresina di Lisieux disse bene: “La mia vocazione è amare”.
L'assistenza ed il lavoro sono il sentiero dei coraggiosi, duro di percorrere, pieno di prove e scogli, dove le mani si induriscono per la difficoltà dell'azione, ma che trasforma l'obiettivo del lavoro nell'Ideale Divino.
Tutti i proceri della civilizzazione e del progresso furono lavoratori indomiti, sdegnati ed oltraggiati. Essi sapevano che non avrebbero mai una soddisfazione immediata per il suo lavoro; tuttavia, seguirono impavidi la sua opera. È che essi sapevano che il frutto vero del lavoro è eterno ed inaccessibile per la breve visione umana.
Il sentiero dell'Ascetica Mistica è il più arduo ma il più sicuro. Introvertirsi continuamente per conoscersi meglio e fare della vita un atto spontaneo di autocontrollo è difficile ma porta a risultati sorprendenti di liberazione interna. Quello che segue questo metodo si sminuzza fisiologicamente a sé stesso, psichicamente e astralmente fino a che arriva alla Sorgente Eterna.
I metodi a seguire sono: la Meditazione, la Concentrazione, la Contemplazione, l'Estasi, ed infine, l'Unione Divina.
Alcuni credono tuttavia che il sentiero dell'Assistenza sia più utile di questo, perché aiuta più direttamente all'umanità; ma dimenticano che il vero e primordiale aiuto deriva dalla mente, dal pensiero. Gli Iniziati Solari di Quarta Categoria appaiono sulla terra e spariscono subito da compiere il suo lavoro pubblico di Insegnamento e Sacrificio; ma gli Iniziati Solari di Terza Categoria, per mantenere l'Idea Madre sulla terra, non possono lasciare un istante il suo Lavoro.
L'Insegnamento è il sentiero dello studio, della conoscenza e del sapere.
L'investigatore attento, l’uomo di scienza tenace, il filosofo ed il teologo, solcano nei suoi pensieri e nel pensiero dell'umanità ramificazioni di possibilità infinite.
Lo studio continuato obbliga alla Natura ed al Cosmo a rivelare i suoi Misteri; la conoscenza è illuminazione della mente. Cristo disse: “La conoscenza vi libererà”; ed il sapere che si acquisisce attraverso lunghi anni di speculazioni illuminative scopre allo studente le verità fondamentali dell'Universo che sono dono di sicuro di liberazione.

 

Insegnamento 15: La Reincarnazione

Per arrivare alla liberazione, l’essere deve evolvere attraverso numerose reincarnazioni.
Sebbene sia vero che l'uomo non ricorda le sue esistenze passate, conserva tuttavia l'esperienza dei cammini percorsi.
Le vite di un essere sono impossibili da enumerare, ma si sa che esse ebbero un principio quando l'anima era completamente ignorante; ed avranno fine quando ella si liberi di tutti i desideri che sono le catene che periodicamente la ritornano alla terra.
Le anime poco evolute ritornano rapidamente alla terra, impulsate per le basse passioni che impediscono loro di salire ai piani superiori. Molte volte, dopo un breve riposo effettuato nel sesto piano astrale, cercano ansiosamente una dimora fisica e reincarnano.
Ma anche gli esseri molto evoluti possono ritornare rapidamente alla terra quando hanno alcuna missione speciale che compiere. In tale caso non vengono non perché la materia fisica li attragga bensì perché si spogliano facilmente dei corpi sottili per acquisire corpo fisico.
Ordinariamente, gli uomini reincarnano periodicamente ogni settecento anni; ma i più evoluti tardano molto tempo a riapparire nel quadro della vita umana perché per la discesa sperano alla collettività a che appartengono. A volte razze intere appaiono insieme.
Si sono presentati alcuni casi eccezionali di persone che ricordavano esattamente la sua vita anteriore, pochi anni fa. Si tratta di un'anomalia astrale. Sono esseri che muoiono e senza passare al sesto piano astrale né sbarazzarsi del corpo etereo, ritornano rapidamente alla terra e ricordano la sua vita anteriore.
Nella maggioranza dei casi gli esseri reincarnano sette volte con aspetto femminile, e sette volte con aspetto maschile, ad eccezione dei Grandi Iniziati che prendono l'aspetto più adeguato per la realizzazione della sua missione.
Non si reincarna mai né nella stessa razza, né nello stesso paese, unicamente nei casi in cui l'essere abbia lasciato incompiuto il lavoro che gli era stato raccomandato nella vita anteriore. Molte volte, opere cominciate in un'esistenza sono finite in un'altra, e ci sono alcuni lavori che hanno bisogno di vite per essere eseguite.
Gli esseri non ritornano da soli alla vita, bensì unanimemente con un determinato gruppo di anime e hanno con queste anime vincoli familiari, di amicizia e di affetti. Ci sono molti che sviluppano insieme uno stesso lavoro durante varie incarnazioni.
Quelli che sono qui riuniti non si conoscono di oggi né di ieri, né smetteranno colla morte di essere riuniti. Alcuni esseri, ancora senza avere raggiunto la liberazione, non ritornano più alla terra perché sono già atti per seguire la sua opera dai piani astrali.
La credenza nella reincarnazione, che si stanzia su basi tanto logiche, è eccessivamente consolatrice, perché spiega il perché delle disuguaglianze umane.

 

Insegnamento 16: La Discesa alla Terra

Nei piani superiori le anime godono di una limpida e libera atmosfera spirituale. Niente penetra fino a queste elevate regioni dove gli esseri brillano come rutilanti stelle.
Ma quando gli esseri di maggiore progresso spirituale hanno esaurito la portata spirituale che fece loro abitare nel primo piano del mondo Astrale, un vago desiderio di azione comincia a fermare il rodare meraviglioso delle sue luci. I ricordi di amore e vita si intromettono nella pace dell'ambiente, impulsandoli a ritornare al piano materiale. Una specie di sonno profondo avvolge alle anime e fa sempre di più debole la sua lucentezza.
Come nuovi Walkirie assopiti sulla voce dell'amore, discendono dai piani mentali e concentrano tutte le sue forze di coscienza sul primo piano del mondo Astrale.
Anche l'aspirazione dell'anima degli esseri meno evoluti arriva fino a lì prima di reincarnare, per concentrare le potenze della nuova vita che agiscono sulla terra (Terzo piano).
Da lì discendono al secondo e terzo piano Astrale dove tutte le Possibilità delle anime si uniscono ai fattori mentali che hanno lasciato dietro di sé nella sua ascensione. Sono già atti per la vita umana.
Nei successivi piani astrali le anime si rivestono del corpo energetico ed astrale, atti per la missione che devono sviluppare nel mondo.
Nel settimo piano Astrale li aspettano i bassi istinti, le opere cattive che non sono stati pagate e formano il suo corpo etereo, che è lo stampo definitivo del corpo fisico.
Un'altra volta dovranno dimenticare le sfere di luce dove hanno abitato, e vestiranno la cappa sanguinante della carne e del dolore. Dovranno lottare, cominciare e vedere come la vita si sgocciola da sue mani, lasciandoli solo con le gocce dei ricordi.
È l'ora delle ore, la solenne ora del sacrificio e della crocifissione; uno spirito divino inchiodato sul tronco della carne.
Inutilmente l'anima procurò liberarsi per sempre. Il destino chiama, obbliga e spinge, e l’essere deve discendere dalle altezze della divinità verso le ombre dalla materia.
Tutti quelli che stanno nella terra hanno goduto di una pace perfetta per più o meno tempo, secondo il suo progresso spirituale; ma la vera liberazione è quella che, rompendo ogni desiderio, mette all'anima in contatto colla serenità universale che è eterna.

 

INDICE

Insegnamento 1: La Morte
Insegnamento 2: Gli Elementari
Insegnamento 3: La Vita Interna della Terra
Insegnamento 4: Il Mondo Astrale
Insegnamento 5: Le Divisioni Astrali
Insegnamento 6: Il Mondo Mentale
Insegnamento 7: La Grotta di Ras
Insegnamento 8: I Mondi dei Devas
Insegnamento 9: L'Uomo Completo
Insegnamento 10: Dall'Uomo al Cosmo
Insegnamento 11: Fatalismo ed Orientazione
Insegnamento 12: Il Destino
Insegnamento 13: La Gran Illusione
Insegnamento 14: La Liberazione
Insegnamento 15: La Reincarnazione
Insegnamento 16: La Discesa alla Terra

 

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