INDICE
Insegnamento 1: Il Valore delle Posizioni
Insegnamento 2: La Degenerazione nelle Posizioni
Insegnamento 3: La Colonna Vertebrale
Insegnamento 4: Esercizi per Raddrizzare la Colonna Vertebrale
Insegnamento 5: Mobilitazione Dinamica della Colonna Vertebrale
Insegnamento 6: Differenze Principali nelle Posizioni
Insegnamento 7: Posizione in Piedi (Vegetativa)
Insegnamento 8: Posizione in Piedi (Mentale)
Insegnamento 9: Posizione Seduta (Vegetativa)
Insegnamento 10: Posizione Seduta (Mentale)
Insegnamento 11: Posizione Seduta (Mistica)
Insegnamento 12: Posizioni Ascetiche
Insegnamento 13: Posizioni Coricate
Insegnamento 14: Posizioni Antiche (Numeri 1 al 10)
Insegnamento 15: Posizioni Antiche (Numeri 11 al 20)
Insegnamento 16: Posizioni Antiche (Numeri 21 al 32)
Insegnamento 1: Il Valore delle Posizioni
Gli antichi maestri svilupparono in alto grado la scienza dalle posizioni. Deplorevolmente, solo una conoscenza frammentaria di questa saggezza arriva fino al nostro tempo attraverso il popolo indo, senza che si riesca a comprendere il suo vero significato, perché cade facilmente nell'errore di analizzare separatamente tutto, senza cercare le relazioni coll'Unità.
La posizione, come atteggiamento fisico esclusivamente, è di molto scarso valore. È per ciò che quelli che l’hanno praticate per ottenere certi poteri o per semplice curiosità, non hanno potuto osservare maggiori risultati, abbandonandole disincantati prima di arrivare alla sua vera ed intima comprensione. Tuttavia, quando una posizione è eseguita per appoggiarsi sull'Ideale Supremo, ha un valore incalcolabile perché, dopo avere acquisito un certa abitudine nelle stesse, il suo utilizzo colloca all'anima, ancora in condizioni avverse, nello stato spirituale desiderato. La posizione è una vera rappresentazione fisica di uno stato spirituale e, pertanto, può essere utilizzata per predisporsi al risultato di quello stesso stato.
In questo senso operano anche i rituali e le cerimonie che si praticano nelle distinte religioni, usandosi generalmente in forma collettiva. Scacciano della mente i desideri e passioni mondane per permettergli una maggiore serenità che è necessaria per il raccoglimento spirituale.
Le posizioni, invece, si impiegano maggiormente in forma individuale e per tale ragione devono essere nuovamente valutate, allo stesso modo come in questa epoca risorgono altri elementi dell'ascetica individuale.
In questo corso si offre una dettagliata spiegazione delle posizioni correnti per la pratica degli esercizi spirituali ed anche di quelli che possono adottarsi nel corso normale della vita quotidiana, col fine che il Figlio possa ottenere il beneficio di un continuo raccoglimento che gli permetterà avanzare con rapidi passi per il Sentiero che conduce la Divina Madre. Molti dei ritardi nello svolgimento spirituale si devono all'instabilità mentale che oggi, più che in nessuna altra epoca, è provocata per l'ambiente, l'educazione ed effetti ancestrali.
Il Figlio che non voglia soccombere davanti a questa poderosa influenza deve fare sforzi, come quelli che fanno i naufragi disperati per raggiungere una zattera, per afferrarsi a tutti i mezzi che gli dà l'ascetica e, tra essi, riconoscere che le posizioni offrono la possibilità di dare al fatto di essere fermo, seduto o coricato, quello determinato tocco che sublima spiritualmente, arricchendo così considerevolmente ancora i momenti più intrascendenti della sua vita.Negli ultimi insegnamenti si troverà una descrizione di gran quantità di posizioni antiche, affinché lo studente desideroso di investigare possa scoprire per sé stesso i suoi meravigliosi effetti, quello che gli permetterà di riconoscere con profonda ammirazione, la sublime saggezza di questi antichi Maestri.
Insegnamento 2: La Degenerazione nelle Posizioni
La nobile posizione eretta che l'uomo ha tardato millenni ad acquisire e che è il simbolo del suo stato di evoluzione, si vede attualmente snervata per abitudini che continuano ad acquisire gli uomini di adottare posizioni curve ed asimmetriche, fedele riflesso del suo prevalente animo depresso, stretto e disarmonico. La posizione che comunemente può osservarsi negli uomini è una vera caricatura della quale dovrebbe possedere naturalmente.
La ragione umana, quando non è guidata per un'orientazione Divina, bensì per la soddisfazione dei desideri e passioni che fomenta l'egoismo, altera ogni sviluppo naturale e distrugge in conseguenza il ritmo e la bellezza armonica. Tutto quello che succede nel piano fisico non è più che rifletto dei sottili ma molto più reali piani astrali, energetici e mentali, sopra ai quali veglia lo Spirito come sintesi totale e principale che essendo omesso di uno o un altro modo, come succede con gran frequenza, è già causa dell'effetto degenerativo in tutti gli ordini sia nelle scienze, le arti ed ancora nello stesso sentiero spirituale.
È cosicché l'uomo attuale, nel suo costante squilibrio interno, è continuamente teso dalla testa ai piedi. Per cercare un certo sollievo ai suoi membri dolenti, si immerge in una poltrona ed attraversa le sue gambe in una forma completamente ridicola, tanta esteticamente come fisiologicamente, quello che, in nessun modo può denominarsi rilassamento, poiché è solo un inganno mentale passando di una posizione tesa ad altra tanto o più tesa ancora. La prolungata tensione non necessaria di uno o vari muscoli del corpo, come accade molto spesso, significa un incapace usura di energie che molti hanno tentato di evitare praticando determinati esercizi di rilassamento. Tuttavia, questi sistemi esterni di rilassamento non portano al successo completo perché il vero rilassamento muscolare non può ottenersi solamente con mezzi fisici ma si riesce, nella sua vera perfezione, durante l'Estasi Divina.
Anche il continuo cambiamento di posizione cioè muoversi è inutilmente una non necessaria usura di energie, essendo ugualmente un segno di una mente instabile.
Lo studio e la pratica delle posizioni tendono gradualmente ad eliminare questi inconvenienti educando la capacità del continuo autocontrollo nel Figlio, facoltà che da sola costituisce già una conquista di inestimabile valore per i cercatori di uno sviluppo spirituale accelerato.
Il Figlio che essendo fermo, cerca appoggio nella parete, tavola, sedia, eccetera, o si mantiene storto col peso del corpo appoggiato in una gamba, o, sedendosi si lascia cadere nella poltrona attraversando le gambe, separandole troppo o allungandole, ed inclina all'indietro il suo corpo affondandolo nella spalliera, offre uno spettacolo non solo spiacevole ai Superiori ed altri Figli, atteggiamento che può considerarsi di mancanza di rispetto, bensì mostra continuamente a tutto il mondo la sua interna disarmonia.
La maggior parte delle brutte abitudini nelle posizioni possono correggersi con un po' di attenzione mentre altri, specialmente l’incurvamento della schiena, richiede una vera rieducazione.
Non creda il Figlio che potrà arrivare ad eseguire e comprendere le meravigliose posizioni antiche, alcune delle quali richiedono una flessibilità straordinaria, se prima non sa dominarsi nelle tre posizioni fondamentali che continuamente si adottano: Fermo, seduto e coricato.
Insegnamento 3: La Colonna vertebrale
Della corretta collocazione della colonna vertebrale dipende nel maggiore grado la perfezione delle posizioni. Gran numero delle posizioni antiche si sono ideati di tale maniera che forzano alla colonna alla sua posizione corretta durante la sua esecuzione. Questa posizione corretta è raggiunta quando i centri che hanno la sua radice nella colonna vertebrale, funzionano armonicamente. La colonna vertebrale è il Sentiero Spirituale posizionato nell'uomo, attraversando tutti gli stati evolutivi esistenti dal plesso sacro fino al coronario. Continue correnti sottili ascendono e discendono per i suoi canali in un movimento che può essere grandemente favorito per le posizioni. Gli esercizi spirituali intensificano questo flusso, mentre le posizioni collocano alla colonna vertebrale ed i suoi canali nella posizione in cui offre la minore resistenza al flusso. I distinti centri che si trovano nella colonna vertebrale sono come le stazioni di una ferrovia di carico. L'arrivo della maggior parte del carico all'ultima stazione della linea dipende dalla domanda che esiste in ognuna degli anteriori, della potenza del treno, e della via retta e libera possibile. Mentre gli esercizi spirituali compiono i due primi requisiti, le posizioni lo fanno con l'ultimo.
Per questa ragione le posizioni hanno una gran influenza sullo stato di animo, quello che può verificarsi facilmente della seguente maniera: Nella posizione abituale imprimere nella coscienza lo stato di animo in cui si trova. Tratti dopo di raddrizzare un po' la colonna, senza sforzo alcuno, come se il corpo stesse pendendo da un filo fisso nel centro della testa e comprovi come tendono a sparire le idee limitate e meschine dalla mente, spostate per pensieri ampi e superiori.
Ancora per lo spettatore sprovveduto, le posizioni di alcune statue antiche, come per esempio quella di Ramses che può prendersi come modello di una perfetta posizione seduta, lasciano un'impressione di grandezza sovrana. L'analisi rivela che lo scultore riesce questa impressione mediante una colonna perfettamente retta e verticale. Invece, nelle incisioni di pietra egiziane che rappresentano schiavi, gli stessi hanno in avanti la testa e le spalle cacciate, posizione che rivela strettezza e limitazione.
Ancora fisicamente, la colonna vertebrale ha una gran importanza nell'organismo umano. Del suo centro deve partire ogni movimento per essere realmente armonico e ritmico. Una colonna vertebrale flessibile è segno di gioventù, ancora quando l'età potesse accusare il contrario.
Le distinte vertebre hanno in realtà poca possibilità di movimento una rispetto all'altra ma, nel suo insieme, la colonna vertebrale normale può arrivare ad avere flessibilità ed elasticità straordinarie mediante la pratica di determinati esercizi.
Insegnamento 4: Esercizi per Raddrizzare la Colonna Vertebrale
Nelle posizioni naturali dell'uomo, la colonna vertebrale dovrebbe formare una linea di molto leggere ondulazioni e, tuttavia, è abituale trovare nella maggior parte degli uomini, una più o meno pronunciata convessità della schiena nella parte alta della colonna vertebrale (cifosi). Notandolo la persona affettata per questa abitudine di posizione, tenta di dirigersi, quello che non riesce in quella regione perché i tessuti hanno perduto flessibilità, cadendo allora in un nuovo vizio di posizione, curvando la parte bassa della colonna vertebrale verso dentro, e producendo una concavità all'altezza delle anche (lordosi).
Di seguito gli esercizi che si descrivono permettono di raddrizzare la parte alta della colonna vertebrale senza che si pieghi dentro verso la parte che si trova all'altezza delle anche.
1°. Inginocchiarsi nel suolo ed appoggiare avanti le mani sul suolo (Posizione d’andar gattoni). Correre ora un po' più in avanti l'appoggio delle mani. Flessione delle braccia mantenendo gli avambracci verticali, in modo che le spalle stiano ad un livello più basso dei gomiti. Ora raddrizzare un po' le braccia spingendo allo stesso tempo il tronco all'indietro, mantenendolo ben basso ed inspirare. Quindi spingere in avanti il tronco, sotto l'altezza dei gomiti, espirando. Ripetere varie volte in un movimento continuo di pendolo.
2°. Uguale posizione che nell'esercizio anteriore. Braccia destre e cosce, ambi verticali (Posizione d’andar gattoni). Arrotondare la schiena verso l'alto ed avvicinare le natiche ai talloni. Quindi separare le ginocchia e scendere bene il tronco con flessione dalle braccia. In quella posizione spingere in avanti il tronco col petto tanto quanto possibile dal suolo. Incorporarsi lentamente chiudendo le ginocchia per ritornare alla posizione d’andar gattoni.
3°. Inginocchiato nel suolo, colle braccia estese in alto, inclinare in avanti il tronco fino a che le mani si appoggino sul suolo. Le cosce devono formare una linea colle braccia estese i cui mani si trovano appoggiate nel suolo. Con una certa insistenza elastica e ripetuta deve tentarsi ora di avvicinare tanto quanto possibile il petto al suolo. Espirare nel frattempo.
Insegnamento 5: Mobilitazione Dinamica della Colonna Vertebrale
Una volta che è riuscito a dare una maggiore ampiezza di movimento alla colonna vertebrale mediante esercizi di raddrizzamento, è buono praticare il seguente esercizio che dà flessibilità dinamica alla colonna vertebrale e che allo stesso tempo è la sintesi di tutti i movimenti naturali della colonna. Lo stesso sviluppa anche il senso di equilibrio e fortifica il senso che spinge l'essere a realizzare i movimenti con naturalità. Si è osservato che questa semplicità si ottiene quando tutti i movimenti partono da un punto che si trova posizionato nella colonna vertebrale, all'altezza delle anche.
Sebbene durante le posizioni si esegua poco o nessun movimento, il senso del movimento naturale sviluppato dà al discepolo la sufficiente sensibilità spontanea per collocare la sua colonna vertebrale nella forma corretta che coincide quasi sempre colla posizione in cui la colonna si regge per sé stessa, cioè, con la minima partecipazione di sforzo muscolare possibile.
Esercizio: Piegare leggermente le ginocchia ed inclinare un po' in avanti la colonna vertebrale. Anticipare ora rapidamente le anche e raddrizzare un po' le ginocchia e con ciò, la colonna vertebrale. Ora le ginocchia si dirigono totalmente mentre le anche rimangono avanti e la colonna vertebrale si piega ampiamente all'indietro, rimanendo finalmente anche la testa piegata all'indietro. Ritirando le anche girano testa e colonna vertebrale alla posizione iniziale, da dove può ripetersi l'esercizio. I piedi rimangono con tutta la pianta in contatto col suolo.
Tutta l'attenzione deve mantenersi sul centro di gravità del corpo. L'impulso che danno le ginocchia somministra solo il movimento a detto centro che, come dicevamo più su, si trova situato nella colonna vertebrale all'altezza delle anche.
Le anche ed il corpo si mantengono completamente rilassati durante tutto l'esercizio per permettere che questo movimento, simile a quello di un'onda che percorre la colonna vertebrale dal suo estremo inferiore fino al superiore, possa realizzarsi in forma soffice. Se raddrizzando il tronco c’è alcuna tensione, è segno che il lavoro delle gambe è deficiente, raddrizzando prematuramente le ginocchia. Questo esercizio è ben realizzato quando tutto il movimento è continuo risultando espressivo.
Insegnamento 6: Differenze Principali nelle Posizioni
Si considerassero innanzitutto le tre posizioni principali per trovarci in ogni momento adottando una di esse, cioè: la posizione in piedi, seduta e coricata. Tanto ci siamo abituati a passare di un'a altra o a rimanere per ore in una posizione determinata che abbiamo perso ogni senso critico che ci permetta di notare se la posizione in che ci troviamo è corretta o no. Solo a volte, dopo essere stato seduti per lungo tempo davanti ad un compito assorbente, notiamo che la tensione in cui mantenemmo continuamente certi muscoli della schiena e delle gambe è insopportabile. Cambiamo posizione raddrizzando momentaneamente la schiena, per scoprire un po' più tardi che ci troviamo nuovamente nella stessa posizione di prima.
Nella posizione in piedi che è di più facile, troviamo tuttavia che abbiamo ceduto anche ad abitudini debilitanti. Appoggiamo quasi sempre il peso del corpo su una sola gamba e, quando questa si stanca corriamo all'altra, cercando sempre una parete o la cornice di una porta per appoggiarci.
Le deficienze e la mancanza di rilassamento nelle posizioni distese che generalmente usiamo solamente per riposare, sono conseguenza dei vizi acquisiti nelle altre posizioni.
È necessario pertanto, spostare le vecchie abitudini di posizioni scorrette per nuove abitudini per lui quale si ricorre agli esercizi ed il continuo autocontrollo, adottando all'inizio le posizioni come si trovano descritte in questo corso, fino a che il senso della semplicità nella posizione si è svegliato nel nostro interno. Da lì d'ora in poi, ogni descrizione sull'adozione di posizioni diventa non necessaria.
In generale, le posizioni possono essere divise in tre gruppi, secondo la sua influenza caratteristica. Ci sono posizioni che favoriscono la vita vegetativa, altre che favoriscono la vita mentale e finalmente quelle che favoriscono la vita mistica dell'essere.
Le posizioni vegetative, cioè quelle che stimolano il benessere fisico accrescendo la salute e la vitalità, sono quelle che fanno sintonizzare il corpo colle energie fisiche universali. Esternamente si riconosce in esse un ampio e fermo contatto col punto di appoggio, cioè, la terra. Nelle posizioni mentali, invece, questo appoggio si diminuisce e ottiene un certo raccoglimento accompagnato per un'attività mentale stimolata per il senso di equilibrio quale si mantiene ben sveglio per la riduzione dell'appoggio.
È molto difficile dire qualcosa circa le posizioni mistiche poiché esse possono essere molto distinte secondo chi li esegua. In generale, i corpi in dette posizioni appaiono come non avendo vita.
Insegnamento 7: Posizione in Piedi (Vegetativa)
In questa posizione il peso del corpo rimane ripartito in forma uguale su entrambe le gambe. I piedi si mantengono paralleli e piuttosto separati, 20 o 30 cm.) tra sé. Il tronco si mantiene naturalmente eretto, le braccia pendono liberamente ai fianchi e la testa si regge col minore sforzo possibile del collo. Esercitisi il discepolo con molta frequenza in questa posizione, approfittando di tutte le opportunità offerte; questa posizione è molto importante perché permette un certo riposo, cioè un recupero energetico, ancora stando in piedi.
Colla pratica si svilupperà una sensibilità muscolare che gli permetterà di notare i muscoli in tensione inutile e più avanti adotterà questa posizione naturalmente e subcoscientemente.
È necessario evitare i seguenti errori: L'abitudine di appoggiare il peso del corpo su una stessa gamba e quella di appoggiarsi contro le pareti e mobili. Nel caso in cui il vizio di posizione provenga da una scorretta posizione della colonna vertebrale, quello che succede spesso, devono praticarsi gli esercizi descritti nel quarto e quinto insegnamento.
Questa posizione in piedi è quella che adottano i marinai, agricoltori ed in generale, gli uomini che stanno in contatto colla natura. È difficile fare perdere l'equilibrio ad un uomo fermo in questo modo. Esistono alcune stampe di cavalieri del medioevo che si fermavano così, colle mani appoggiate sulla spada, posizione questa che dà una sensazione di energia e potenzialità fisica. Si è capito anche ultimamente che questa posizione è eccellente per iniziare la maggioranza degli esercizi fisici, muovendosi così l'assurda posizione militare di “fermo” che si usava in forma esagerata per tale fine. È anche la posizione ideale quando si deve sostenere grandi carichi.
In questa posizione l'uomo si mette in contatto colle forze della natura, la sua respirazione si sviluppa ritmicamente e tutte le funzioni organiche si realizzano armoniosamente. È per tutto ciò che favorisce la vita vegetativa.
Insegnamento 8: Posizione in Piedi (Mentale)
Questa posizione è simile alla vegetativa ma nella stessa i talloni devono unirsi e le punte dei piedi si mantengono lievemente separate. Le mani possono agganciarsi l'una nell'altra davanti al corpo mantenendosi sciolti le braccia. Raccogliere lievemente il mento per permettere che la respirazione salga naturalmente alla parte superiore dei polmoni. Questa posizione deve mantenersi col minimo sforzo e è necessario praticarla con gran assiduità.
È facile osservare che in questa posizione il piano di appoggio è molto più ridotto che nella posizione in piedi vegetativa. Ciò obbliga a mantenere una maggiore attività al senso di equilibrio che si trova nel cervello e questa circostanza mantiene alla mente vigile e ricettiva.
Questa posizione favorisce la concentrazione mentale, perché la chiusura magnetica di mani e piedi ostacola l'entrata di distrazione attraverso i sensi.
È la posizione fondamentale che deve adottarsi quando si recitano discorsi vocali, inni e si partecipa alle Cerimonie. Senza modificare la posizione del corpo, si impiegheranno le braccia nella forma indicata nei discorsi ed inni.
Deve impiegarsi anche questa posizione quando il Figlio si trova di fronte ai suoi Superiori. Il suo dominio indica avere raggiunto una certa serenità interna e soggiogate le passioni.
Non c'è posizione in piedi che favorisca maggiormente la vita mistica e per ciò, tutte le scuole esoteriche sono d'accordo in utilizzare le posizioni sedute ed inginocchiate per i discorsi mentali, meditazioni e contemplazioni.
Insegnamento 9: Posizione Seduta (Vegetativa)
È molto probabile che la nostra posizione seduta corrente ci sia stata trasmessa per gli antichi egiziani che esaltavano questa posizione, portandola ad una gran perfezione. Il grado di cultura di un paese, o di un individuo, è proporzionale alla sua preoccupazione per il perfezionamento delle piccole abitudini quotidiane. Questa costante e sana inquietudine allontana il tedio dall'anima ed afferma internamente una tendenza continua verso l'elevazione spirituale.
Sedersi correttamente è un'arte e molto raramente potremo trovare intorno a noi un buon esempio di questa posizione. Ma bene vedremo posizioni sedute che, per l'occhio critico, rivelano come sono un ostacolo per ogni desiderio interno di progresso, quando non portano gravi danni per la salute per l'ostinata ripetizione della posizione. I Figli, al contrario, devono dare in questa posizione l'esempio di dominio assoluto, serenità e buona riparazione. È possibile così insegnare alle anime, ancora senza dire una sola parola.
Questa posizione, come tutte le altre, comincia con l'atto stesso di adottarla. Per ciò deve fermarsi colle gambe in leggero contatto col bordo anteriore della sedia, inclinare in avanti il tronco usando unicamente per ciò l'articolazione superiore della coscia, cioè, senza piegare la colonna vertebrale in nessun senso bensì, al contrario, mantenendola naturalmente eretta, e piegando simultaneamente le ginocchia. Non deve perdersi il controllo dell'equilibrio in nessun momento fino a che il corpo si senta appoggiato nella sedia ed appena allora, la colonna vertebrale adotta la collocazione corrispondente.
È necessario aggregare che, sebbene l'atto di sedersi debba eseguirsi in forma serenamente controllata e tranquilla, alzarsi (la sua descrizione non è necessaria perché è esattamente inversa sedendosi) deve realizzarsi con vivacità, riflettendo sempre la disposizione giovanile dell'anima.
La posizione seduta vegetativa si riesce ripartendo uniformemente il peso della parte superiore del corpo sulle natiche e le cosce, mantenendo questi in buon contatto colla sedia. Ciò ostacola, in un certo modo, l'uso dello schienale che non è uno svantaggio, perché pronto si verificherà che gli schienali delle sedie e poltrone sono i principali responsabili delle brutte posizioni. Le ginocchia si mantengono lievemente separate ma mai più di venti centimetri, ottenendosi così un maggiore piano di appoggio nella sedia. Le gambe si appoggiano verticali sui piedi che devono mantenersi paralleli, separati ed in contatto, con tutta la pianta del piede, col suolo. Dopo qualche tempo si troverà la forma più naturale e riposata nella collocazione di gambe e piedi, quella che coincide con la descrizione fatta. La parte inferiore della colonna vertebrale deve impiegarsi quasi in contatto con la parte inferiore dello schienale e di lì verso l'alto, la colonna vertebrale si alza eretta, cercando la posizione che gli permette di mantenerla col minore sforzo possibile. Generalmente questa collocazione si trova inclinando in avanti la colonna, completa, naturalmente eretta, lievemente verso avanti.
Si capirà che, in questa posizione non si può fare uso dello schienale ma, quelli che non desiderano prescindere dallo stesso in alcuni occasioni, possono appoggiarsi sullo schienale mettendo in contatto collo stesso la parte delle scapole, cioè, deve appoggiarsi il tronco dello schienale senza incurvarlo nella forma che è tendenza comune, bensì debba mantenersi alzato naturalmente. La testa poggia liberamente sul collo o, detto nelle poetiche parole degli antichi maestri, "la testa è mantenuta per il collo come la corolla d’un giglio per il suo stelo."
Questa posizione deve praticarsi assiduamente e nella vita quotidiana non mancano luoghi dove questo può darsi. Citeremo i seguenti come esempi: I veicoli di trasporto, i saloni di spettacoli, le sale di attesa, i luoghi di lavoro, la casa, eccetera.
Insegnamento 10: Posizione Seduta (Mentale)
La differenza fondamentale tra la posizione seduta vegetativa e la mentale si trova nuovamente in una riduzione del punto di appoggio. In effetto, in questa posizione si uniscono i talloni, ed ugualmente le ginocchia si avvicinano, potendo anche unirsi. Ripetiamo qui che la statua di Ramses seduto può prendersi come modello insuperabile della posizione seduta mentale. Questa posizione è non solamente prova di un completo dominio fisico, bensì mentale di quello che l'ha realizzato. Il peso del tronco ben eretto si spartisce uniformemente sulle parti che si trovano in contatto colla sedia. La testa poggia sul collo col mento lievemente ristretto, quello che dà una maggiore possibilità di attività alle parti degli organi che stimolano le funzioni mentali.
Bisogna abituarsi all'adozione di questa posizione mediante la continua pratica. Opportunità per ciò si trovano durante le riunioni, i ritiri, le conferenze particolari, lo studio, la lettura spirituale. In tutte queste occasioni il Figlio otterrà gran profitto di questa posizione perché gli faciliterà il risultato di un maggiore grado di attenzione con un minore sforzo, quello che riduce ad un minimo la stanchezza.Le posizioni mentali non devono essere usate per le occasioni correnti della vita; per esse stanno le posizioni vegetative. Utilizzi le posizioni mentali quando l'attività che si stia sviluppando richieda uno stimolo per la mente.
Insegnamento 11: Posizione Seduta (Mistica)
Difficile è dare indicazioni sulla posizione seduta mistica. In generale, la stessa è iniziata con una posizione mentale, ma non è necessario che ciò sia così. La posizione seduta mistica, contrariamente agli anteriori, non si adotta mediante uno sforzo cosciente della volontà individuale, bensì è la conseguenza di una profonda introspezione che fa dimenticare la presenza del corpo e conduce ad una completa insensibilità fisica. L'anima si ritira in sé stessa ed il corpo sembra una federa vuota.
Il corpo è a volte come morto, respirando appena. In altri casi la respirazione diventa maestosamente profonda, come se volesse abbracciare l'universo intero. Ciò è come si contempli lo spirito potenziale o l'attivo.
È questa la posizione tipica dell'estasi che, sebbene possa avere forma molto distinta secondo ogni essere, ha la particolarità comune che in lei si ottiene la meravigliosa sensazione di essersi liberato delle limitazioni fisiche.
Insegnamento 12: Posizioni Ascetiche Si dettaglieranno qui le principali posizioni che si impiegano per la meditazione e la concentrazione.
Per la meditazione si impiega già la "posizione seduta mentale" descritta, ma con le braccia pendendo liberamente dalle spalle ad ogni lato del corpo. Fare ora flessione dei gomiti, lasciando la parte superiore del braccio nella stessa posizione, fino a portare le mani all'altezza del cuore. Lì e senza appoggiare gli avambracci o le mani sul petto, si uniscono i polpastrelli delle dita estese e lievemente socchiusi di una mano, coi corrispondenti dell'altra.
Per la concentrazione si spacca anche della "posizione seduta mentale." Inclinare in avanti la colonna vertebrale qualcosa, senza piegarla, bensì mantenendola naturalmente eretta affinché le mani, con le braccia estese, si appoggino sulle ginocchia. Unire tutte le dita di ogni mano meno il pollice che, in contatto con l'indice deve formare una “O” chiusa nel lato interno del ginocchio. Per facilitare la possibilità di concentrarsi, conviene mantenere il mento lievemente attratto.
Insegnamento 12: Posizioni Ascetiche
Si dettaglieranno qui le principali posizioni che si impiegano per la meditazione e la concentrazione.
Per la meditazione si impiega già la "posizione seduta mentale" descritta, ma con le braccia pendendo liberamente dalle spalle ad ogni lato del corpo. Fare ora flessione dei gomiti, lasciando la parte superiore del braccio nella stessa posizione, fino a portare le mani all'altezza del cuore. Lì e senza appoggiare gli avambracci o le mani sul petto, si uniscono i polpastrelli delle dita estese e lievemente socchiusi di una mano, coi corrispondenti dell'altra.
Per la concentrazione si spacca anche della "posizione seduta mentale." Inclinare in avanti la colonna vertebrale qualcosa, senza piegarla, bensì mantenendola naturalmente eretta affinché le mani, con le braccia estese, si appoggino sulle ginocchia. Unire tutte le dita di ogni mano meno il pollice che, in contatto con l'indice deve formare una “O” chiusa nel lato interno del ginocchio. Per facilitare la possibilità di concentrarsi, conviene mantenere il mento lievemente attratto.
Insegnamento 13: Posizioni Coricate
Anche nelle posizioni distese può distinguersi la posizione vegetativa dalla mentale e dalla mistica.
La posizione vegetativa si impiega generalmente per dormire o riposare fisicamente. Deve usarsi ferma per ciò un letto non molto soffice, con un cuscino che piuttosto abbia poco spessore. Coricarsi sul fianco destro del corpo cercando la posizione più riposata, colle articolazioni delle gambe e braccia in lieve flessione, ma procurando che la colonna vertebrale non si senta curva, questo è quasi inevitabile nei letti molto soffici, bensì ben eretta. Allentare ora tutti i muscoli per lui quale può servire da aiuto un quadro mentale adeguato.
Provi anche la posizione coricata prona, senza cuscino e colla testa rovesciata verso la sinistra. Una volta abituato a questa posizione si troveranno i vantaggi che la stessa offre che si trovano nella gran possibilità di rilassamento muscolare e nell'impossibilità di incurvare la colonna vertebrale.
Per dormire è conveniente che il corpo sia orientato colla testa verso il nord o verso l'est, essendo poco consigliabile dormire di spalle nella posizione.
La posizione mentale può impiegarsi specialmente per fare l'esame retrospettivo nel letto. Coricato, di spalle senza cuscino. Gambe completamente estese coi talloni insieme e le mani intrecciate sul plesso solare. Rilassare tutti i muscoli del corpo, ma mantenere la mente bene allerta.
La posizione mistica è quello nel quale il Figlio aspetta la morte. Coricato di spalle colle gambe completamente estese ed i piedi insieme. Le mani si impiegano, uno sopra all'altra, sulla regione del cuore. Rilassare bene tutti i membri pensando che non ha oramai vita e lasciare che le palpebre si chiudano soavemente sugli occhi. Procurare che tutti i muscoli si rilassano, specialmente quelli del collo e quelli del viso, affinché sparisca la rigidità usuale dalle fazioni.
Adotti frequentemente questa posizione che ha lo stesso significato mistico che la palata di terra colla che i monaci trappisti cavano quotidianamente la sua tomba. Ricordi sempre che il vero Figlio deve essere preparato in ogni momento per dare accoglienza alla morte.
Insegnamento 14: Posizioni Antiche (Numeri 1 al 10)
Le posizioni che si trovano in questa e nei seguenti insegnamenti, si dettagliano di accordo con la traduzione del sanscrito ed appartengono all’Yoga. Secondo il Goroskasatakam esistono niente meno che 840.000 posizioni del corpo umano, delle quali solo 84 si considerano i migliori e dei quali, a sua volta, solo 32, cioè precisamente le descritte in questo corso "Posizioni Antiche", si designano come utili e salutari per l'Umanità.
Posizione 1. Mentre si concentra, in completa immobilità, l'attività dei sensi e colla vista fissa nell’intracciglio, sedersi nel suolo con le gambe crociate pressando fortemente sotto un estremo del piede, internamente contro la coscia; l'altro piede si appoggia sulla parte anteriore della gamba e collocare il mento, senza violenza o tensione, sulla regione del cuore.
In questa posizione e nei seguenti, non si fanno indicazioni sulla respirazione perché la stessa, una volta riuscita la posizione, si avvicina all'Unità, fluendo profondamente e con serenità cosmica attraverso il corpo. È importante tenere in conto, tuttavia, che finché si realizzano i movimenti per iniziare la posizione si ispiri e terminandola si espiri.
Questa posizione è Siddhasana, la posizione perfetta, e è considerata come la più importante tra tutte le posizioni. “Collocare il mento sulla regione del cuore” significa attrarre la mandibola per riuscire una concentrazione più acuta.
Posizione 2. Collocare il piede destro sulla coscia sinistra ed ugualmente il piede sinistro, passandolo sotto alla gamba destra, sulla coscia destra, in modo che le piante dei piedi guardino verso l'alto. Prendere con entrambe le mani gli alluci dei piedi, cioè, la mano destra il dito sinistro e la mano sinistra il dito destro. Collocare il mento sulla regione del cuore ed osservare la punta del naso.
Chiamata “Figura del Loto” è impossibile da realizzare per corpi di scarso sviluppo. È attribuito a questa posizione la virtù di ostacolare il progresso di qualunque malattia.
Posizione 3. Collocare distintamente davanti le caviglie incrociate e sotto allo scroto, sostenere gli alluci dei piedi con entrambe le mani, restringere il mento e guardare la punta del naso.
Lo è chiamato “Posizione Nobile”.
Posizione 4. Collocare sopra la caviglia sinistra nella regione anale ed il diritto, in modo che l'ano si trovi riposando lievemente su ambedue.
Nel frattempo, il corpo, la testa ed il collo devono formare una linea retta.
È denominata “Posizione Libera”.
Posizione 5. Pressare entrambe le gambe con le ginocchia verso fuori, contro i glutei ed espirare leggermente con brevi intervalli, inspirando con un sospiro.
Posizione 6. Collocare entrambe le piante dei piedi nel ginocchio e coscia della gamba opposta. Le dita dei piedi devono essere posizionate nella cavità opposta al ginocchio ed i talloni appoggiati nel terzo superiore della coscia.
Rimanere seduto col corpo destro.
È una posizione difficile. Gli è attribuito la virtù di concedere la felicità. Libera al tronco della sensazione della gravità terrestre.
Posizione 7. Essendo inginocchiato con le cosce parallele ed il peso del corpo sulle ginocchia, attraversare entrambi i piedi nella regione delle caviglie facendo che ogni piede si appoggi sulla parte interna della coscia contraria.
Collocare le mani aperte con le dita separate sulle ginocchia e mantenere la bocca aperta. Guardare, col mento attratto e senza violenza alcuna, la punta del naso.
Questa posizione si chiama “Figura del Leone”. Abbastanza difficile e non deve ripetersi molte volte. Obbliga all'energia a produrre un lavoro interno.
Posizione 8. Scendere elasticamente col corpo destro fino a rimanere di ginocchia e rimanere appoggiato sulla linea dal ginocchio e dorso del piede sinistro, mentre si prende il piede e gamba destra verso dentro ed avanti, collocandola di tale maniera su lui coscia sinistra che il ginocchio destro rimane sul ginocchio sinistro, gamba destra su coscia sinistra e piede destro colla pianta guardando verso il viso, nell'inguine sinistro.
Mani nel grembo, incrociate leggermente.
Lo stesso in senso contrario.
Secondo la forma è denominato “Viso di Vacca”. Molto difficile, ma contrariamente all'apparenza, non produce tensioni. È rinfrescante se può mantenersi l'alito sereno durante la posizione.
Posizione 9. Comincio come in Posizione 8. Poi prendere la gamba destra e collocarla sulla coscia sinistra, col ginocchio, contrariamente alla Posizione 8, verso fuori nell'aria. Piede destro con le dita dirette verso il basso, parallele al fianco esterno della coscia sinistra. La mano destra può appoggiarsi sul ginocchio destro, col gomito sulla coscia destra, difficile. La mano sinistra nella caviglia destra. Lo stesso in senso contrario.
Difficile. Denominata “Posizione dell'Eroe”. Fa fluire il sangue verso uno ed un altro lato della parte bassa del tronco.
Posizione 10. Seduto nel suolo con le gambe allungate in avanti. Prendere con le mani i rispettivi alluci del piede destro e sinistro. Alzare entrambi i piedi per gli alluci, quello che deve produrre solo una leggera tensione del corpo. Rimanere quanto sia possibile, col tronco eretto. Piegare la gamba sinistra verso dentro e portare le dita del piede fino alla punta del naso, mentre la gamba destra si mantiene lateralmente estesa in tensione.
Mantenere la posizione durante 12 cicli respiratori.
Denominata “Figura di Arco” per la forma della posizione. Concede gran elasticità e proporzioni armoniche al corpo.
Eseguire anche senza toccare il suolo coi piedi o braccia.
Insegnamento 15: Posizioni Antiche (Numeri 11 al 20)
Posizione 11. Coricato di schiena nel suolo, col viso guardando verso l'alto. Piegare leggermente le ginocchia in un angolo approssimato di 150 gradi. Unire i talloni e mantenere le piante e le dita dei piedi in angolo retto verso fuori. I piedi si appoggiano sul suo canto (tallone-dito piccolo). Mani in leggero contatto coi lati del corpo. Mantenere la posizione durante 12 respirazioni.
Non cadere in estrema debolezza bensì pensare che il corpo sia una linea. Chiamata “Figura di Morto” dà, come ogni posizione orizzontale, il migliore riposo al corpo. È eccellente applicata dopo grandi esigenze mentali o fisiche.
Posizione 12. Collocare entrambi i piedi tra ginocchia e cosce, occultando in questo modo, quanto sia possibile, i piedi, e sedersi su entrambi i talloni.
Chiamata “Sedile Nascosto”. È solo possibile realizzarla se l'alito fluisce in lunghi e profondi cicli.
Posizione 13. Come la Posizione Antica Numero 2, collocando entrambi i gomiti sui piedi ed appoggiare il viso sulle mani.
Si denomina “Posizione di Pesce”.
Per il restringimento della respirazione si prodursi una maggiore pressione nel corpo. Secondo il sanscrito, “ammazza ogni malattia”.
Posizione 14. Seduto nel suolo. Piedi lievemente stesi. Collocare fortemente il piede destro con le mani contro la parte interna della coscia. Spostare totalmente il peso del corpo sulla natica destra.
Il ginocchio destro si trova la cosa più elevata possibile del suolo. Prendere il piede sinistro e collocarlo sul ginocchio destro. Liberare ora le mani o sostenere un piede che non possa mantenersi solo nella sua posizione. Mentre si mantiene l'appoggio sulla natica destra, spostare il peso del corpo verso tutti i lati senza toccare il suolo; in avanti, dietro e di fianco senza cadere.
Difficile, ma di gran risultato perché dà al corpo una gran sicurezza nell'equilibrio. Chiamata “Posizione secondo Matsyendra”.
Posizione 15. Fermo, ruotare le gambe dall'anca, fortemente verso fuori. Piegare le ginocchia ed alzarsi in punta di piedi unendo le piante dei piedi ed avvicinare allo scroto. Coprire accuratamente le caviglie con le mani, col dorso delle mani in avanti, restringere il collo e guardare la punta del naso.
Posizione di Goraska che fu famoso maestro di respirazione dell'antichità. Concede poteri magici.
Posizione 16. Seduto nel suolo. Collocare verticalmente le gambe ferme davanti al corpo. Piegare in avanti in avanti il corpo con le braccia estese, per collocare la fronte in mezzo ad entrambe le ginocchia. Le mani devono prendersi accuratamente dei piedi, al di sopra delle dita dei piedi, toccando quanto sia possibile fino alla metà della pianta dei piedi.
Con qualche sviluppo respiratorio, tentare di mantenersi in questa posizione durante 12 respirazioni.
Questa posizione si chiama sopra “Posizione colla schiena sopra”.
È considerata come la posizione seduta dei "re" dell'alito e testualmente “dà agli uomini la magrezza e la salute”.
Posizione 17. Appoggiato in punta estrema dei piedi, colle ginocchia in flessione ed aperte ben separate, quanto sia possibile fino a 180 gradi; collocare le natiche sulle caviglie che si trovano nell'aria. Le piante dei piedi si uniscono in forma piana.
Si chiama “Sedile Alto”.
Posizione 18. Attraversare i piedi, come nella Posizione Antica Numero 7, ma portare più l'incrocio verso dentro per portare i piedi dietro le natiche. Le dita dei piedi fermi nel suolo. Le mani si impiegano avanti su entrambi i piedi e le cosce si trovano approssimativamente in un angolo di 45 gradi.
Chiamata “Posizione Pericolosa”. Se non è ben realizzata, si c’è il pericolo di perdere l'equilibrio e cadere in avanti.
Posizione 19. Appoggiare entrambe le mani sul suolo e collocare la regione dell'ombelico sui gomiti. Testa leggermente elevata. Colonna vertebrale orizzontale. Gambe bene giunte; piegare le ginocchia in un angolo di 90 gradi verso l'alto. Tutto il corpo si sente appoggiato sulle mani unicamente.
Chiamata “Posizione del pavone”. Secondo il sanscrito, testualmente “se si è ingerito una quantità di alimento brutto, la posizione del pavone la trasforma totalmente in cenere; ravviva il fuoco digestivo, aiuta a digerire il veleno, elimina rapidamente la febbre e fa cedere le perturbazioni e succhi”.
Posizione 20. Collocare le gambe come nella Posizione Antica Numero 2. Passare le mani tra le gambe e cosce rispettive ed elevare tutto il corpo, mantenendo la posizione, che rimane liberamente nell'aria appoggiata solamente nelle palme delle mani.
“Posizione del Gallo”. Molto difficile e richiede molto esercizio per essere raggiunta. Una volta riuscita dà una sensazione di libertà ed unità come nessun altro esercizio anteriore.
Insegnamento 16: Posizioni Antiche (Numeri 21 al 32)
Posizione 21. Alzarsi in punta del piede destro con flessione delle ginocchia, unendo in avanti la gamba alla coscia con le cosce parallele. Pressare la parte interna della caviglia destra contro la natica interna e collocare davanti allo stesso, in intimo contatto e parzialmente davanti al piede destro, la caviglia sinistra. Appoggiare lievemente le braccia sulle cosce.
“Posizione di Tartaruga”. Dà energia e possibilità di tensione. Fa fluire più fortemente la respirazione.
Posizione 22. Posizione del gallo come Posizione Numero 20, ma invece di appoggiare il corpo sulle mani, passare le mani e gli avambracci fino al gomito tra le cosce e gambe. Piegare le braccia nei gomiti e prendere la testa tra le mani. Nel frattempo può lasciarsi cadere il corpo nella posizione di schiena.
È solo possibile realizzarlo con corpo molto flessibile e, all'inizio, con aiuto altrui.
Posizione 23. Inginocchiarsi insieme con le cosce e sedersi ben piano sui talloni. Il dorso dei piedi si trova in buon contatto col suolo. Entrambi gli alluci dei piedi devono essere uno di fianco all'altro. Attraversare le mani sull'ombelico. Contare fino a 28 respirazioni.
“Posizione di Rana”. Nonostante la sua apparente semplicità richiede abbastanza flessibilità.
Posizione 24. Come l'anteriore. Inspirare profondamente, elevare le braccia e collocare gli avambracci nella rispettiva tempia; braccia puntellate in angolo retto si uniscono nel polso, palma contro palma.
“Posizione di Rana Allungata”. Allarga considerevolmente il petto e dà, terminandosi la posizione, una “testa serena”.
Posizione 25. Fermo coi piedi insieme. Prendere il piede destro ed elevarlo collocandolo nell'inguine sinistro. Ginocchio destro fortemente arcuato. La stessa cosa col piede sinistro.
Contare 12 respirazioni in ogni posizione.
Questa posizione si chiama “Albero”. Forza alternativamente la respirazione in entrambi i polmoni e pressa su quello lato.
Posizione 26. Inginocchiarsi con le ginocchia e le gambe qualcosa aperte e sedersi nel suolo tra le gambe, in modo che la coscia tocchi il suolo. Collocare sopra il tronco, in modo che la testa tocchi le ginocchia. Inspirando, elevare la testa senza muovere il resto del corpo. Collocare parallelamente le braccia vicino alle gambe e prendere le ginocchia colle mani.
Durante 3 respirazioni; 3 volte al giorno.
Portare l'alito alle parti superiori dei polmoni.
Posizione 27. In posizione inginocchiata, pressare per quanto possibile la caviglia destra alla parte interna della coscia, in modo che si mantenga solo nel suo posto e collocare la gamba sinistra da dietro per quanto possibile verso la destra, cioè, una specie di incrocio di gambe per dietro, con una gamba sostenuta per le mani. La stessa cosa all'inversa.
“Posizione di Toro”. Richiede una forza di toro e concentrazione.
Posizione 28. Coricato prono. Mettere le mani con le palme verso il suolo all'altezza del petto. Piegare le gambe verso l'alto in un angolo retto. Il corpo si appoggia solo sulle mani e le ginocchia. Non elevare le natiche, ma mantenere il corpo in una sola linea.
“Posizione di Lucertola”.
Posizione 29. Coricato prono. Collocare la regione del cuore, senza pressione speciale, nel suolo con le gambe estese. Collocare in avanti la testa tra le braccia estese, puntellati nel gomito verso l'alto, unendosi gli avambracci davanti alla fronte. Viso alzato.
“Posizione del Delfino”. Avviva il fuoco vitale.
Posizione 30. Coricato prono, piegare le ginocchia ed attraversare di dietro le gambe prendendo con ogni perdo l'alluce del piede contrario.
Restringere profondamente la pelle dell'addome.
Posizione 31. Coricato prono. Il corpo, dall'ombelico fino ai piedi rimane in buon contatto nel suolo, mentre la testa ed il tronco si piegano verso l'alto coll'aiuto delle mani appoggiate nel suolo. Quanto più si avvicinano le mani all'anca tanto più difficile.
“Posizione di Vipera”. Pressa l'alito verso la parte superiore dei polmoni.
Posizione 32. Posizione seduta orientale con le gambe incrociate, in modo che un piede è posizionato nella parte opposta di un ginocchio e l'altro piede nell'altra. Un piede da sopra e l'altro da sotto. Mani posizionate con le palme nel suolo sotto alle natiche, in modo che il corpo si sente seduto sulle stesse. Per quanto possibile, separare leggermente le ginocchia e le cosce dal suolo.
Respirare profondamente con la vista nella punta del naso.Posizione mistica per eccellenza che fa fluire quasi impercettibilmente la respirazione e dà una gran sensazione di serenità.
INDICE
Insegnamento 1: Il Valore delle Posizioni
Insegnamento 2: La Degenerazione nelle Posizioni
Insegnamento 3: La Colonna Vertebrale
Insegnamento 4: Esercizi per Raddrizzare la Colonna Vertebrale
Insegnamento 5: Mobilitazione Dinamica della Colonna Vertebrale
Insegnamento 6: Differenze Principali nelle Posizioni
Insegnamento 7: Posizione in Piedi (Vegetativa)
Insegnamento 8: Posizione in Piedi (Mentale)
Insegnamento 9: Posizione Seduta (Vegetativa)
Insegnamento 10: Posizione Seduta (Mentale)
Insegnamento 11: Posizione Seduta (Mistica)
Insegnamento 12: Posizioni Ascetiche
Insegnamento 13: Posizioni Coricate
Insegnamento 14: Posizioni Antiche (Numeri 1 al 10)
Insegnamento 15: Posizioni Antiche (Numeri 11 al 20)
Insegnamento 16: Posizioni Antiche (Numeri 21 al 32)